Guardo questo mare e le sue onde
nel loro andare a lasciarmi senza fiato
con gli occhi di chi sa d’amarle
e riceverne intenso piacere
nell’egoismo dolce di sentirmene padrone
in questo mio vivere denso
e gioiosamente calmo
e di riflesso invoco i miei pensieri
a chiedere d’attraversarmi e definirmi
nella penombra di questo tramonto
e nell’inquietitudine della mia natura
E mi rallegro con me stesso
per la mia storia d’uomo felice
contrapposta ai drammi di un mondo
che frantuma i sogni
nelle tragedie d’ogni giorno
subendo lezioni di sofferenza
consumate tra i sentieri
dei patimenti e dei tormenti
nel sublime percorso della vita
che mi lanciano in attimi di tristezza
sperduti nella malinconia del mio passato
a invadermi con un misto di fantasie e ossessività
che genera mutue dipendenze
e intride di vergogna i sentimenti
.
cesaremoceo
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(Foto di Patrizia Messina)