Circa diciotto milioni di euro annui che, senza sensibili variazioni, nell’ultimo lustro sono andati via per pagare i vitalizi agli ex deputati e le pensioni di reversibilità a parenti di onorevoli scomparsi. Una somma superiore a quella degli stipendi per i parlamentari in carica. Repubblica fa i nomi di quanti ricevono queste pensioni. La lista degli assegni di reversibilità comprende 130 nomi di beneficiari, undici in più di quelli che comparivano due anni fa. Il costo? Ogni mese 590mila euro, circa sette milioni l’anno. Sono invece 180 gli ex onorevoli ancora in vita che sono titolari di vitalizi “diretti”, per una spesa complessiva di quasi 882mila euro al mese, oltre dieci milioni di euro l’anno. Fra questi, anche parlamentari che sono passati dalle parti di Palazzo dei Normanni per poche settimane.