L’uomo dietro lo schermo: Vincenzo Di Fatta, proiezionista di emozioni a Cefalù

Vincenzo Di Fatta, nato a Cefalù l’11 agosto 1940, è una delle figure più emblematiche e rispettate della cultura cinematografica locale, noto non solo per il suo lungo impegno come operatore cinematografico, ma anche per il suo fondamentale ruolo come gestore di cinema e promotore di una tradizione cinematografica che ha arricchito la sua comunità. La sua carriera, che si sviluppa nell’arco di decenni, va ben oltre il semplice mestiere; per lui, il cinema è una passione assoluta, un linguaggio universale capace di raccontare storie e trasmettere emozioni che toccano il cuore delle persone. La sua vita si intreccia con quella del grande schermo, una passione che ha saputo coltivare fin dalla giovinezza e che, pur affrontando sfide e difficoltà economiche, lo ha spinto a dedicarsi incondizionatamente al suo sogno. Il suo impegno ha avuto un impatto duraturo non solo sulle generazioni successive, ma anche sulle piccole comunità siciliane che hanno potuto apprezzare e vivere il cinema come una forma d’arte e di cultura.

Cresciuto in una famiglia di contadini di Cefalù, Vincenzo è stato testimone di un periodo di trasformazione economica e sociale che ha segnato la Sicilia del secondo dopoguerra. Cefalù, una cittadina che prima della Seconda Guerra Mondiale era stata principalmente agricola, sta vivendo una ripresa grazie al crescente flusso turistico e alla valorizzazione del suo patrimonio naturale e storico. La Sicilia in generale, dopo le devastazioni della guerra, è in pieno processo di ricostruzione, sia a livello infrastrutturale che culturale. Vincenzo cresce in un ambiente familiare modesto, ma ricco di valori e tradizioni. Il suo padre Antonino, detto Saro, e la madre Concetta gli insegnano la perseveranza e l’importanza del lavoro. Nonostante le difficoltà economiche, la famiglia Di Fatta offre a Vincenzo un ambiente dove coltivare le sue passioni, tra cui il cinema. Sebbene il contesto rurale non fosse favorevole a una carriera cinematografica, il giovane trova nei luoghi di proiezione locali, come il Cinema Pulvirenti e l’Arena Graziella, il suo primo incontro con il mondo del grande schermo. L’Arena Graziella, che proietta film all’aperto, diventa il luogo dove le famiglie si riuniscono, creando un senso di comunità che affascina Vincenzo e lo spinge a sognare di entrare nel mondo della proiezione cinematografica. È qui che sviluppa la sua passione per il cinema, affiancato dall’amico Francesco Restivo, che lo introduce alla pratica della proiezione e al mestiere dell’operatore cinematografico.

Nel corso degli anni ’60 è alle prese con la necessità di assicurare un futuro stabile per la sua famiglia. Decide di trasferirsi a Milano, dove vince un concorso come portalettere nel 1962. La città offre nuove opportunità, ma la sua passione per il cinema rimane forte, e il legame con Cefalù non si spegne mai. Durante il periodo milanese costruisce una nuova vita insieme alla sua compagna Rosa, con la quale si sposa e forma una famiglia. Tuttavia, il richiamo della sua città natale è più forte di qualsiasi altra cosa, e nel 1969, decide di chiedere il trasferimento a Palermo, con la speranza di tornare stabilmente a Cefalù. Questo ritorno è l’inizio di un nuovo capitolo della sua vita, segnato da un impegno profondo nel mondo del cinema. Inizia a gestire i cinema locali, tra cui quelli di Tusa, Castelbuono, Lascari e Campofelice, diventando una figura di riferimento per la comunità. La sua passione per il cinema, unita alla sua capacità di entrare in sintonia con le persone, gli permette di creare una rete di sale cinematografiche che diventano punti di ritrovo culturale per le famiglie e i cittadini. In questo periodo, non è solo un proiezionista, ma un vero e proprio animatore culturale, che riesce a trasformare il cinema in un mezzo per raccontare storie, educare e intrattenere.

L’impegno di Vincenzo nel mondo del cinema raggiunge nuove vette negli anni ’80, quando entra in contatto con il professor Giuseppe Di Francesca, un accademico e cineasta, con cui inizia una lunga e fruttuosa collaborazione. Vincenzo si unisce al progetto di gestione del Cinema Di Francesca, una delle principali istituzioni culturali siciliane. Insieme al professor Di Francesca e ad altri collaboratori, Vincenzo non solo gestisce il cinema, ma partecipa attivamente all’organizzazione di eventi, rassegne cinematografiche, convegni e attività culturali che arricchiscono la vita della comunità. Il Cinema Di Francesca diventa un vero e proprio punto di riferimento, dove si proiettano film di ogni genere, da quelli storici ai film d’autore, ma anche film di genere che trovano spazio per il pubblico locale. L’impegno di Vincenzo nel cinema diventa quindi un impegno sociale, culturale e educativo, e la sua figura si consolida come quella di un uomo capace di unire la passione per il cinema con la promozione della cultura nella sua terra.

Durante tutta la sua carriera è anche un uomo di grande umanità. La sua esperienza lavorativa come portalettere a Cefalù, che dura per più di trent’anni, gli consente di entrare in contatto con tutte le famiglie del paese. Questo ruolo gli consente di conoscere profondamente le storie delle persone e le dinamiche sociali del suo territorio. Vincenzo non è mai un semplice postino: il suo modo di fare è sempre cordiale e premuroso, e la sua empatia lo rende una figura amata e rispettata. La sua familiarità con la comunità di Cefalù gli consente di instaurare un rapporto speciale con le persone, basato sulla fiducia e sull’affetto reciproco. La sua figura, quindi, non è solo quella di un operatore cinematografico, ma anche quella di un uomo che ha sempre messo il cuore nelle sue azioni, sia sul lavoro che nella vita privata. Questo tratto della sua personalità lo rende un uomo di grande integrità, capace di affrontare le difficoltà con forza e coraggio, ma anche con un sorriso e un gesto di gentilezza.

L’eredità di Vincenzo Di Fatta nel mondo del cinema è profonda e duratura. Non solo ha saputo mantenere viva la tradizione del cinema all’aperto, tanto amata nelle piccole comunità siciliane, ma ha anche contribuito alla diffusione di una cultura cinematografica di qualità. La sua capacità di portare al pubblico una varietà di pellicole, di intrattenere e di educare attraverso il cinema, ha fatto di lui un punto di riferimento per il pubblico locale. La sua carriera come operatore cinematografico ha anche rappresentato un’opportunità per molti giovani di avvicinarsi al mondo del cinema e di comprendere la bellezza e l’importanza di questa forma d’arte.

Oltre al suo impegno professionale, Vincenzo è una persona con un carattere luminoso, una personalità gioviale e generosa. La sua passione per il cinema non era mai solo una questione di lavoro, ma una parte integrante della sua identità. Le lunghe conversazioni che intratteneva con gli amici e i colleghi, le sue storie sui film che amava, sugli incontri con registi e attori, sono diventate momenti fondamentali per chi lo conosceva. La sua esperienza sul set di “Nuovo Cinema Paradiso”, dove ha avuto la possibilità di interpretare una piccola parte, è diventata per lui un simbolo di quella magia che il cinema riesce a creare. La frase che amava ripetere, “l’operatore cinematografico lavora sempre; l’unico giorno libero è il Venerdì Santo”, rappresenta la sua dedizione e la sua passione per il cinema, ma anche il suo spirito di sacrificio e la sua continua ricerca di perfezione. Ha sempre creduto che il cinema fosse una via per esplorare mondi nuovi, per vivere esperienze che vanno oltre la realtà, e questa visione lo ha accompagnato in tutta la sua vita.

Vincenzo Di Fatta è stato molto più di un operatore cinematografico: è stato un uomo che ha trasformato la sua passione in un’eredità culturale che ha arricchito la sua comunità e la sua Sicilia. Il suo impegno nel mondo del cinema ha toccato il cuore delle persone, e la sua figura è diventata un simbolo di come l’amore per l’arte e per la cultura possa avere un impatto duraturo e profondo. Il cinema, per lui, non è mai stato solo un passatempo, ma un linguaggio universale in grado di unire, emozionare e trasmettere valori profondi. La sua eredità continuerà a vivere nelle sale cinematografiche che ha amato, nei ricordi di chi lo ha conosciuto e nel cuore di chi, grazie a lui, ha imparato ad apprezzare il potere del cinema.


La biografia di Vincenzo Di Fatta, presentata in questo articolo, farà parte di una pubblicazione che Cefalunews sta curando per la sua uscita prevista nel mese di aprile 2025. Il libro raccoglierà le biografie di quei personaggi che hanno lasciato un’impronta indelebile nella nostra comunità e oltre. Se conosci storie di persone che hanno segnato la storia della nostra città con il loro impegno, che abbiano lavorato per il bene comune o che abbiano lasciato una traccia nelle istituzioni, nelle scuole, nelle chiese, nelle strade o nei luoghi di ritrovo, ti invitiamo a contribuire.

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