E’ l’argento uno dei materiali indubbiamente più “accettati” e connessi al tessuto sociale di ogni ambito possibile nonchè uno di quelli che da sempre riesce a sviluppare un concreto interesse sotto vari aspetti: il suo successo è sicuramente unitamente legato a doppio filo alle proprie assolute capacità in ambito estetico, di duttilità e resistenza, anche se non è completamente “invulnerabile”, infatti chiunque possa essere considerato un più che discreto appassionato di metalli preziosi non può che concordare su questo concetto. L’argento può infatti annerirsi se non viene gestito nella maniera giusta, ma come pulire l’argento annerito?
Anche se è un metallo “nobile” l’argento che utilizziamo in tutti i casi viene comunque considerato una lega di metallo.
Questo sviluppa ovviamente una minore purezza, e la presenza di metalli come il rame, può aumentare il rischio di annerimento. Come risolverlo?
Pulire l’argento annerito: ecco il rimedio della nonna
L’argento rientra infatti nella categoria dei metalli nobili, e si è sviluppato nel corso di milioni di anni in sezioni molto specifiche del pianeta dove viviamo, ma come per altre varianti di elementi chimici deve essere per forza unito ad altri metalli che sono meno nobili, come il rame. L’annerimento viene causato da un processo chiamato ossidazione, molto frequente per i gioielli in argento in particolare i gioielli e qualsiasi cosa che viene naturalmente esposta all’aria per un certo periodo di tempo, fattori come il sodio ed altri minerali come l’umidità continua possono agevolare il processo in questione.
Nel caso dell’argento però rispetto al rame (la Statua della Libertà che ne è sviluppata quasi interamente ne è un esempio, oggi è tipicamente verde a causa di questo fenomeno) l’ossidazione tende a restare abbastanza superficiale e per questo in quasi tutti i casi la patina annerita può essere riportata allo splendore iniziale anche senza l’uso di prodotti molto specifici, in moltissimi casi viene considerato più che sufficiente l’uso specifico del bicarbonato di sodio che si trova in tantissime case.
E’ infatti sufficiente ricoprire un contenitore di vetro o pirex con della carta stagnola, sostanzialmente i fogli in alluminio, in modo completo anche sui lati, poi è importante aggiungere una quantità sufficiente di acqua molto calda. Poi vanno inseriti gli oggetti di argento oramai annerito in modo che questi entrino a contatto con i fogli di alluminio, oltre ad un paio di cucchiai di bicarbonato di sodio e poco meno di bicarbonato di sodio.
Basta aspettare almeno un’ora e mezza, così da attivare un processo che si chiama elettrolisi che permette di eliminare l’ossidazione superficiale.
Dopodichè basta lucidare con un panno pulito gli oggetti in questione.