Uno speciale sulla Ntinna a mare: storia e tradizione diventano spettacolo

Una storia della «Ntinna a mari» non esiste. Una tradizione vorrebbe far risalire le sue origini al 1783 quando la città di Cefalù ringrazia il santissimo Salvatore per lo scampato pericolo di un terremoto. A riguardo, però, non si hanno notizie certe. Per questo un’altra tradizione vorrebbe far risalire le sue origini all’epopea dei velieri quando, su queste navi dotate di un albero di bompresso, i marinai si tuffavano in acqua per una sorta di gioco o di divertimento. Di certo la tradizione della Ntinna è antichissima.

Per questo speciale abbiamo pensato di ricordare alcuni degli ntinnari che hanno tenuto alto il nome della manifestazione. Abbiamo scelto quanti con la loro vita sono entrati nel mondo dei record della Ninna a mari. Santo Aquia che ha stabilito il record di presenze alla Ntinna,  ben quarantaquattro, ma anche quello in fatto di vittorie: quindici. Salvatore Provenza che con le sue tredici vittorie segue Aquia e realizza il record del maggior  numero di vittorie negli ultimi quarant’anni. I fratelli Cesare e Santo Provenza, invece, hanno realizzato un vero e proprio record per avere fatto divertire gli spettatori per tantissimi anni con i tanti costumi che hanno portato sul palo della manifestazione. Un record lo ha realizzato anche Giovanni Brocato: il più giovane tra i partecipanti alla Ntinna. Santo Valenziano e Saverio Papa, hanno portato a casa il record di avere vinto le uniche due manifestazioni della Ntinna che non si sono tenute per la festa del Salvatore. Nino Papa è il giovane ntinnaro che ha fatto conoscere la Ntinna in televisione. Giuseppe Perito, invece, ha dalla sua il record di avere salvato la vita a centinaia di persone in difficoltà fra le onde del mare. Infine Carmelo Fertitta: l’uomo che non ha partecipato mai alla Ntinna che voleva portare la manifestazione a Baltimora negli Stati Uniti dove risiede una grande comunità di emigrati cefaludesi. In tema di Ntinna non possiamo ricordare i tre emigrati cefaludesi che quest’anno hanno costituito delle borse di studio per far conoscere la manifestazione: Clelia Gussio che vive ad Arona ha assegnato due delle sei borse di studio. Un’altra borsa è stata consegnata da Antonio Valenziano che vive a Tourcoing in Francia. La terza è stata consegnata Silvana Isgrò che vive a Milano. A vincerle tre studenti: Giorgia Arcuri, Alessia Guercio, Mattia Glorioso.

La storia della Ninna. Le prime notizie che legano questa manifestazione alla festa del Santissimo Salvatore parlano di un appuntamento chiamato “Albero della cuccagna”. Si svolgeva il 6 agosto e vedeva la partecipazione di tanta gente. Imprecise sono le notizie sul suo svolgimento. Sappiamo che la tradizione di fare una cuccagna a mare in onore del Santo Patrono della città è molto diffusa nel mezzogiorno italiano. A Cefalù questa tradizione si svolgeva alla Marina. Il palo veniva posto orizzontalmente sul mare e i concorrenti dovevano cercare di prendere una bandierina, che presto divenne quella del Salvatore, posta sulla sua sommità. Al vincitore andavano dei premi.

A partire dagli anni ’60, con l’esplosione del turismo a Cefalù, la manifestazione comincia a diventare sempre più importante per la città e i suoi abitanti. L’appuntamento si colora sempre più di agonismo. Vi partecipano i rappresentanti delle diverse famiglie di pescatori cefaludesi. Sono gli anni che vedono vincere la gara, per ben quindici volte, allo ntinnaro dei record: Santo Aquia. Questi inizia a gareggiare quando aveva appena quattordici anni per ritirarsi a 58 anni nel 1981 quando gli subentra il figlio Peppe. E’ stato proprio il figlio dello ntinnaro dei record che nel 1998 ha fondato l’associazione ‘ntinna a mari insieme al professor Rosso, ai fratelli Provenza e al ragioniere Giovanni Liberto.

Oggi la Ntinna a mari è diventata un appuntamento importante dei festeggiamenti del santissimo Salvatore. Il regolamento ufficiale della manifestazione è arrivato nel 2012.

Per lo svolgimento della gara viene posta una trave di legno lunga circa 16 metri in orizzontale nel Molo di piazza Marina. All’estremità del palo viene posta una bandiera raffigurante il volto del Salvatore. Scopo della gara è riuscire a camminare sul palo, che verrà cosparso di sapone e grasso, e raggiungere la bandiera all’estremità. All’inizio si effettuano cinque giri preliminari dove non sarà possibile prendere la bandiera. Solo dopo aver cosparso nuovamente il palo di grasso e sapone inizia la vera e propria gara. Vince il concorrente che riesce a camminare per tutta la lunghezza del palo e spezzare l’asta con la bandiera, con le sole mani, senza cadere prima di averla raggiunta. L’asta deve essere totalmente spezzata. Non è possibile, una volta scivolati, continuare la corsa restando aggrappati con mani o braccia. Non è consentito ai concorrenti l’utilizzo di calze o calzature durante la gara.

Alla gara partecipano 17 concorrenti che devono aver compiuto il 18° anno di età. I partecipanti vengono designati dal principio di discendenza diretta. Quando uno dei concorrenti non vuole più partecipare ha la possibilità di cedere il posto ad un discendente diretto, o di lasciarlo libero anche per un eventuale passaggio futuro. Se un partecipante non può presentarsi alla manifestazione non è possibile designare un sostituto provvisorio.

La gara di oggi sarà trasmessa dal nostro giornale che condividerà la diretta di cefalu2do.

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