Pietro Ilardo è nato a Cefalù il 14 Giugno 1935 da Rosario e Teresa, in via Gioeni, una via del centro storico, della cittadina normanna a cui è rimasto profondamente legato per tutta la sua vita. Dopo avere frequentato il Liceo Classico “Mandralisca” di Cefalù, negli anni ’50, ha scelto di interrompere gli studi. Sentendo forte dentro di sè il bisogno di realizzarsi e di rendersi autonomo dalla famiglia, che è sempre stata per lui un esempio da seguire per il senso del dovere, del sacrificio e della rettitudine, ha deciso di partire e di arruolarsi in polizia nel 1956.
Ha così cominciato la sua formazione frequentando la Scuola Allievi, ed iniziando la sua avventura in Polizia, per brevi periodi a Milano, Napoli e poi Roma, dove ha prestato servizio per numerosi anni dal 1960 al 1972 e dove ha lasciato un “pezzettino del suo cuore”, tanto che prima dell’aggravarsi della sua malattia, che lo porterà alla morte, ha espresso il desiderio di ritornarvi un’ultima volta, per ripercorrere le vie, i quartieri, incontrare gli ex colleghi, ormai in pensione ma diventati negli anni amici fraterni, e per rivivere con nostalgia e affetto i periodi che hanno caratterizzato i momenti più significativi ed anche più spensierati della sua giovinezza. A Roma erano anni politicamente difficili e duri ma Pietro non è mai venuto meno ai suoi doveri e ha sempre prestato servizio con costanza e dedizione. In particolare raccontava sempre dei turni presso il Piazzale del Verano anche nelle gelide notti d’inverno, degli anni presso il Ministero degli Interni dove è stato a seguito di note personalità di quegli anni come Rumor, Forlani, e dove ha prestato servizio scorta a Moro. Sempre a Roma ha prestato servizio, dopo aver vinto il concorso come brigadiere, presso il Commissariato di San Lorenzo.
Nel 1970 ha chiesto ed ottenuto trasferimento presso il Commissariato di Nicosia per far finalmente ritorno in quella Sicilia lasciata tanti anni prima ma mai dimenticata. E’ stato, infatti, proprio in uno dei suoi viaggi di ritorno in Sicilia, nei pochi giorni di ferie concessi, che ha conosciuto sua moglie Antonina, insegnante di scuola elementare, che ha sposato nel 1969 e dalla quale ha avuto due figlie Sabrina e Daniela, le gioie più grandi della sua vita. Con Antonina hanno formato una famiglia solida e non senza sacrifici hanno deciso insieme di far rientro a Cefalù negli anni ’80, dopo avere prestato servizio per alcuni anni anche presso il Commissariato di Palermo.
Quelli a Cefalù sono stati anni di intenso lavoro, in cui Pietro è riuscito a conquistarsi la fiducia e l’affetto di tutti i suoi colleghi, in particolare gli amici della U.I.G.O.S. stranieri, reparto di cui è diventato responsabile negli ultimi anni di servizio fino al 1995 anno in cui è andato in pensione da Ispettore Capo. Nel 1991 gli è stata conferita l’onorificenza di Cavaliere; la targa incorniciata nel salone della sua abitazione è stata per lui fonte di orgoglio e fierezza. E’ stato esempio di generosità, saggezza e professionalità per tanti suoi colleghi e amici che lo ricordano ancora come “lo zio Pietro” che non si è mai tirato indietro. Famiglia, amici, lavoro, senso del dovere e della responsabilità, hanno sempre guidato la sua vita.
Gli anni della pensione li ha vissuti serenamente dedicando il suo tempo e il suo amore agli affetti più cari, sua moglie Antonina, le sue figlie, la nipotina Vittoria, il fratello minore Salvatore verso cui ha nutrito sempre un profondo senso di protezione. Sua grande passione, ereditata dai genitori, l’amata “Piana”, proprietà terriera di famiglia, dove ha trascorso gran parte della sua adolescenza, con gli amici storici dell’infanzia, in particolare con l’amico Joe, emigrato in America poco più che ragazzo ma con cui ha sempre mantenuto il forte legame di amicizia. Dopo aver lottato contro una grave e inguaribile malattia, all’età di 81 anni, lascia purtroppo i suoi cari, in un pomeriggio di un triste gennaio del 2017.
Inauguriamo su cefalunews una sezione per far conoscere i poliziotti cefaludesi che hanno operato a Cefalù lasciando un segno importante della loro presenza. L’idea di raccogliere le loro biografie è del Kefablog, l’iniziativa nata per far conoscere Cefalù, finanziata con 1.800 euro di borse di studio costituite dagli emigrati cefaludesi che fanno parte dell’associazione Cefaludesi nel mondo. Ai partecipanti è stato chiesto di pubblicare una biografia di un poliziotto che ha operato a Cefalù. Le biografie saranno lette da una giuria di emigrati cefaludesi che attribuiranno dei punteggi ai partecipanti. Alla fine della gara al vincitore andrà una borsa di studio di trecento euro. (Biografia a cura di Salvatore Buccheri)