Gangi, il giovane talento che ha conquistato il podio internazionale in Biologia

C’è un ragazzo che cammina ogni giorno per le strade di Gangi e che forse nessuno aveva ancora notato con la giusta attenzione. Il suo nome è Giuseppe Piazza, uno studente dell’Isis “G. Salerno” che in pochi mesi ha fatto parlare di sé, partendo dalle competizioni regionali e nazionali fino a salire sul palco internazionale della scienza. Quando, a maggio, ha vinto la fase nazionale dei “Campionati di Scienze Naturali” per la sezione Biologia, già sembrava un risultato straordinario. Ma il meglio doveva ancora venire: a luglio 2024, Giuseppe è tornato dal Kazakistan con una medaglia di bronzo alle Olimpiadi Internazionali di Biologia, un traguardo che lo proietta in una dimensione da sogno per molti giovani. Il perché di questa storia è presto detto: dietro ai successi di Giuseppe ci sono passione, impegno, costanza e il desiderio di confrontarsi con i migliori studenti del mondo.

Prima della medaglia di bronzo, c’è stato un percorso segnato da tappe significative e grandi sforzi. Giuseppe non è arrivato per caso a quel podio internazionale. Da bambino manifestava già un entusiasmo innato per le discipline scientifiche. Dalla matematica alla fisica, dalla chimica alla biologia, fin da piccolo osservava la realtà con curiosità, desideroso di andare oltre l’apparenza e di scoprire i segreti nascosti nelle cose. La famiglia, la scuola, l’ambiente sociale hanno contribuito a costruire attorno a lui un contesto favorevole, offrendogli l’opportunità di partecipare a competizioni, dalle quali ha imparato a gestire la fatica e l’ansia, a misurarsi con se stesso e con gli altri.

Dalle gare matematiche alle prime sfide di scienze sperimentali, fino all’incontro con professori capaci di guidarlo in laboratorio, Giuseppe non si è mai arreso. La sua motivazione è stata costante e lo ha portato a vedere nella competizione non un ostacolo, bensì un’occasione di crescita e di confronto costruttivo.

Le tappe principali del suo cammino sono chiare e limpide:

  • Prima, la fase regionale dei Campionati di Scienze Naturali: inizialmente Giuseppe ottiene un buon piazzamento, anche se non sufficiente ad accedere alla fase nazionale.
  • Poi, l’anno successivo, la svolta: secondo classificato nella sezione Biologia a livello regionale, abbastanza per volare ad Assisi alla fase nazionale. In un contesto di 38 giovani promesse provenienti da ogni parte d’Italia, il giovane madonita si afferma con determinazione, superando prove teoriche e pratiche, fino a conquistare il primo posto nazionale.
  • Infine, il traguardo più prestigioso: l’accesso alle Olimpiadi Internazionali di Biologia ad Astana, in Kazakistan. Qui Giuseppe si è trovato a misurarsi con coetanei di tutto il mondo. Due prove teoriche impegnative e quattro prove pratiche lunghe e complesse lo hanno messo alla prova, ma non lo hanno scoraggiato. Il risultato è una medaglia di bronzo, una fascia che indica una posizione di rilievo globale, non un terzo posto assoluto, ma un riconoscimento di valore all’interno di una “terza fascia” di merito molto ambita.

Chi ha osservato questo percorso non può che ammirarne la costanza. Gli insegnanti dell’Isis “G. Salerno” hanno confermato che dietro i successi di Giuseppe c’è un metodo rigoroso, alimentato dalla curiosità verso nuove conoscenze e dalla voglia di non fermarsi. Le istituzioni scolastiche, se interrogate, sottolineano come casi simili a quello di Giuseppe dimostrino la grande potenzialità dei giovani, se adeguatamente sostenuti. Sul piano locale, nel territorio delle Madonie, questa vicenda rappresenta un segno di speranza, una testimonianza che il talento può emergere in qualunque contesto e che non serve essere in un grande centro per sviluppare competenze di eccellenza.

La storia di Giuseppe Piazza ci mostra un adolescente che ha trovato nella scienza la sua forma di espressione, un luogo dove riversare la propria curiosità, il proprio desiderio di comprensione del mondo. Il suo percorso, concluso con una medaglia di bronzo alle Olimpiadi Internazionali, ci ricorda che il talento può crescere nelle scuole di provincia, grazie all’impegno di studenti, famiglie e docenti attenti. Il suo caso potrebbe aprire la strada ad altri giovani, spingendoli a credere nelle proprie capacità, a partecipare a competizioni e a nutrire sogni ambiziosi.

Ora che Giuseppe ha raggiunto un traguardo di tale prestigio, non resta che attendere quali altri obiettivi potrà centrare in futuro. Le basi ci sono tutte: lavoro, entusiasmo, rigore e, soprattutto, la consapevolezza che la scienza è un ponte per scoprire nuovi orizzonti e arricchire il mondo della conoscenza.




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