L’Unione europea vuole chiarimenti dall’Italia sull’analisi costi-benefici che boccia la Tav

L’Unione europea vuole chiarimenti dall’Italia sull’analisi costi-benefici che boccia la Tav e il premier Giuseppe Conte annuncia per le prossime settimane una “decisione politica complessiva” da parte del governo. Il presidente del Consiglio assicura che l’esecutivo, a partire dal documento presentato, imboccherà la strada “che non sarà condizionata da posizioni preconcette, ma mirata a realizzare l’interesse generale”.

A chiedere al nostro Paese chiarimenti sul testo era stato il portavoce del commissario Ue ai Trasporti Violeta Bulc, ricordando che “non c’è una scadenza fissata” imminente che blocchi i fondi Ue, ma precisando che “certo più passa il tempo e accumuliamo ritardi, più i rischi aumentano. Speriamo quindi di avere un incontro produttivo con le autorità italiane”.

E così, mentre resta alta la tensione intorno all’Alta velocità Torino-Lione, il premier diffonde una nota per precisare che la decisione deve essere ancora presa, pur sottolineando che quell’analisi tecnica “non può essere definita di parte perché non se ne condividono i risultati”.

Ponti: “Analisi economica e non politica” – A difendere quel documento era stato, in mattinata, il professore che ha guidato la squadra di lavoro per realizzare il testo, Marco Guido Ponti, in audizione in commissione Trasporti della Camera. “Si tratta – ha detto – di un’analisi economica e non politica, che ha tutti i vizi e le virtù di un’analisi economica. Ma pretendere la perfezione per una cosa che tende al futuro è impossibile. Certo, le analisi sono contestabili, ma i numeri sono lì e bisogna leggerli”.

“Analisi manipolabile? Nulla è perfetto” – Ponti ha poi voluto precisare: “L’analisi è manipolabile? Sì certo, ad esempio sui parametri di ingresso. Ma altri metodi sono molto più manipolabili e infatti non sono usati”. Ha anche assicurato che sull’analisi “c’è completa continuità con quanto fatto dal ministro precedente, anche dal punto di vista metodologico”.

Il professor Ponti ha poi sottolineato il dovere “di scegliere perché ci sono 132 miliardi di euro di investimenti pubblici sul tavolo”. E in proposito ha spiegato: “Eticamente non è corretto non fare i conti prima di decidere. E’ un dovere politico per esigenze di trasparenza democratica”. Il lavoro svolto in questi mesi, ha spiegato, ha permesso di raggiungere l’obiettivo di “far avanzare nel Paese la cultura dell’accountability per basare le decisioni sui conti”.

Quanto a un suo possibile conflitto di interessi, ha spiegato: “Sulle autostrade segnalo che ne ho stroncate non poche con l’analisi costi benefici, e Autostrade per l’Italia mi ha fatto cause per calunnia per 2 milioni di euro. Non sono il miglior difensore di me stesso ma le autostrade le ho trattate peggio delle ferrovie. Metterebbero gli spilli sulla mia fotografia”.

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