Stretta sui diplomifici: stop ai 4 anni in uno anche in Sicilia. La Regione recepisce il decreto legge 45

Cambia il volto dell’istruzione paritaria in Sicilia. Da oggi, anche nell’Isola non sarà più possibile “saltare le tappe” e completare quattro anni scolastici in uno. L’assessorato regionale all’Istruzione e alla formazione professionale ha ufficialmente recepito il decreto legge 45 del 2025, varato dal governo nazionale, con l’obiettivo di porre un freno deciso al fenomeno dei cosiddetti diplomifici.

La nuova circolare regionale, valida per l’anno scolastico 2025/2026, introduce una serie di misure operative per le scuole paritarie di ogni ordine e grado. Tra le novità più significative: sarà obbligatorio l’utilizzo del registro elettronico e della pagella online; ogni scuola potrà attivare una sola classe collaterale per indirizzo; e soprattutto, sarà possibile sostenere esami di idoneità per non più di due anni scolastici consecutivi, e solo dopo aver frequentato regolarmente l’anno precedente.

Fine dell’era dei “cinque anni in uno”

La linea è chiara: addio alle scorciatoie. Lo ha ribadito l’assessore regionale Mimmo Turano: “I titoli di studio non si conseguono con scorciatoie, ma con dedizione e perseveranza. Il governo Schifani, in piena sintonia con l’esecutivo nazionale e con il ministro Valditara, è impegnato per garantire merito, legalità e trasparenza. La formula dei 5 anni in uno è finita”.

E i numeri confermano che qualcosa sta cambiando. In Sicilia, solo nei primi mesi del 2025, sono state revocate 11 parità scolastiche (8 delle quali dopo ispezioni avviate nel 2024/2025) e il numero di maturandi provenienti da istituti paritari è sceso del 35%: dai 4.340 dello scorso anno agli attuali 2.798.

Una scuola più seria, più giusta

La lotta ai diplomifici non è solo una questione di numeri, ma di giustizia. Si punta a ripristinare la credibilità del sistema scolastico, proteggere chi ha sempre studiato con impegno e offrire opportunità reali a chi sceglie un percorso formativo serio.

Con queste misure, la Regione Siciliana si allinea a una strategia nazionale che guarda al futuro della scuola con responsabilità: quella di formare cittadini competenti, e non semplici possessori di un titolo. Una rivoluzione culturale, prima ancora che burocratica.

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