Sono stati 172 i morti in Italia per Coronavirus nella giornata del 12 maggio. Tanti, tantissimi morti se si pensa che l’8 marzo, quando è scattata la chiusura dell’Italia, erano stati 133 i decessi. Nonostante i 172 morti nell’arco della giornata del 12 maggio, in Italia tutto sembra andare bene. Le analisi vengono lette positivamente. Si parla di ripartenza e persino di passaggio alla fase 3. Quando finirà la pandemia COVID-19? Secondo gli storici, le pandemie in genere hanno due tipi di terminazioni: quella medica, che si verifica quando precipitano l’incidenza e i tassi di mortalità, e quella sociale, quando l’epidemia della paura per la malattia si attenua. In altre parole, la fine non di verifica perché una malattia è stata sconfitta ma perché le persone si stancano della modalità panico e imparano a convivere con una malattia. L’influenza del 1918 è sostenuta oggi come esempio delle devastazioni di una pandemia e del valore delle quarantene e del distanziamento sociale. Prima che finisse, l’influenza uccise da 50 milioni a 100 milioni di persone in tutto il mondo. Dopo avere spazzato il mondo, quell’influenza è svanita, evolvendosi in una variante dell’influenza più benigna che si manifesta ogni anno. E’ finita anche socialmente. La prima guerra mondiale era finita; la gente era pronta per un nuovo inizio, una nuova era e desiderosa di lasciarsi alle spalle l’incubo della malattia e della guerra. Fino a poco tempo fa, l’influenza del 1918 era ampiamente dimenticata. Sono seguite altre pandemie influenzali, nessuna così grave. Nell’influenza di Hong Kong del 1968, un milione di persone morirono in tutto il mondo, tra cui 100.000 negli Stati Uniti, per lo più persone di età superiore ai 65 anni. Il virus circola ancora come influenza stagionale e il suo percorso iniziale di distruzione, e la paura che ne derivava, viene raramente ricordato.
Quando finirà Covid-19? Difficile una riposta.