Se non vogliamo svegliarci stanchi, nervosi e con il mal di schiena, dobbiamo prestare particolare attenzione al ciclo di vita del nostro materasso. Sappiamo che il materasso è uno dei fattori predominanti alla base di un buon riposo, ma dopo quanto tempo perde la capacità di garantire un sonno rigenerante e diventa necessario sostituirlo?
La questione è particolarmente importante se si considera che a letto trascorriamo un terzo della nostra vita. Vediamo dunque quanto dura un materasso e ogni quanto va cambiato.
Quanto dura un materasso?
Non è facile dire con precisione quanto dura un materasso perché si tratta di una variabile che dipende da molti fattori. Un indizio sulla possibile longevità del proprio giaciglio è fornito dalla tipologia di prodotto, dai materiali e dalle tecnologie con cui è realizzato. Le aspettative del produttore sulla durata del materasso sono indicate in garanzia. In linea generale, la vita media di un materasso è stimata in 8-10 anni e il tipo più longevo è quello in memory foam.
Le stime si riferiscono ad un utilizzo standard, ma è evidente che vi siano altri fattori che influiscono sulla durata di un materasso. Si pensi, ad esempio, alla corporatura della persona: un corpo robusto deteriora più velocemente le componenti del materasso (molle, schiuma, imbottitura, ecc.), abbreviandone il ciclo vitale. Inoltre, sarebbe più corretto parlare di sistema-letto perché la qualità del sonno non è determinata solo dal materasso ma anche dalla rete che lo sostiene, la cui struttura deve essere tale da impedire che si deformi nei punti di maggior pressione.
La durata di un materasso non va considerata solo in termini di cedimento ma anche di igiene. Con il passare degli anni nel letto si depositano polvere, sudore e scaglie di pelle che rappresentano un terreno fertile per la proliferazione di batteri, spore e acari. A risentirne è non solo la qualità del riposo ma anche la salute perché tutti questi microbi possono scatenare allergie respiratorie.
Se è quindi giunto il momento di cambiare i materassi, un’ulteriore comodità è quella di acquistare materassi on line e farseli consegnare direttamente a casa.
Quando cambiare un materasso?
Sebbene i prodotti di qualità siano progettati per durare più a lungo, con il tempo e l’utilizzo qualsiasi tipo di materasso, che sia a molle, in lattice o in memory foam, perde una parte della sua resilienza e della sua rigidità e va quindi sostituito. Il ricambio è consigliato per tutti i materassi perché, affinché il riposo sia salutare e rigenerante, il materasso deve fornire il giusto supporto, senza far affondare, e garantire alla colonna vertebrale il mantenimento della sua curva a “S”.
Non è facile valutare lo stato di salute di un materasso anche perché, per abitudine, tendiamo ad adattarci anche a condizioni di disagio. Inoltre, difficilmente si ha la possibilità di paragonare le performance del proprio materasso con quelle di altri. Talvolta si realizza che il proprio letto non è abbastanza confortevole perché si dorme meglio in albergo o nella camera degli ospiti di amici.
Ci sono alcuni segnali che indicano inequivocabilmente che è arrivato il momento di cambiare il materasso. Uno di questi è la presenza di affossamenti che denotano un’eccessiva usura. Vi sono poi cedimenti della struttura non visibili ad occhio nudo che compromettono ugualmente la qualità del riposo. Svegliarsi con il collo indolenzito e i dolori alla schiena è indice che c’è qualcosa che non va, e questo “qualcosa” è quasi sempre il materasso, specialmente se basta stirarsi e muoversi un po’ per far scomparire il dolore.
Un altro indicatore che il materasso è arrivato a fine vita è la comparsa di sintomi allergici come raffreddore e mal di gola in persone normalmente non soggette ad allergie. Un materasso può contenere al suo interno milioni di acari della polvere, animaletti microscopici con elevato potere allergizzante. Se pensiamo che questi piccoli artropodi si nutrono di forfora, peli, unghie e detriti della pelle, si capisce perché il letto rappresenti il loro habitat naturale. Altri segnali sono la perdita di rigidità, i frequenti risvegli notturni, i dolori alle articolazioni, il senso di stanchezza e il cattivo umore al mattino.
Come far durare più a lungo il materasso?
Affinché il materasso mantenga inalterate le performance il più a lungo possibile è necessario rispettare alcune regole che riguardano la pulizia e la manutenzione. Per prima cosa si consiglia di aerare la camera da letto per una ventina di minuti al giorno, privando il materasso della fodera in modo da fargli prendere aria e permettere il rilascio del calore e dell’umidità accumulati durante il riposo. Un’altra buona abitudine è quella di ruotare il materasso non solo in base al lato stagionale ma anche di 180° (testa-piedi) almeno una volta al mese, cosicché non si verifichino fenomeni di usura localizzata.
Quando si effettuano le operazioni di aerazione bisogna avere cura di mantenere il materasso lontano da fonti di calore dirette che potrebbero intaccarne in maniera irreversibile le proprietà tecniche, pregiudicando le prestazioni.
Per salvaguardare l’igiene del materasso è importante effettuare periodicamente un’accurata pulizia. Si sconsiglia però l’utilizzo di pulitori a vapore che, aumentando il tasso di umidità, favoriscono la proliferazione di muffe e funghi i quali, cibandosi dei tessuti, li fanno marcire e conducono al degrado dei materiali. Il lattice, in particolare, non andrebbe mai bagnato perché, essendo un materiale igroscopico, cioè con una spiccata tendenza ad assorbire l’umidità, se viene a contatto con l’acqua rischia di sgretolarsi.
Come smaltire il materasso usato?
Spesso l’acquisto di un nuovo materasso viene rimandato ad oltranza perché non si sa come liberarsi di quello vecchio. Lo smaltimento del materasso deve avvenire secondo le disposizioni del Comune di appartenenza. La legge classifica i materassi come rifiuti ingombranti e prevede pesanti sanzioni per chi li abbandona in strada o in luoghi diversi dalle discariche autorizzate. Chi non dispone del mezzo adeguato per trasportare il materasso e conferirlo nelle apposite isole ecologiche predisposte dal Comune, può contattare gli addetti comunali e fissare un appuntamento per il ritiro a domicilio. In alternativa, esistono numerose aziende specializzate che effettuano lo stesso servizio privatamente.
Inoltre alcuni rivenditori offrono il servizio di ritiro e smaltimento del materasso usato, sollevando il cliente da ogni responsabilità.
In definitiva, ogni quanto cambiare il materasso? Il buon senso suggerisce di basarsi sulla qualità del proprio riposo, anche perché solo dopo aver effettuato il cambio sarà possibile percepire i benefici di un prodotto nuovo. In linea generale, indipendentemente dagli innumerevoli fattori che entrano in gioco, 10 anni è il tempo massimo da non superare per la sostituzione di un materasso.