Intervento del Presidente della Repubblica in occasione del 25 Aprile

Genova, 25 aprile 2025 –

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha preso parte oggi, a Genova, alla cerimonia commemorativa dell’80° anniversario della Liberazione.

Nel suo intervento, il Capo dello Stato ha reso omaggio al ruolo centrale della Liguria nella lotta di Liberazione, sottolineando l’impegno determinante delle comunità locali nella difesa della dignità nazionale e nella riconquista della libertà. Ha ricordato i numerosi riconoscimenti al valor civile e militare conferiti a città, province e comuni liguri per l’alto contributo resistenziale, e ha reso tributo alla memoria dei caduti.

Il Presidente ha evocato figure emblematiche come Aldo Gastaldi, detto “Bisagno”, e Fiodor Poletaev, e ha ribadito il valore morale, civile e politico della Resistenza, evidenziandone il carattere fondativo della Repubblica. Ha ricordato le stragi nazifasciste, le esperienze delle “zone libere”, il ruolo decisivo del movimento operaio e degli scioperi nelle fabbriche, e il sostegno delle popolazioni ai partigiani.

Nel richiamare il significato della resa tedesca firmata a Genova grazie anche alla mediazione dell’Arcivescovo Pietro Boetto, il Presidente ha sottolineato la consapevolezza con cui il popolo italiano seppe rigettare l’oppressione per affermare i valori di libertà, giustizia e democrazia.

Richiamando l’impegno degli antifascisti europei nella costruzione dell’unità continentale, il Presidente ha indicato nella Resistenza una radice comune dei valori dell’Unione Europea, fondata sulla sovranità popolare, sulla dignità della persona e sulla pace.

Nel concludere, ha rivolto un appello contro l’indifferenza e l’astensionismo, ribadendo la necessità di una cittadinanza attiva e consapevole, coerente con l’eredità morale della Liberazione.

“Non ci può essere pace soltanto per alcuni. Benessere per pochi, lasciando miseria, fame, sottosviluppo, guerre, agli altri.

È la grande lezione che ci ha consegnato Papa Francesco. Nella sua “Fratelli tutti”, ci ha esortato a superare “conflitti anacronistici” ricordandoci che “ogni generazione deve far proprie le lotte e le conquiste delle generazioni precedenti e condurle a mete ancora più alte…Non è possibile accontentarsi di quello che si è già ottenuto nel passato e fermarsi, e goderlo come se tale situazione ci facesse ignorare che molti nostri fratelli soffrono ancora situazioni di ingiustizia che ci interpellano tutti”.

Ecco perché è sempre tempo di Resistenza, ecco perché sono sempre attuali i valori che l’hanno ispirata”.

“È sempre tempo di Resistenza” – ha affermato – “perché sono sempre attuali i valori che l’hanno ispirata”.

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