Le truffe viaggiano su WhatsApp. Ecco i 6 trucchi per difendersi

Truffe, minacce e furti arrivano anche da WhatsApp. Secondo la società di cybersicurezza Kaspersky, WhatsApp è utilizzato per l’86,9% delle truffe tramite messaggio. Seguono Telegram con il 5,6% e Viber con il 4,7%. Sono circa 480 i casi di “phishing” perpetrati ogni giorno nel mondo, spiegano gli esperti, con il Brasile nella veste di preda preferita: un media di 177 attacchi per singolo utente nel solo 2020.

Truffa tramite WhatsApp, cos’è il phishing?
Il phishing è un’attività criminale che punta a raggirare l’utente, con l’obiettivo di ottenere da lui dati personali sensibili. In particolare riferimenti anagrafi, dati di accesso a particolari siti Internet, ma soprattutto di informazioni relative al conto corrente o alla carta di credito.

“Pacco bloccato”. Nuova truffa via sms. I malintenzionati invitano l’ignaro utente a cliccare su link e altri collegamenti, opportunamente realizzati per ricalcare in tutto e per tutto i siti ufficiali di banche, istituti di credito e altri servizi finanziari. L’ignaro utente si trova senza volerlo a fornire i propri dati d’accesso e di conto ai malviventi. L’obiettivo principale dei truffatori è quello di coglierlo in un momento di distrazione.

Ecco i 6 trucchi per difendersi

1. Prestare attenzione a eventuali errori di grammatica, spesso frutto di traduzioni grossolane e tutt’altro che professionali. Potrebbe essere un segnale per capire che si tratta di una truffa internazionale o comunque indice di poca affidabilità del mittente.

2. Prima di cliccare sul link proposto, controllarlo e verificare se possibile la veridicità dell’informazione. Anche se vengono citate nel messaggio delle aziende note, la mancata riconoscibilità dell’indirizzo Internet dovrebbe spingere a non visitare il sito indicato.

3. Attenzione all’ortografia degli indirizzi. Errori di scrittura potrebbero nascondere una seria minaccia.

4. Dubitare soprattutto se i messaggi arrivano da utenti non presenti tra i nostri contatti, anche se citeranno siti o piattaforme sulle quali siamo effettivamente registrati.

5. Prudenza anche di fronte a link provenienti dai nostri contatti, il cui account potrebbe essere stato violato.

6. Attenzione infine alle catene via WhatSapp, quei messaggi veicolati più e più volte dagli utenti. Sono strategie estremamente efficaci per diffondere la minaccia a un elevato numero di utilizzatori. Se ricevete catene contenenti link valutate sempre con attenzione l’indirizzo indicato e, in caso di dubbio, evitate di coinvolgere i vostri contatti nella possibile truffa.

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