Angelo D’Amico, nato il 21 giugno 1938, è una delle figure più emblematiche nell’ambito dell’educazione artistica siciliana. La sua lunga carriera, che si estende per oltre quaranta anni, è stata segnata da un impegno instancabile nell’insegnamento, nella gestione e nello sviluppo dell’Istituto d’Arte di Cefalù, dove ha ricoperto il ruolo di preside dal 1986 fino alla sua pensione nel 1999. La sua figura è strettamente legata alla storia della scuola, che ha visto crescere e trasformarsi durante il suo mandato. La sua morte, avvenuta il 2 dicembre 2018, ha segnato la fine di un’era per l’istituto e per la città di Cefalù, ma la sua eredità continua a vivere attraverso l’impatto che ha avuto su generazioni di studenti, colleghi e cittadini che lo hanno conosciuto.
Sin dalla giovane età, Angelo è stato profondamente influenzato dalla sua famiglia, che ha avuto un ruolo cruciale nel suo percorso di vita. Cresciuto in un ambiente modesto ma fortemente legato ai valori dell’educazione e della cultura, ha sviluppato sin da bambino una passione per l’arte che sarebbe diventata il motore della sua carriera. In un periodo in cui la Sicilia affrontava notevoli difficoltà economiche, la sua famiglia ha rappresentato una solida base di supporto morale e motivazionale. La passione per l’arte che gli veniva trasmessa dai genitori è stata fondamentale per il suo sviluppo personale e professionale. Nonostante le difficoltà del contesto siciliano, Angelo non ha mai visto gli ostacoli come impedimenti, ma come opportunità per crescere e superare le difficoltà.
Il suo ingresso nell’Istituto d’Arte di Cefalù nel 1958 segna l’inizio di una carriera che lo avrebbe portato a diventare uno degli insegnanti e presidi più rispettati della Sicilia. Arrivato nella città senza conoscere bene il suo patrimonio storico e culturale, Angelo si innamora immediatamente di Cefalù e della sua storia millenaria. La sua passione per l’insegnamento, combinata con un forte legame con il territorio, lo rende un educatore che non solo trasmette le tecniche artistiche, ma infonde anche nei suoi studenti l’amore per la storia, per la bellezza e per la cultura del luogo in cui vivono. Durante i primi anni di insegnamento come professore di disegno dal vero, affronta le difficoltà quotidiane legate ai lunghi viaggi in treno per raggiungere la scuola, ma il suo entusiasmo non si spegne mai. La sua capacità di coinvolgere gli studenti e di ispirarli attraverso il suo esempio è evidente fin da subito. Con il passare del tempo diventa un punto di riferimento per la scuola e per la città.
Nel 1976 ottiene la nomina a preside dell’Istituto d’Arte di Cefalù. Questo nuovo ruolo gli consente di mettere in pratica la sua visione per la scuola, che è sempre stata quella di un’istituzione in continua evoluzione, capace di rispondere alle sfide del tempo senza perdere il legame con le tradizioni culturali. Quando l’istituto cresce in termini di iscrizioni e attività, le strutture scolastiche non sono più in grado di rispondere adeguatamente alle esigenze, e Angelo intraprende la battaglia per il rinnovamento della scuola, a partire dalla creazione di una nuova sede. L’impegno che mette in questo progetto è straordinario: nel 1985, quando il municipio di Cefalù decide di ristrutturare l’edificio scolastico, il preside si dedica anima e corpo per ottenere la disponibilità di nuovi spazi. Nel 1986 ottiene la nomina a Preside di ruolo della scola. Nonostante le difficoltà burocratiche, economiche e politiche, riesce a portare a termine il progetto, e nel 1995 viene posata la prima pietra della nuova sede dell’istituto. La realizzazione della nuova scuola è il culmine di anni di lotte, sacrifici e visione, e si concretizza poco prima del suo ritiro. La nuova sede dell’istituto diventa un simbolo del suo impegno verso l’educazione artistica, e oggi continua a rappresentare la sua eredità nella città di Cefalù.
Il 10 agosto 1999, pochi giorni prima del suo pensionamento, l’inaugurazione del nuovo edificio scolastico, in via del Terzo millennio, segna il culmine di una lunga e difficile lotta. La cerimonia di inaugurazione, che si svolge alla presenza delle autorità locali e di numerosi ospiti, è un evento storico per la città di Cefalù e per l’intera comunità scolastica. Il vescovo Rosario Mazzola, che tanto si è prodigato per sostenere il progetto e per farlo arrivare a compimento, è presente alla cerimonia, insieme ad altri rappresentanti delle istituzioni locali e al progettista Marcello Panzarella, che ha curato la progettazione del nuovo edificio. Durante l’inaugurazione, D’Amico, visibilmente emozionato, vede finalmente il suo sogno realizzarsi. La nuova sede scolastica, che rappresenta una moderna struttura educativa, diventa simbolo di speranza e di rinnovamento per tutta la città. Questo evento segna un capitolo fondamentale nella storia dell’Istituto d’Arte di Cefalù, che da quel momento in poi diventa una realtà scolastica ancora più solida e qualificata. La cerimonia di inaugurazione è accompagnata da grande entusiasmo e da un forte senso di gratitudine verso Angelo D’Amico, che ha reso tutto ciò possibile.
Dietro ogni grande uomo c’è sempre una grande donna, e nel caso di Angelo, la figura della moglie è stata fondamentale per la sua carriera e la sua vita personale. L’ha conosciuta proprio tra le aule dell’Istituto d’Arte, dove lei era una delle sue studentesse. La loro storia d’amore è iniziata durante gli anni in cui Angelo insegnava, e si è consolidata nel tempo, creando una solida unione che lo ha sostenuto non solo nei momenti di successo, ma anche durante le difficoltà. La moglie di Angelo, che è stata una figura di grande sostegno e supporto durante gli anni di lotta per migliorare la scuola e per superare gli ostacoli burocratici, ha avuto un impatto fondamentale sulla sua vita. Con grande pazienza e dedizione, ha sempre incoraggiato il marito a proseguire nel suo impegno per la scuola e per la comunità.
Durante gli anni di intenso lavoro e di sfide professionali, la sua famiglia è sempre stata un rifugio dove ha potuto ricaricare le energie e trovare il supporto emotivo necessario per affrontare le difficoltà quotidiane. Angelo D’Amico, seppur molto concentrato sulla sua carriera professionale, ha sempre considerato la sua famiglia come un pilastro fondamentale per la sua esistenza. Sua moglie, insieme ai suoi figli, è stata parte integrante del suo percorso, e insieme hanno affrontato i momenti di difficoltà e hanno celebrato i successi. La sua vita familiare è sempre stata una parte fondamentale della sua carriera e della sua felicità. I suoi figli hanno avuto l’opportunità di crescere in un ambiente in cui l’arte e l’educazione erano valori quotidiani, e questo ha influenzato profondamente la loro visione del mondo e il loro rapporto con la cultura e l’arte.
La morte di Angelo D’Amico a ottanta anni nel 2018 ha segnato la fine di una figura che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’Istituto d’Arte di Cefalù e nella vita di chi lo ha conosciuto. La sua eredità, che va ben oltre le strutture scolastiche che ha contribuito a costruire, è fatta di passione per l’educazione, dedizione all’arte e una visione umana e culturale che ha arricchito le vite di migliaia di studenti. Oggi, l’Istituto d’Arte di Cefalù, diventato nel 2010 Liceo Artistico, continua a portare avanti i valori che Angelo ha instillato in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarlo. La sua figura, insieme al sostegno che ha ricevuto dalla sua famiglia, è la testimonianza di come un uomo, attraverso il suo impegno e la sua visione, possa cambiare la realtà intorno a sé e lasciare un’eredità che perdura nel tempo.
La biografia di Angelo D’Amico, presentata in questo articolo, farà parte di una pubblicazione che Cefalunews sta curando per la sua uscita prevista nel mese di aprile 2025. Il libro raccoglierà le biografie di quei personaggi che hanno lasciato un’impronta indelebile nella nostra comunità e oltre. Se conosci storie di persone che hanno segnato la storia della nostra città con il loro impegno, che abbiano lavorato per il bene comune o che abbiano lasciato una traccia nelle istituzioni, nelle scuole, nelle chiese, nelle strade o nei luoghi di ritrovo, ti invitiamo a contribuire.
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