Don Carmelo Serio: il parroco povero che sognava una chiesa per lo Spinito

Don Carmelo Serio, noto in tutta Cefalù come “Padre Melino”, è una figura che ha segnato profondamente la vita religiosa, sociale e culturale della città. Nato il 16 settembre 1927, in un periodo di grande incertezze e sfide per la Sicilia e l’Italia intera, ha dedicato tutta la sua vita alla fede e al servizio degli altri, diventando un punto di riferimento non solo per la Chiesa, ma anche per la comunità civile. La sua dedizione e la sua passione per la comunità sono state evidenti fin dal suo primo incontro con la vocazione religiosa. Ordinato presbitero il 22 dicembre 1951 dal vescovo Emiliano Cagnoni, il suo ministero sacerdotale si è distinto per un impegno costante e instancabile, rivolto non solo alla cura spirituale dei suoi fedeli, ma anche alla promozione della solidarietà, della giustizia sociale e della dignità umana.

Nel corso della sua lunga carriera ecclesiastica ha ricoperto diversi ruoli all’interno della diocesi, tra cui quello di cerimoniere vescovile nella Cattedrale di Cefalù, ma il suo impatto maggiore lo ha avuto come parroco della Parrocchia dello Spirito Santo, fondata nel 1986, dove ha lavorato con instancabile dedizione per più di trent’anni. La sua figura è associata all’impegno concreto a favore delle persone più vulnerabili e alla creazione di una comunità parrocchiale unita, dove ogni individuo, indipendentemente dalla sua condizione sociale o economica, fosse accolto con amore e rispetto. Non è stato solo un sacerdote, ma un uomo di grande visione sociale e religiosa, che ha cercato di portare la Chiesa fuori dalle mura dei templi e di renderla viva, presente e operante nella vita quotidiana della città.

Un’infanzia segnata dalla fede

La vita di Don Carmelo inizia in un contesto familiare e storico che ha influito in maniera determinante sul suo percorso. Cefalù, negli anni ’20 e ’30, era una cittadina siciliana che risentiva fortemente degli effetti della povertà e delle difficoltà economiche legate agli anni della guerra. La città, pur mantenendo una forte tradizione religiosa, viveva in un contesto di profonda incertezza, in cui le cicatrici del conflitto mondiale erano ancora visibili e le risorse economiche erano scarse. In questo ambiente di sacrifici e di ricostruzione, cresce in una famiglia fortemente radicata nei valori cristiani, che lo educa alla fede e alla carità cristiana fin dai primi anni di vita.

La sua infanzia e giovinezza sono segnate da un contesto sociale che lo spinge ad affrontare la realtà con un grande spirito di solidarietà. Le difficoltà economiche e le divisioni sociali di quel periodo, infatti, non fanno altro che rafforzare il suo desiderio di diventare sacerdote e di impegnarsi per alleviare le sofferenze della sua comunità. Cresce nutrendo una forte vocazione religiosa, ispirata dagli esempi di carità e di servizio che ha visto nel suo ambiente familiare e nella comunità parrocchiale di Cefalù. Quella Sicilia che emergeva dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale diventa il terreno fertile per un giovane ragazzo che decide di dedicare la sua vita al servizio di Dio e degli altri, cercando di rispondere alle necessità spirituali e sociali che lo circondano.

L’inizio del suo percorso sacerdotale

La formazione di Don Carmelo non si limita alla sfera religiosa, ma è il frutto di una continua ricerca di comprensione delle necessità spirituali e materiali delle persone che incontra lungo il suo cammino. Dopo aver intrapreso il cammino formativo nel seminario, Don Carmelo si distingue per la sua serietà e la sua passione nello studio, ma anche per il suo approccio profondamente umano e aperto alla realtà sociale del suo tempo. La sua formazione religiosa è, infatti, un percorso che lo porta a riflettere costantemente sul rapporto tra fede e giustizia, tra carità e impegno sociale. Durante i suoi anni di seminario approfondisce la teologia, la filosofia e i principi del Vangelo, ma non dimentica mai di considerare le difficoltà pratiche e quotidiane che le persone affrontano nel vivere la loro fede. Per approfondire la teologia, il Vescovo lo manda a Roma alla Pontifica Università Gregoriana e al Pontificio Seminario Romano Maggiore. Quando viene ordinato sacerdote il 22 dicembre 1951 dal vescovo Emiliano Cagnoni, il suo ministero inizia con il desiderio di portare la Chiesa fuori dalle sacre mura, verso le periferie del cuore umano e sociale.

Rientrato in diocesi insegna presso il Seminario diocesano e alla Scuola d’Arte. Il vescovo Lauricella gli affida l’ufficio di Cerimoniere vescovile. Nel giugno 1980 entra a far parte della commissione diocesana per la Liturgia. Qualche mese dopo, il 15 novembre, entra a far parte del Capitolo Cattedrale. Il suo impegno come cerimoniere vescovile lo rende un punto di riferimento per molti. Quando il 29 giugno del 1986 viene fondata la parrocchia dello Spirito Santo a Cefalù il vescovo Catarinicchia lo nomina primo parroco. Sono gli anni della crescita urbana della cittadina normanna. La parrocchia è situata in un quartiere in forte espansione, ma non ha una chiesa. Don Melino si adopera per avere uno scantinato dove celebrare la Messa. L’organizzazione delle attività parrocchiali è molto difficile a causa delle carenze strutturali e logistiche.

Don Carmelo, con la sua indomabile determinazione e il suo spirito di servizio, non si lascia abbattere dalle difficoltà, ma si dedica anima e corpo alla creazione di una comunità che vada oltre i limiti fisici di un semplice luogo di culto. La sua leadership si manifesta nel riuscire a unire una parrocchia composta da persone provenienti da realtà molto diverse, spesso divise da barriere economiche, sociali e culturali. Riesce a far crescere una comunità di fede che è viva, partecipe e solidale, dove la carità e il servizio agli altri sono le basi della convivenza. La sua attenzione alle necessità sociali della parrocchia lo porta a impegnarsi in numerosi progetti di assistenza ai più poveri e alle persone in difficoltà. Organizza iniziative di sostegno per i più giovani, per gli anziani e per le famiglie che vivono in situazioni di disagio. Il suo impegno pastorale non si limita ai tradizionali riti liturgici, ma si espande anche a una vera e propria attività sociale che mira a migliorare le condizioni di vita dei parrocchiani e a promuovere la giustizia e la solidarietà all’interno della comunità.

Il cammino verso la nuova chiesa

L’impegno e la dedizione nella parrocchia dello Spirito Santo deve fare i conti con una realtà difficile: la mancanza di una chiesa adeguata. Le celebrazioni religiose si svolgono in uno scantinato, un luogo che, purtroppo, non offre le condizioni necessarie per una vita parrocchiale piena e sviluppata. Don Carmelo è consapevole della necessità di una nuova chiesa per il quartiere, ma sa che questo sogno richiede un impegno straordinario. Nonostante le difficoltà, non perde mai la speranza e continua a lottare per ottenere una risposta dalle autorità civili e religiose. Attraverso un impegno instancabile riesce a coinvolgere la comunità e le istituzioni in una petizione per la costruzione di una nuova chiesa, che venga finalmente realizzata nel quartiere. La sua determinazione trova finalmente una risposta, e grazie alla collaborazione tra il Comune di Cefalù e la Curia, il progetto della nuova chiesa comincia a prendere forma.

Un prete mediatico

Don Carmelo Serio si distingue per la sua visione innovativa nell’utilizzo dei mass media come strumento di evangelizzazione e di comunicazione. Riconoscendo l’importanza di questi mezzi decide di utilizzare la radio e, successivamente, Internet per diffondere il messaggio cristiano. La sua capacità di adattarsi ai tempi moderni lo porta a diventare una figura di riferimento anche nel panorama dei media locali. Tra le sue principali iniziative, spicca la rubrica settimanale “La Parola che salva”, che cura con grande dedizione per anni su Cefalunews. Grazie a questa rubrica, ogni settimana raggiunge migliaia di persone, offrendo riflessioni spirituali, consigli di vita cristiana e meditazioni sui temi della fede, ma anche su quelli più legati alla quotidianità della sua comunità.

Anche quando la sua salute comincia a deteriorarsi continua a scrivere con grande impegno, nonostante le difficoltà fisiche, e arriva persino a inviare la sua ultima riflessione su internet per la domenica che precede la sua morte. La sua presenza online non si limita solo alla scrittura di articoli: egli vede in Internet uno strumento che può abbattere le barriere fisiche, consentendo alla sua voce di arrivare a chiunque, ovunque si trovi. La sua attività su Cefalunews dimostra il suo desiderio di essere vicino alle persone in ogni momento, di diffondere il Vangelo non solo nelle chiese, ma anche nel quotidiano virtuale, dove la comunicazione moderna può incontrare la spiritualità cristiana. Nella vita privata mantiene una grande umiltà e riservatezza. E’ un uomo che ascolta, consola e incoraggia, senza mai fare distinzione tra i parrocchiani. La sua vita privata è un costante riflesso dei principi cristiani che predica: una vita semplice, onesta e dedita al bene comune.

Durante gli ultimi anni della sua vita continua a essere un punto di riferimento per la comunità. La morte lo raggiunge il 1° giugno del 2005. La sua vita è un esempio straordinario di come la fede possa essere vissuta in modo concreto e trasformativo, come una forza capace di cambiare le persone e la società. La sua eredità non risiede solo nel servizio religioso che ha offerto, ma anche nel suo impegno sociale, che ha contribuito a migliorare la vita della sua comunità. Oggi, la parrocchia dello Spirito Santo continua a crescere e prosperare, alimentata dai valori di amore, carità e giustizia sociale che Don Carmelo ha dato ai suoi fedeli. La sua memoria è viva in ogni angolo della parrocchia, dove viene ricordato non solo come sacerdote, ma come un uomo che ha vissuto la sua vita secondo i principi cristiani più profondi, sempre pronto a servire e a portare speranza a chi ne aveva più bisogno. La sua figura rimane una testimonianza per tutti coloro che desiderano vivere una vita di fede autentica, al servizio degli altri.

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