Cefalù, la città che parla di sport e turismo: la storia di Pasquale Curcio

Pasquale Curcio nasce in una famiglia che, pur non avendo tradizioni imprenditoriali di grande respiro, si distingue per la solida gestione di un’azienda che commercia legname. Sin da giovane, dimostra una predisposizione al lavoro e alla determinazione che lo accompagneranno per tutta la vita. La sua infanzia è caratterizzata da una forte ambizione e curiosità che lo spingono a voler scoprire e a intraprendere nuove strade. Fin da piccolo, si mostra ambizioso, curioso e determinato. L’interesse per il mondo degli affari e per lo sport si sviluppa parallelamente: due ambiti che, seppur distinti, influenzeranno profondamente il suo percorso. La passione per il ciclismo, il nuoto e l’atletica, accanto al suo interesse per l’imprenditoria, sembrano segni precoci di una personalità poliedrica e capace di spaziare tra diverse aree con uguale entusiasmo.

Un altro aspetto rilevante della sua crescita è l’influenza della famiglia. I genitori, in particolare il padre, hanno un ruolo decisivo nella formazione del suo carattere, instillando in lui i valori di serietà, lavoro e onestà. Tuttavia, pur se proveniente da un ambiente familiare legato all’impresa, il percorso imprenditoriale che intraprende è frutto delle sue iniziative personali e non di una tradizione ereditata. Nel 1956, dopo aver trascorso i suoi primi anni a Cefalù, decide di lasciare la sua città natale. Il trasferimento all’estero lo porta prima in Francia, poi in Belgio e infine in Germania, dove continua a coltivare la sua esperienza professionale e ad arricchirsi culturalmente. Il ritorno a Cefalù, una città che ha sempre amato, segna l’inizio della sua avventura imprenditoriale.

L’impatto con Cefalù è straordinariamente positivo. Nonostante le difficoltà iniziali, la città lo affascina per la sua bellezza e il suo potenziale, ma la realizzazione dei suoi sogni più grandi, come la costruzione di un porto turistico, non può mai essere completamente realizzata. I suoi sogni, tuttavia, sono destinati a prendere forma in altre iniziative che segnano la storia della città. Un altro aspetto significativo della sua giovinezza è la formazione scolastica, che include studi legati al turismo, un campo che diventa uno degli assi portanti delle sue future attività imprenditoriali. Pasquale non è solo un giovane curioso, ma anche un giovane preparato, pronto ad affrontare le sfide della vita con la determinazione che lo contraddistingue.

La nascita dell’Hotel Kalura

L’Hotel Kalura è senza dubbio una delle più importanti e durature realizzazioni imprenditoriali di Pasquale Curcio. Il suo impatto sul settore turistico della città è straordinario. La creazione e lo sviluppo dell’Hotel Kalura non sono il frutto del caso, ma di una visione chiara, una dedizione instancabile e una grande passione per il turismo, unita a un amore profondo per il proprio territorio. Il sogno di Pasquale di aprire un hotel a Cefalù nasce da un’intuizione semplice ma rivoluzionaria: portare nella sua città natale i turisti provenienti dal nord Italia e dall’estero, convinto del grande potenziale turistico che Cefalù può offrire, ma che non è ancora stato pienamente valorizzato.

Nel 1960, decide di realizzare il suo sogno fondando l’Hotel Kalura. Sebbene il nome fosse già esistente lo mantiene con l’intento di dare continuità a una tradizione che si lega alla bellezza del luogo, ma con l’ambizione di renderlo un simbolo del turismo di qualità. L’Hotel Kalura non è mai pensato come una semplice struttura ricettiva, ma come un punto di riferimento che possa incarnare i valori che Pasquale vuole trasmettere: ospitalità, cortesia e impegno per il benessere dei propri ospiti. L’idea era creare un ambiente accogliente e familiare, dove ogni turista si sentisse a casa.

L’obiettivo è quello di far conoscere Cefalù come una meta turistica di qualità, non solo per le sue bellezze naturali, ma anche per le sue offerte culturali e sportive. L’Hotel diventa così molto più di una semplice struttura alberghiera: è un centro attivo, dove il turismo non si limita all’aspetto balneare estivo, ma si estende a tutta una serie di attività sportive e culturali. Pasquale, infatti, è tra i primi a proporre attività come il ciclismo, il nuoto, le immersioni subacquee e lo yoga, attirando turisti in tutte le stagioni dell’anno, anche nei mesi meno affollati. L’ospitalità non si limita a offrire un buon servizio o una bella struttura. È una filosofia di vita. La sua personalità solare e generosa gli permette di creare rapporti diretti con i suoi ospiti, facendo sentire ognuno di loro speciale e benvenuto. La sua competenza nelle lingue straniere gli consente di connettersi facilmente con persone provenienti da ogni angolo del mondo, aprendo a Cefalù le porte di un turismo internazionale. In questo modo, Pasquale riesce a mettere la sua città sulla mappa del turismo internazionale, creando una rete di contatti e opportunità che giovano non solo al suo hotel, ma a tutta la comunità locale.

Nonostante non affronti ostacoli significativi nei primi anni di attività, la gestione dell’Hotel non è priva di sfide. Pasquale deve sempre innovare e rispondere alle necessità di un settore in continua evoluzione. La sua strategia per attirare turisti include la partecipazione a fiere internazionali, in cui Cefalù viene promossa come meta turistica ideale. La sua capacità di anticipare le tendenze e di adattarsi ai cambiamenti del mercato gli permette di essere sempre un passo avanti rispetto alla concorrenza. La scelta di non stringere alleanze formali con enti locali o aziende per la promozione dell’hotel, ma di puntare sulle proprie forze, ha fatto sì che l’Hotel Kalura mantenesse una grande indipendenza, ma anche un’identità ben definita.
L’Hotel non è mai solo un luogo di soggiorno per turisti, ma è il cuore pulsante di una rete di iniziative che Pasquale promuove per migliorare l’attrattiva turistica della città. L’albergatore cefaludese, infatti, è anche l’ideatore di numerosi progetti che arricchiscono l’offerta turistica, come la creazione di una squadra di calcio, la costruzione di un campo da tennis, la fondazione di una scuola di immersioni e un club di nuoto. Inoltre è promotore di eventi sportivi come il triathlon, che attira visitatori in bassa stagione, contribuendo alla destagionalizzazione del turismo.

L’Hotel Kalura, che inizialmente doveva essere un semplice punto di riferimento per il turismo, diventa col tempo una vera e propria istituzione a Cefalù, mantenendo alta la qualità dei suoi servizi e rimanendo al passo con i cambiamenti delle esigenze turistiche.

La promozione del turismo e dello sport

Uno degli aspetti più importanti del suo impegno per il turismo di Cefalù è il suo approccio innovativo. Cerca nuove strade per promuovere una forma di turismo sostenibile, lontano dal modello del turismo di massa che rischia di danneggiare l’autenticità e la bellezza della città. Non investe solo nel settore turistico, ma cerca di creare opportunità di lavoro per la popolazione di Cefalù, dando vita a numerose iniziative che generano occupazione e prosperità per la città. La sua capacità di intuire le esigenze del mercato e di soddisfarle attraverso una proposta diversificata e originale porta a un cambiamento profondo nel panorama turistico locale. Cefalù, grazie al suo impegno, diventa una destinazione che offre molto più che spiagge e bellezze naturali: un luogo dove l’esperienza turistica si intreccia con la cultura, lo sport, la storia e la vita sociale.

La promozione dello sport diventa un elemento fondamentale nella sua visione turistica. Crea e supporta numerosi eventi e attività che, oltre a contribuire alla crescita del turismo, diventano un punto di riferimento per i residenti e per i turisti. Tra le iniziative che più segnano il suo impegno c’è la creazione di una squadra di calcio, la Cephaledium, che diventa una delle principali realtà sportive locali. Il suo coinvolgimento nel calcio non si limita a un semplice interesse personale. Fa della squadra uno degli strumenti per dare visibilità a Cefalù, attirando così turisti che vengono non solo per il mare, ma anche per assistere agli eventi sportivi.

Appassionato di corsa e basket, viene coinvolto nella dirigenza della Cephaledium dall’amico Salvatore Lo Giudice a cui lo lega anche la comune militanza nelle fila del Msi. Il calcio rappresenta per lui una passione travolgente che diventa una via per contribuire al benessere della sua città. Tra il 1984 e il 2000, si fa carico della squadra non solo fornendo un sostegno economico, ma anche impegnandosi direttamente nella gestione delle scelte societarie. Durante questo periodo la Cephaledium vede un netto miglioramento nelle sue performance, riuscendo a mantenere un livello competitivo nei campionati di Promozione ed Eccellenza.

La squadra sfiora più volte la promozione a categorie superiori, frutto del duro lavoro e dell’organizzazione che Pasquale riesce a trasmettere. Ma il suo ruolo non si limita a quello di finanziatore. Lavora fianco a fianco con gli allenatori e con i giocatori per cercare di far crescere la squadra e raggiungere obiettivi ambiziosi. Per lui, la Cephaledium è una vera e propria famiglia. Vi dedica energie immense per assicurarsi che ogni singolo giocatore possa crescere e migliorare non solo sul piano calcistico, ma anche su quello umano. La squadra diventa così un simbolo della città, un’entità che unisce il popolo cefaludese in un’unica passione collettiva.

L’aspetto umano e il suo interesse verso la crescita dei giovani calciatori sono una delle principali caratteristiche del suo impegno. Pasquale vede nel calcio non solo un’opportunità di divertimento, ma anche un’opportunità di formazione e crescita per i ragazzi che fanno parte della squadra. Non è raro che i giocatori più giovani e promettenti vengano supportati personalmente da lui, che li aiuta nella loro formazione, non solo sportiva, ma anche sociale. Con il suo approccio educativo, cerca di insegnare ai giovani calciatori i valori che lo hanno guidato nella sua vita, come la disciplina, il rispetto e il lavoro di squadra.

Il suo impegno per lo sport lo porta anche a concentrarsi sulle infrastrutture sportive. Il vecchio stadio Murialdo, sede della squadra, è obsoleto e non conforme alle normative necessarie per ospitare partite di alto livello. Così, sotto la sua spinta, la Cephaledium si trasferisce nel nuovo stadio Santa Barbara, dotato di un campo in erba e di tribune ricostruite, che permette al club di giocare in un ambiente più moderno e funzionale. Questo progetto rappresenta un passo decisivo per il calcio a Cefalù, poiché non solo migliora la qualità delle partite, ma dà anche alla città una struttura sportiva adeguata per eventi futuri.

L’impegno sociale e politico

Il suo impegno, tanto nel mondo dell’imprenditoria quanto in quello della politica, contribuisce a trasformare la città, elevandola a uno dei punti di riferimento del turismo siciliano e dando un impulso significativo a settori economici cruciali per il benessere della comunità locale. Egli non è solo un uomo d’affari, ma anche un politico che ha deciso di intraprendere un cammino per migliorare la vita quotidiana dei suoi concittadini, affrontando con passione e determinazione le sfide politiche e sociali della sua città.

Il suo approccio alla politica si distingue per una forte vocazione al servizio pubblico e per l’idea che le istituzioni debbano essere strumenti al servizio del bene comune e del miglioramento della qualità della vita delle persone. Per questo non desidera accumulare potere o fama personale. E’ spinto da una volontà sincera di far progredire la sua città, Cefalù, e la sua comunità. Considera la politica come uno strumento attraverso cui migliorare concretamente la vita quotidiana della sua comunità, una comunità che gli sta particolarmente a cuore.

Decide di entrare in politica perché sente la necessità di dare il suo contributo per il bene della sua città, portando avanti valori fondamentali come l’onestà, il lavoro e la crescita sociale. La sua carriera politica inizia con la consapevolezza che solo attraverso un impegno diretto e concreto sarà possibile risolvere alcune delle problematiche più urgenti che affliggono Cefalù. Diventa Presidente dell’Ente del Turismo e Consigliere Comunale. Entrambe queste posizioni gli permettono di agire direttamente per il bene della città, influenzando decisioni politiche e contribuendo in modo significativo allo sviluppo e alla crescita del settore turistico locale.

Da Presidente dell’Ente del Turismo lavora per migliorare l’immagine di Cefalù e per portarla all’attenzione di turisti provenienti da tutto il mondo. Pur essendo una città di bellezza unica, ha bisogno di una spinta per diventare una destinazione turistica di riferimento. Egli si impegna a far conoscere le meraviglie di Cefalù, promuovendo la città non solo per il mare e il patrimonio naturale, ma anche per la sua cultura, la sua storia e le opportunità di svago e sport che essa può offrire. Come Consigliere Comunale contribuisce all’elaborazione di politiche mirate allo sviluppo di infrastrutture, alla promozione di nuovi progetti e alla creazione di opportunità economiche per i cittadini. Il suo approccio al lavoro in consiglio non si limita mai alla politica per la politica, ma è sempre indirizzato alla realizzazione di progetti concreti, che possano davvero fare la differenza per la città. Promuove una serie di iniziative per sostenere le famiglie, migliorare i servizi sociali e favorire un’educazione di qualità per i giovani. Il suo impegno verso i più bisognosi e la sua attenzione per la solidarietà sociale rappresentano alcuni degli aspetti più rilevanti della sua carriera politica.

Pasquale Curcio diventa una figura di riferimento nella politica locale per la sua competenza e la sua chiara visione del futuro, ma anche per la sua capacità di ascoltare i cittadini e di rispondere alle loro esigenze. Nonostante le difficoltà che la politica spesso comporta, egli ha sempre mantenuto un legame autentico con la sua comunità, cercando di essere vicino ai cittadini e dando loro la possibilità di esprimere le loro opinioni e preoccupazioni. La sua popolarità tra i cefaludesi non deriva da slogan o promesse elettorali, ma dalla sua sincerità, dal suo impegno costante e dalla sua dedizione verso il benessere della città.

Vita privata e famiglia

La famiglia è l’elemento centrale della vita di Pasquale Curcio, ed è proprio nella sua vita familiare che trova il suo rifugio. Sebbene sia un uomo molto impegnato nel suo lavoro e nelle sue attività politiche, non dimentica mai l’importanza dei legami familiari e della vita privata. Sua moglie e i suoi figli sono il centro di ogni sua attenzione. Cerca sempre di dedicare loro il tempo che meritano, cercando di bilanciare le sue numerose responsabilità con il bisogno di essere presente nella vita della sua famiglia.

In particolare, il suo rapporto con i figli è molto forte, ed è sempre stato un padre premuroso e affettuoso. S’impegna per educarli secondo i principi di onestà, lavoro e rispetto, cercando di trasmettere loro l’importanza della famiglia come valore fondamentale. È un padre che crede fermamente che l’amore e l’unità familiare siano la base per crescere come persone e per affrontare le sfide della vita con determinazione e responsabilità. Ama trascorrere il tempo con la sua famiglia, godendosi i momenti di convivialità e affetto che la vita quotidiana offre. Nonostante sia spesso molto occupato con i suoi numerosi impegni, cerca sempre di ritagliarsi del tempo da trascorrere con i suoi cari, considerando la sua famiglia come il rifugio ideale dove poter trovare serenità e felicità.

La sua vita è semplice, fatta di azioni quotidiane e obiettivi chiari, orientata al miglioramento costante. Ogni sua giornata è scandita dalla routine lavorativa e da un forte senso del dovere verso le persone con cui interagisce. La sua giornata è organizzata tra la gestione delle sue imprese, il monitoraggio delle attività turistiche e la partecipazione agli eventi politici e sociali. Nonostante questi impegni riesce sempre a dedicare del tempo alla famiglia, che rappresenta il suo equilibrio.

Una delle sue più grandi passioni, che rifletteva la sua natura tranquilla e riflessiva, è il giardinaggio. Per lui il giardino rappresenta un luogo di pace e solitudine, dove può sfuggire alla frenesia del lavoro quotidiano e riflettere in tranquillità. Quest’hobby è un modo per rilassarsi e recuperare energie. Non è solo un passatempo, ma una forma di meditazione, una connessione con la terra che gli permette di rigenerarsi e di riflettere serenamente su ciò che gli accade nella vita.

Pasquale Curcio è non solo un uomo di famiglia e di lavoro, ma anche una persona di grande generosità. La sua vita privata è segnata dal desiderio di aiutare gli altri, in particolare quelli che si trovano in difficoltà. È un uomo che sa come offrire il suo sostegno, sia nel contesto familiare che comunitario. La sua generosità non si limita alla sfera economica, ma si estende anche a livello umano. Pasquale Curcio è conosciuto per il suo impegno ad aiutare le persone più vulnerabili, tra cui gli immigrati, che spesso trovano in lui un sostegno concreto e un’opportunità di lavoro. L’apertura del suo cuore verso chi ha bisogno è una parte fondamentale del suo carattere.

Pasquale Curcio è non solo un uomo di famiglia e di lavoro, ma anche una persona di grande generosità. Tra le sue preferite c’è la famosa serie tedesca Derrick, che ama seguire nei suoi momenti di relax. La sua passione per i thriller e i polizieschi non è solo una forma di intrattenimento, ma anche un modo per esercitare la mente e per godere di storie avvincenti che, seppur lontane dalla realtà, permettono di riflettere su temi di giustizia e risoluzione dei conflitti. I suoi momenti con la televisione, così come la sua passione per i libri e la lettura, lo rendono una persona equilibrata, capace di dedicarsi a molteplici aspetti della vita, sempre cercando un punto di equilibrio tra lavoro, famiglia e piaceri personali.

Pasquale purtroppo, non può godere appieno dei suoi ultimi anni di vita con i suoi nipoti, con cui ha un rapporto speciale. I pochi momenti che trascorre insieme a loro sono per lui fonte di grande gioia. Sebbene il tempo che può passare con loro sia limitato, i legami affettivi con i suoi nipoti sono per lui di grande importanza, e vede in loro la continuazione della sua eredità. Non c’è momento più bello per lui che stare insieme ai suoi cari, ascoltare le storie dei più giovani e trasmettere loro l’amore per la famiglia e per i valori fondamentali che hanno guidato la sua vita.

Muore all’età di 66 anni il 5 aprile del 1999. In eredità lascia supermercati, una fabbrica di pesce, un’agenzia di viaggi, un’impresa edile, una compagnia di autobus, un hotel e un campeggio. Le iniziative che ha avviato, i valori che ha trasmesso e la sua passione per il miglioramento della città continuano a vivere nel quotidiano della comunità cefaludese. Ha saputo trasformare Cefalù in una città più moderna, più dinamica e più accogliente, e la sua figura rimane un punto di riferimento per chi desidera continuare a lavorare per il bene della città. Oggi, molti dei suoi progetti sono ancora in vita, e la città continua a prosperare grazie alla sua lungimiranza. E’ stato un uomo che ha visto la sua città non solo come un luogo da vivere, ma come una comunità da costruire. Anche grazie a lui Cefalù ha potuto crescere, prosperare e diventare una città capace di attrarre l’attenzione del mondo. La sua visione, la sua passione per il lavoro e la sua generosità sono valori che continueranno a influenzare la città e a guidarla verso un futuro prospero e inclusivo. Pasquale Curcio è e rimarrà per sempre una delle figure più importanti della storia di Cefalù, una persona che ha fatto la differenza e che continuerà a ispirare le generazioni future.

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