La «Sulità» di Gratteri: da 407 anni una tradizione spagnola unica sulle Madonie

La «Sulità» di Gratteri affonda le sue radici nella religiosità spagnola ed in particolare in quella che ancora oggi rende la città di Siviglia una «capitale mariana». Per la prima volta questa processione si è svolta a Gratteri nel 1612. Ad introdurla sono stati gli spagnoli che in quegli anni dominavano la Sicilia. Da allora ogni anno il venerdì Santo sera tra le strade di Gratteri si svolge questa processione unica e assai originale. I confrati, infatti, sfilano in corteo uno dietro l’altro a volere significare l’isolamento, la lontananza e l’abbandono nel quale è finito l’uomo con la morte di Gesù. Con la lanterna in mano accesa camminano uno dietro l’altro in abito tradizionale: Il camice, il cappuccio e la mantella di colore diverso a secondo della confraternita a cui si appartiene.

Ognuna delle confraternite che partecipa alla processione porta sulle spalle un mistero della Passione di Cristo. La prima a muoversi è la confraternita del Carmelo che è la più antica perché nata nel XVI secolo. Reca l’immagine del Crocifisso e i confrati vestono un camice bordò con un cordiglio bianco. Seguono il mistero dell’Ecce Homo e quello del Cristo carico della Croce. La confraternita del Sacramento, con i confrati in camice bianco, porta l’Urna del Cristo morto sulle spalle. A chiudere il corteo è la confraternita del Rosario che con i confrati in camice bianco porta in processione la statua della Madonna addolorata.

La processione va avanti in silenzio per tutta la sera. Ad interrompere il clima di raccoglimento è solo il rumore dei “truocchili” ovvero uno strumento di legno che produce un suono crepitante e viene utilizzato, secondo un’antica tradizione, durante la settimana santa, in sostituzione delle campane. Anche i tamburi che vengono utilizzati il venerdì santo sera suonano mestamente. All’arrivo in chiesa, dopo la predica, i fedeli vengono salutati e benedetti con la reliquia del sacro Legno della Croce molto cara agli abitanti di Gratteri.

Dopo la benedizione le statue vengono riportate nelle loro chiese. Prima di chiudere i cortei, nei pressi della chiesa di san Sebastiano, avviene il tradizionale “Incontro” che varia da paese a paese. A Gratteri è anch’esso singolare. I portatori dell’Ecce Homo e quelli del Crocifisso si fermano per attendere il passaggio del Cristo morto e dell’Addolorata e al loro arrivo si inginocchiamo con le statue dei misteri sulle spalle.

Foto di: www.gratteri.org

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