Che fine ha fatto il raddoppio ferroviario ferroviario che dovrebbe attraversare le viscere della città di Cefalù? Dove sono finite le 1.490 firme presentate al Municipio di Cefalù nel settembre del 2016 per un referendum consultivo sullo spostamento della fermata metropolitana dalla contrada Spinito a Ogliastrillo? Se lo chiede Vincenzo Figuccia, deputato all’Ars e leader del movimento «Cambiamo la Sicilia», che per avere risposte certe ha rivolto una interrogazione al Presidente della Regione, all’assessore alle infrastrutture, Marco Falcone, e all’assessore per il territorio e l’ambiente, Salvatore Cordaro.
Figuccia ricostruisce quanto è accaduto negli anni passati a Cefalù sul raddoppio della ferrovia Palermo-Messina e in particolare per il tratto compreso fra la cittadina normanna e Castelbuono. La storia per Figuccia parte il 31 ottobre 2015 quando il Parroco dello Spinito, don Giuseppe Licciardi, lancia un appello su quanto stava accadendo nel quartiere rivolgendo un invito alla Ditta che avrebbe dovuto effettuare i lavori per informare gli abitanti della zona su cosa sarebbe accaduto nel sottosuolo per lo scavo della galleria, appello che non fu raccolto dalla Ditta. Qualche giorno dopo, il 26 novembre 2015, nella Sala della Capriate del Municipio di Cefalù si svolse il primo degli incontri pubblici di presentazione del progetto esecutivo del tratto di raddoppio ferroviario Ogliastrillo-Castelbuono ricadente nel territorio di Cefalù. Trascorrono pochi mesi e l’8 febbraio 2016 nasce il “comitato ferrovia impatto minimo” con l’obiettivo di sviluppare un confronto proficuo, con le Istituzioni coinvolte nel Progetto di raddoppio della tratta ferroviaria Fiumetorto-Cefalù-Castelbuono, al fine di contenere al minimo l’impatto ambientale e paesaggistico. Nello stesso mese si tiene un consiglio pastorale parrocchiale sull’argomento presso la parrocchia dello Spirito Santo. Viene elaborato un documento inviato al sindaco di Cefalù nel quale si pongono alcuni quesiti ai tecnici e all’amministrazione. Figuccia aggiunge che di fronte ai pareri tecnici il comitato «Ferrovia a impatto minimo» chiese di spostare la stazione ferroviaria a Ogliastrillo e propose la convocazione di una conferenza di servizi perchè i lavori iniziassero da Castelbuono e si avviassero opere di compensazione e consolidamento per la salvaguardia della città di Cefalù.
Ad oggi, scrive Figuccia nella sua interrogazione, non si sa nulla dei lavori in oggetto. Da qui le sue tre domande. A che punto sono questi lavori? Al progetto di raddoppio ferroviario Ogliastrillo – Castelbuono sono state apportate delle varianti e quali? Ed infine «dove sono finite le 1.490 firme presentate al Municipio di Cefalù nel settembre del 2016 per un referendum consultivo sullo spostamento della fermata metropolitana dalla contrada Spinito a Ogliastrillo».