I cittadini di Cefalù possono diventare protagonisti dei progetti di democrazia partecipata. Grazie ai fondi trasferiti dalla Regione Siciliana al Comune, che nello specifico ammontano a 12 mila euro, i residenti possono presentare proposte progettuali da far attuare all’amministrazione.
Gli ambiti d’intervento per la scelta di azioni d’interesse comune, riguardano queste aree tematiche:
Ambiente, ecologia, sanità
Amministrazione digitale
Sviluppo economico e turismo
Spazi, aree verdi e patrimonio
Politiche giovanili
Attività sociali, scolastiche ed educative, culturali e sportive
I cittadini di Cefalù interessati potranno inviare la propria proposta utilizzando l’apposito modulo (scaricabile dal sito istituzionale o da ritirare presso l’Urp) e inviarlo a mezzo posta elettronica certificata all’indirizzo [email protected] entro il 27 dicembre.
La democrazia partecipata è un modello di procedura politica che punta all’inclusione, alla collaborazione e ad un rapporto trasparente fra istituzioni e società civile.
L’idea è quella di attribuire alla cittadinanza una diretta responsabilità nell’esercizio (anche parziale) del potere pubblico nelle sue varie forme: assumere decisioni, fare proposte, gestire un bene pubblico, organizzare un servizio o monitorare e valutare l’attuazione di politiche pubbliche. Il tentativo è quello di andare oltre la delega totale del potere ai rappresentanti politici eletti, ma per contro ciò non significa un esercizio esclusivo da parte dei cittadini. La democrazia partecipata si basa piuttosto sul principio di una relazione interattiva, collaborativa o anche costruttivamente conflittuale, fra soggetti pubblici e società civile finalizzato migliorare il perseguimento dell’interesse generale.
L’idea della democrazia partecipata ha radici antiche ma si diffonde nel lessico politico contemporaneo a partire dagli anni ‘70 del secolo sorso per poi ritornare nei decenni successivi mutando e precisando il proprio significato. Negli anni ‘70 la democrazia partecipata era ancora finalizzata al superamento, o alla radicale trasformazione, dei sistemi rappresentativi, nelle esperienze più recenti essa designa piuttosto la richiesta di spazi di autonomia della società civile in seno a procedure istituzionali riconosciute. Da modello alternativo ai sistemi democratici di rappresentanza diventa dunque invece una forma di integrazione delle istituzioni rappresentative per redistribuire il potere all’interno della società e “democratizzare la democrazia”.