Cosa succede a chi beve latte con la muffa? Il latte con la muffa va subito gettato e per nessun motivo bevuto. Se la muffa compare su alimenti come pane e altri derivati dai cereali, pasta inclusa, frutta particolarmente acquosa, verdura, yogurt, latte, formaggi freschi e dalla consistenza più molle, salse e sughi, ma anche carne cruda o cotta, vanno gettati completamente. I formaggi più stagionati e quindi a pasta dura e compatta, così come i salumi o le marmellate possono essere consumati previa eliminazione delle zone contaminate. Attenzione però a che questo non diventi un’abitudine ma soltanto un evento occasionale. Attenzione, però, alla muffa rosata o arancione che è carica di tossine e può, è bene sapere, danneggiare i centri nervosi.
Cosa succede a chi mangia la muffa? Mangiare muffa ha conseguenze estremamente negative per l’organismo umano poiché il suo metabolismo non ne prevede la digestione né l’eliminazione. Le reazioni possono essere di tre tipi: tossiche, allergiche e patogene. Nel primo caso le sostanze prodotte dalle muffe innescano la liberazione di molecole che l’organismo riconosce come “estranee” e che quindi provocano processi reattivi di varia intensità. Nel secondo caso le muffe stimolano alcune cellule a sintetizzare istamina, una molecola allergizzante responsabile di numerosi disturbi organici: arrossamenti cutanei, forme eritematose, insorgenza di prurito, gonfiore diffuso e collasso cardio-circolatorio. Nel terzo caso, infine, le conseguenze se non vengono curate possono degenerare, cronicizzandosi.
A quali conseguenze va incontro chi mangia la muffa? Le malattie prodotte dalle muffe patogene appartengono alla categoria delle infezioni, e sono spesso di tipo infettivo. Le conseguenze patologiche dipendono dallo stato generale di salute e dal tipo di muffa. La tossicità della muffa dipende dalla quantità di spore che contiene. Una micotossina, infatti, può risultare letale se presente a grandi dosi, mentre la stessa non determina effetti dannosi se presente in piccole quantità. Le micotossine ingerite con gli alimenti di solito hanno effetti pericolosi sul fegato, sul sistema nervoso o anche sull’apparato renale. In alcuni casi si possono alterare le cellule appartenenti al sistema immunitario.
Quali sono le conseguenze per chi mangia solo un po’ di muffa? Chi ingerisce accidentalmente una piccola quantità di muffa non si deve preoccupare. Nella maggior parte dei casi non si hanno conseguenze. Sarebbe buona regola comunque eliminare le parti muffite, sia dagli alimenti umidi come salse, frutta o cibi con elevate percentuali di acqua, che da prodotti più compatti, come formaggi stagionati, insaccati o ortaggi solidi. Le conseguenze del mangiare muffa diventano pericolose quando l’ingestione viene ripetuta nel tempo e soprattutto quando vengono introdotti generi appartenenti ad Aspergillus, Penicillum o Fusarium. In questi casi l’ingestione delle muffe porta conseguenze alla salute.
Quali sono le muffe più pericolose? Puoi riconoscere i vari tipi di muffe da alimenti analizzando alcune caratteristiche ben visibili, tra cui il colore. L’Aspergillus è una muffa che attacca soprattutto i salumi, il pesce, i cereali e la frutta secca. La monidia fructigena, che si localizza principalmente sul pane e sulla frutta e provoca un ammuffimento di colore arancione. Il penicillum isolato su formaggi, riso, farine, frutta e verdura produce muffa grigio-bluastra. Il fusarium produce muffe rosa, rosse o violette. Il brotrytis cinerea che attacca frutta e verdura, in particolare pomodori, cipolla e aglio, mele, uva, pere e fragole, produce un micelio biancastro. Il clabosporium herbarium si localizza sugli alimenti conservati in frigorifero ed ha un aspetto verdastro.