Il Carnevale di Palermo nel 1931, la rinascita. I primi carri nella sfilata in centro e le premiazioni,
L’anno 1931 (MCMXXXI), fu per il Carnevale di Palermo, l’inizio della nuova rinascita. L’artefice di questa iniziativa fu nientedimeno che Vincenzo Florio Jr. (Cfr. G. Longo, Palermo 1931: Vincenzo Florio Jr. rilancia l’antico Carnevale già attivo nell’Ottocento, Cefalunews, 5 febbraio 2023). Per intenderci, il Cav. Uff. Vincenzo Florio Jr. fu colui che ideò la Targa Florio (la corsa più antica del mondo), e che insieme ai suoi stretti collaboratori del “Comitato per la rinascita del Carnevale”, concretizzò nel primo trentennio del XX secolo, la ripresa di questa antica tradizione.
L’usanza dei festeggiamenti carnascialeschi nella capitale siciliana risale almeno al XVI secolo. Infatti, abbiamo notizie documentate, risalenti agli anni 1544 e 1549 (Cfr. G. Longo, Il Carnevale di Palermo: una storia lunga almeno cinquecento anni, Cefalunews, 22 giugno 2016). Altre notizie comprovate, circa la brillante e festaiola Palermo, risalgono agli inizi del Seicento, in particolare durante il viceregno di Pietro Teller de Giron, duca di Ossuna. Ancora nel 1648, sempre nella stessa città venne celebrato il Carnevale con sfilate di carri, spettacoli in maschere, cavalcate e cuccagne.
Nei secoli seguenti si ha notizia che a Palermo, il popolo assisteva agli spettacoli di Pulcinella, maschera ovviamente importata da Napoli, che si incontrava con un altro personaggio in costume, il “Mastro di Campo”. A questo repertorio folcloristico siciliano venivano ad aggiungersi altre rappresentazioni: il “ballo dei pidocchiosi”, il “ballo dei pidocchiosi e dei gobbi”, il “duello dei Lazzari mascherati alla spagnola”, la “tubbiana”, il “duello dei gobbi”, e la “Morte di Nanna e de lu Nannu”.
Sin dal 1852, la tradizionale maschera del “Nannu” appare presente da sola a Palermo. Successivamente, il vegliardo verrà affiancato dal suo alter ego femminile, la “Nanna”. Infatti, nella seconda metà del XIX sec. questi due simpatici vecchietti apparivano protagonisti assoluti del carnevale palermitano, come ad es. documenta il testo della locandina che annunciava l’inizio del programma, a partire dal 2 febbraio sino al 5 marzo 1878, a cura della “Società del Carnevale” che gestiva la manifestazione.
Inoltre, il giornalista, scrittore e critico d’arte, Arturo Lancellotti, fa una disamina relativamente a questa festa, fornendo notizie di prima mano sulla kermesse palermitana agli inizi del XIX secolo (Cfr. G. Longo, La “Nanna” partoriente del Carnevale di Palermo… ed altre cose, Cefalunews, il 17 novembre 2016).
Dopo questa digressione sulla vetustà del carnevale palermitano, ritorniamo a quello degli anni 30’, dominato dalla figura emblematica del dinamico Presidente del benemerito “Comitato per la rinascita del Carnevale”, Vincenzo Florio Jr.
A Palermo, nel 1931, per il rilancio dei festeggiamenti carnevaleschi, nello specifico, per la realizzazione delle carrozzate, si erano accinti a tale compito, esponenti delle più diverse sfere: studenti, Circoli, giornalisti, maestranze provenienti dai vari Uffici, gruppi di giovani e soprattutto e “i nostri valorosi aviatori”.
In verità, per il rilancio di questa antica tradizione ci fu realmente la più unanime e fervida partecipazione cittadina, che molto si spese, soprattutto per colmare il vuoto, dopo mezzo secolo di assenza dalle scene. Pertanto, l’evento fu salutato con un vero godimento di popolo. In realtà, le fasi salienti della manifestazione furono:
Il 1° febbraio, debuttarono in città, secondo un prestabilito programma, le due bonarie e ridenti maschere dei “Nanni” palermitani (Cfr. G. Longo, Palermo 1931: Vincenzo Florio Jr. rilancia l’antico Carnevale già attivo nell’Ottocento, Cefalunews, 5 febbraio 2023).
La domenica successiva, ci fu il grande “Corso di Fiori e di Maschere”, cui parteciparono molti soci del “Club Canottieri”. A questa “ouverture” fece seguito anche la passerella, sia delle carrozze aristocratiche vecchio stile, sia i carretti siciliani, questi ultimi, animati dalla presenza di bellissime ragazze. Le macchine infiorate partecipanti alla kermesse, furono allietate dall’immancabile grandioso carro dei “Nanni”.
Il giorno 12 febbraio, Giovedì Grasso, i carri carnascialeschi, dopo essersi concentrati in via Catania, alle ore 14.00, preceduti dal carro dei “Nanni, sfilarono alla volta del palcoscenico cittadino,”. Infatti, si mossero per via Libertà, via Ruggero Settimo, via Maqueda, Corso Vittorio Emanuele, via Roma, e via Emerico Amari. Ritornarono nel Viale della Libertà e percorsero i viali esterni senza immettersi nella corsia centrale. Poi, alle 16.30, le carrozzate si diressero nel Giardino Inglese, lì ad accoglierli le simpaticissime maschere dei “Nanni”, pronti per il grande ballo. La manifestazione fu deliziata da attraenti numeri: l’Albero della cuccagna, la Beneficiata, il Pozzo miracoloso.
La terza domenica di Carnevale, si caratterizzò per la presenza sfarzosa della berlina dei “Nanni” che a partire dalle ore 14.00, iniziarono il giro delle principali arterie cittadine. A titolo di cronaca, il percorso fu lievemente modificato. Infatti, per i lavori in corso in via Roma, la principalissima arteria stradale cittadina, il corteo dopo aver attraversato la via Libertà, fu fatto confluire per via Ruggero Settimo; poi proseguì per via Maqueda fino a Piazza Bellini. Da lì il corteo fece il giro, e ritornò per il medesimo percorso, sino al Viale della Libertà. Ivi giunti, i carri seguitarono a circolare sempre lungo i viali esterni, sino alle 16.30.
Martedì 17, il concentramento delle carrozzate avvenne sempre in via Catania. Da lì i carri sfilarono a breve distanza l’un dall’altro per via Libertà, via Ruggero Settimo, via Maqueda, Quattro Canti, Corso Vittorio Emanuele, via Roma, Politeama e Viale Libertà (a destra). A conclusione della manifestazione, la Giuria assegnò il primo premio al carro “La Giraffa” (vedasi foto) e conferì ai costruttori, l’importo di Lire 8.000.
A seguire, riportiamo cronologicamente la classifica delle carrozzate in gara e i premi vinti in danaro: «2° “I Topolini”, Lire 6.000. 3° “Aeroplano dell’avvenire”, Lire, 5.000. 4° “Barba Nera”, Lire, 5.000. 5° “Trasvolata del mondo”, Lire, 4.000. 6° “Trionfo di Nerone”, Lire, 4.000. 7° “Cappidazzu”, Lire, 3.000. 8° “Teatro dei burattini”, Lire, 3.000. 9° “Pipa e tabacchi”, Lire, 2.000. 10° “Risparmio”, Lire, 2.000. 11° “Topo in gabbia”, Lire, 1.000, 12° “Carretto siciliano”, Lire 1.000».
Si concluse, così, il Carnevale in Palermo, nella prima rinascita. I protagonisti indiscussi furono senz’altro ‘u Nannu e ‘a Nanna, le due maschere simbolo della città, che accolsero, e intrattennero sempre sorridenti, buona parte della popolazione palermitana.
Bibliografia e sitografia:
1. Francesco Maria Emanuele Gaetani, Diario storico palermitano degli anni 1743, 1744 e 1745, Sec. XVIII.
2. Vincenzo Mortillaro, Guida per Palermo e pei suoi dintorni – P. Pensante 1847.
3. Gaspare Palermo, Girolamo Di Marzo-Ferro – Guida istruttiva per Palermo e suoi dintorni riprodotta su quella del cav. D. Gaspare Palermo dal beneficiale Girolamo Di Marzo Ferro – tip. P. Pensante, 1858.
4. Serafino Amabile Guastella, “L’antico carnevale nella Contea di Modica”, 1877.
5. Giuseppe Pitrè, “Usi e costumi credenze e pregiudizi del popolo Siciliano” – Volume I, Palermo, 1889.
6. L’Ora, Corriere Politico Quotidiano della Sicilia, 13-14 febbraio 1931.
7. Luigi Ricotta – Aspetti del folklore di Termini Imerese, Università degli Studi di Palermo, Facoltà di Lettere, Relatore prof. Giuseppe Cocchiara, A.A. 1956-57, Tesi di Laurea inedita, 268 p.
8. Vittorio Gleijeses, “Piccola storia del Carnevale” Alberto Marotta Editore, 187 p. 1971.
9- Rosario La Duca, “Il carnevale nel passato”, Giornale di Sicilia, 16 febbraio, 1972.
10. Rosario La Duca “Un carnevale di tanti anni fa”, Giornale di Sicilia, 27 febbraio, 1974.
11. Giuseppe Longo 2016, “Enrico Onufrio ed il Carnevale palermitano tra primo e secondo Ottocento”, Cefalunews, 18 agosto.
12. Giuseppe Longo, Il Carnevale di Termini Imerese un’antica eredità venuta da Palermo? Cefalunews, 6 novembre 2016.
13. Giuseppe Longo, Il Carnevale di Termini Imerese non è il più antico di Sicilia, Cefalunews, 6 marzo 2017.
14. Giuseppe Longo, Il quartiere fuori Porta Palermo e l’infondata “leggenda” dell’origine del Carnevale di Termini Imerese, Cefalunews, 24 agosto 2018.
15. Giuseppe Longo, La rivincita della “vera” storia del Carnevale Termitano, Cefalunews, 19 gennaio 2019.
16. Giuseppe Longo, Riflessioni sulla festa carnascialesca di Termini Imerese l’erede indiscussa dell’antico Carnevale di Palermo, Cefalunews, 4 febbraio 2019.
17. Giuseppe Longo 2021, Appello per rilanciare la figura di Giuseppe Patiri, referente di Giuseppe Pitrè a Termini Imerese ed epigono del carnevale cittadino, Cefalunews, 25 febbraio.
18. Giuseppe Longo 2023, Il nuovo imperativo del 2023: buttiamo un quarantennio di fake news sul Carnevale di Termini Imerese! Cefalunews, 11 gennaio.
19. Giuseppe Longo 2023, Carnevale di Termini Imerese: la fiaba obsoleta dei Napoliti, con una nostra retrodatazione all’Epigravettiano superiore, Cefalunews, 25 gennaio.
Foto di copertina: tratta dal quotidiano L’Ora del 13-14 febbraio 1931.
Giuseppe Longo