Scudetto, le fab four: occhio al jolly per lo Scudetto

E’ da poco iniziata la Serie A 2017/18, cinque squadre ai nastri di partenza pronte a contendersi lo Scudetto. Non è il ritorno delle sette sorelle, ma poco ci manca, con la netta sensazione di poter finalmente avere una vera lotta per il titolo. Che manca da cinque anni, era il primo tricolore dei sei vinti dalla Juventus: i successivi cinque in scioltezza, tranne sporadiche illusioni, ma il primo fu quello conteso e scippato al Milan nell’anno del gol-non-gol di Muntari. Da quel momento non c’è stata storia, praticamente mai, fino a quest’anno forse.

Capofila secondo il ranking proposto da Sports Bwin resta sicuramente la Juventus, non tanto per i sei titoli vinti consecutivamente, ma semplicemente perché resta la squadra più forte del campionato (tanti punti forti e quasi nessuno anello debole) e reduce da una finale di Champions League, la seconda negli ultimi tre anni. E l’assenza di Bonucci non basterà a farla declassare da questa classifica virtuale. Allegri resta una garanzia nella gestione del gruppo e nell’innovazione tattica di una squadra che necessita di nuovi stimoli: ecco, questo, è probabilmente il maggior handicap nelle quotazioni tricolori della Vecchia Signora.

In prima fila, poco più dietro, il Napoli di Sarri. Che quella partenopea sviluppi il gioco più bello d’Italia non ci sono dubbi, che abbia confermato tutti i propri big in questa sessione di mercato è una certezza che basta per portarla a ridosso della Juve nella corsa a quel titolo che manca dai tempi di Maradona. Non sono giunti nuovi acquisti di rilievo, un caso più unico che raro: in più, ci potrebbe essere la Champions. Da capire quante energie mentali e fisiche la competizione europea porterà via.

Chiude il podio delle pretendenti il Milan, che avrà un undici titolare praticamente nuovo. Le sue quotazioni si potrebbero spostare ulteriormente in avanti in base all’attaccante che varcherà la soglia di Milanello entro fine agosto. Bonucci strappato ai bianconeri è uno di quei colpi che da solo può fare la differenza: starà a Montella la maggiore delle difficoltà, trovare il giusto amalgama fra i nuovi componenti.

La Roma è la squadra meno decifrabile, ha perso Rudiger e Paredes, ma soprattutto Salah e Spalletti. Il primo anno senza Totti dopo 25 stagioni non sarà facile, ma sono arrivati giovani interessantissimi ed un ds come Monchi capace di miracoli a Siviglia. Se Di Francesco saprà imporre le sue idee e sé stesso in un ambiente difficile ma che conosce, i giallorossi potrebbero lottare per il titolo nell’anno meno previsto.

Chiude la cinquina l’Inter di Spalletti, l’ennesima nuova Inter, che ha già stupido nelle amichevoli estive. Acquisti non roboanti per la prima volta da tempo, eppure nelle stagioni passate non era finita in prima pagina anche per i risultati raggiunti. Dunque, che valga la legge del “less is more”? Qualcosa ancora potrà cambiare in sede di mercato, ma che la squadra nerazzurra vantasse un’ossatura già ottima non è un mistero. E che possa essere lei il jolly di quest’anno?

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