Il corpo di Biagio Conte è tornato nella Cittadella del povero in via Decollati dove voleva essere seppellito il missionario laico. E’ tornato dentro la chiesa dove in questi giorni tutti sono andati a salutarlo e a ringraziarlo. E’ una sepoltura circondata dalle rocce che ricordano le grotte dove Biagio Conte andava a rifugiarsi. Le lacrime non si contano. Al funerale c’erano i genitori di fratel Biagio, Giuseppe e Maria, che si sono inginocchiati per baciare la bara di legno grezzo. “Un uomo – ha detto l’arcivescovo Lorefice – che ha fatto della preghiera fiduciosa nel suo Dio la bussola, l’asse portante, la stella polare della sua esistenza”. Dalla folla si leva un grido: “Santo subito!”.Alla fine la bara di legno viene alzata e percorre in processione, la strada che separa la Cattedrale dal palazzo arcivescovile. Da lì l’ultimo viaggio in carro funebre prima di essere seppellito nella chiesa della missione Speranza e Carità di via Decollati. A pochi passi dalla missione, annuncia il sindaco Lagalla, una strada verrà intitolata a Biagio Conte: “Un primo gesto affinché resti sempre vivo il suo ricordo”. Ovunque si elevano applausi di speranza e un grido si fa forte ed intenso: “Santo subito!”