Grande soddisfazione per la Sede di Gratteri dell’Archeoclub d’Italia che quest’anno, per la prima volta, essendo anche una sede di recente costituzione, ha aderito alla Manifestazione nazionale “Chiese aperte” – 𝘕𝘦𝘭𝘭’𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘎𝘪𝘶𝘣𝘪𝘭𝘦𝘰 2025 𝘢𝘱𝘳𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘭𝘦 𝘗𝘰𝘳𝘵𝘦 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘊𝘰𝘯𝘰𝘴𝘤𝘦𝘯𝘻𝘢, 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘉𝘦𝘭𝘭𝘦𝘻𝘻𝘢 𝘦 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘚𝘱𝘦𝘳𝘢𝘯𝘻𝘢.
La manifestazione ha avuto luogo ieri, domenica 11 maggio, in tutte le sedi d’Italia.
Per l’occasione sono state aperte le porte della Matrice Vecchia di Gratteri, offrendo ai visitatori un’opportunità unica per esplorare questo gioiello storico e artistico.
La Chiesa fu edificata nella prima metà del XIV secolo per volere della potente famiglia dei Ventimiglia, che dominò Gratteri per secoli. Inizialmente era dedicata a San Michele Arcangelo. La sua costruzione vicino al castello dei Ventimiglia sottolinea il suo ruolo di cappella palatina o chiesa privata della famiglia.
In essa sono ospitate le tombe di importanti membri della famiglia Ventimiglia, come Maria Filangeri (moglie di Lorenzo Ventimiglia, barone di Gratteri nel XVII secolo) e Gaetano Ventimiglia, principe di Belmonte (XVIII secolo).
Un notevole afflusso di visitatori ha testimoniato l’interesse della comunità e dei turisti per il patrimonio culturale locale.
Nel pomeriggio lo storico professor Rosario Termotto, nel corso di una conferenza, ci ha parlato de “I Ventimiglia: dall’assedio della Roccella alla baronia di Gratteri” con la sua nota competenza di studioso e profondo conoscitore della storia e dell’arte delle Madonie, offrendo la sua vasta conoscenza con linguaggio chiaro e preciso e offrendo sicuramente spunti di approfondimento sulla storia del nostro territorio.
Notevole l’intervento del nostro socio dott. Gaetano Comiati, teologo ed esperto di arte sacra, che ha illustrato l’architettura della chiesa, evidenziando l’importanza di comprendere e valorizzare gli aspetti artistici e strutturali degli edifici sacri.
Entrambi gli interventi sono stati ampiamenti apprezzati dal numeroso pubblico presente.
Il bilancio che ne viene fuori è indubbiamente di un’esperienza positiva, sia in termini associativi che per quanto attiene l’opportunità di promuovere la conoscenza e la conservazione del patrimonio culturale.
Si ringraziano tutti coloro che, a qualsiasi titolo, sono stati gli artefici della riuscita della manifestazione.