Al Giglio arriva Volpes per nuovo ambulatorio malattie fegato e apparato digerente. “Sviluppare un polo di riferimento specialistico per le malattie del fegato e dell’apparato digerente” è l’obiettivo che si è posta la Fondazione Istituto Giglio di Cefalù con l’apertura di un ambulatorio di epatologia e gastroenterologia diretto da Riccardo Volpes.
Volpes, classe ’59, palermitano, è un epatologo di lunga esperienza maturata sia in Italia che all’estero. Arriva, come ultimo impegno di lavoro, dall’Ismett di Palermo dove è stato, dal 2016, il responsabile dell’unità operativa di epatologia e gastroenterologia afferente al dipartimento dei trapianti addominali e precedentemente, per dieci anni, dirigente medico dell’unità di gastroenterologia delle Molinette di Torino e per cinque dell’Università Cattolica di Leuven in Belgio.
“Acquisiamo una professionalità di altissima levatura e competenza – ha detto il presidente del Giglio, Giovanni Albano – che si inserisce nel nostro percorso di potenziamento della diagnosi e cura delle patologie addominali che vede già a Cefalù, da qualche settimana, la presenza del chirurgo Massimo Viola esperto in tecniche laparoscopiche avanzante e robotiche”.
Il nuovo ambulatorio si occuperà delle malattie acute e croniche del fegato, delle epatiti virali, della cirrosi epatica, delle complicanze cliniche della cirrosi epatica, dei tumori primitivi del fegato e delle vie biliari, delle malattie del pancreas e delle malattie intestinali e del colon-retto.
“Ho registrato un grande entusiasmo – ha sottolineato Volpes – intorno a questo progetto. La scienza ha fatto importanti progressi nella cura delle malattie del fegato soprattutto nella farmacologia legata alle epatiti. Prenderemo, a Cefalù, in cura i pazienti sia sotto l’aspetto clinico che terapeutico collaborando con l’unità di chirurgia robotica addominale del fegato, pancreas e colon retto”.
L’ambulatorio di epatologia e gastroenterologia è stato programmato con due sedute settimanali il martedì e il giovedì dalle ore 8 alle ore 13 e l’accesso è possibile sia con richiesta di visita gastroenterologia del medico curante che in regime di solvenza.