Salute, benessere e prova costume: ecco le sette diete da evitare

Le diete che vengono proposte ogni giorno per dimagrire sono tantissime e variegate. Per superare la prova costume non è facile trovare la dieta giusta ed appropriata. Si calcola che in tutto il mondo per controllare il proprio peso si spendono ogni anno circa 200 miliardi di dollari. Siamo di fronte ad un mercato ricchissimo nel quale si espongono prodotti dietetici, strategie e programmi per guadagnare sfruttando il bisogno reale o immaginario di dimagrire. E’ un mondo senza regole, aperto a truffe, frodi e mistificazioni. Le diete promettono di tutto. Per evitare problemi ecco sette diete che, per il bene della propria salute, è bene evitare. Il consiglio arriva da Altroconsumo, l’associazione di consumatori più diffusa in Italia con oltre 396.000 soci. 

1. La dieta Atkins. Si sviluppa in quattro fasi: approccio, perdita di peso, pre-mantenimento e mantenimento definitivo. Alla base la chetogenesi: meccanismo che permette di ricavare energia da proteine e grassi, in carenza di carboidrati. La prima fase, quella di approccio di due settimane, prevede di consumare liberamente grassi e proteine e di limitare i carboidrati. Nelle altre fasi aumenta l’assunzione dei carboidrati fino a trovare quell’equilibrio che consente di mantenere il peso senza ingrassare. Per altrocomsumo questa dieta «propone un piano alimentare molto distante dalle linee guida indicate dagli organismi internazionali, che vedono i carboidrati complessi alla base di un regime sano ed equilibrato. Va seguita preferibilmente sotto controllo medico e per periodi di tempo limitati, è una dieta che generalmente funziona grazie al meccanismo indotto dalla chetosi». Il giudizio è pessimo per l’equilibrio tra nutrienti, il costo elevato e gli stili alimentari molto difficili da trasformare in alimentazione equilibrata e salutare.

2. La dieta del gruppo sanguigno è basata sull’eliminazione di determinati alimenti Un alimento è compatibile con un gruppo sanguino per determinate proteine, le lectine. Se queste lectine sono incompatibili con il gruppo sanguigno aggrediscono i globuli rossi e le conseguenze sono negative. Per i sostenitori di questa dieta i fabbisogni nutrizionali di ogni individuo sono direttamente correlati al gruppo sanguigno. Per questo al “gruppo 0” sono sconsigliati latticini, leguminose, cereali, pane, pasta e riso. Al “gruppo A” a limitato il consumo di carne ed incoraggiati alimenti vegetali e cereali. Al “gruppo B” sono sconsigliati solo i cibi ricchi di conservanti e di zuccheri semplici. Al “gruppo AB” è chiesta moderazione su tutti i cibi senza esagerare con i latticini. Bisogna stare molto attenti a praticare questa dieta perché il regime alimentare consigliato nei diversi gruppi vede la completa eliminazione di determinati gruppi alimentari, atteggiamento poco raccomandabile. Variare la proprie scelte è alla base di una sana alimentazione, mentre questo stile alimentare limita fortemente le alternative. In particolare, chi ha gruppo sanguigno 0 potrebbe essere soggetto a rischi maggiori, in quanto si incoraggia il consumo di carne che, come anche i più recenti studi hanno dimostrato, può essere responsabile dell’insorgenza di tumori. E’ una dieta, quindi, basata tu teorie prive di fondamento scientifico e per questo escludendo gruppi di alimenti si rischiano carenze nutrizionali.

3. La dieta Dukan. Prevede di ricavare energia da proteine e grassi, in carenza di carboidrati. Quattro le sue fasi. Nella prima si escludono carboidrati e proteine. Nella seconda fase ci sarà un’alternanza del regime delle proteine pure e delle stesse con in più verdure crude o cotte ma con un basso tenore di zuccheri. Nella terza riappaiono i carboidrati e nell’ultima fase vengono introdotti tre cucchiaini di crusca al giorno. Bisogna stare molto attenti a praticare questa dieta perché l’apporto di fibre durante la seconda fase è rappresentato solo dalle verdure, che non sono sufficienti al raggiungimento del fabbisogno giornaliero e nella prima fase le fibre sono assenti. Infine l’introduzione della crusca d’avena non aiuta comunque al raggiungimento dei livelli raccomandati di assunzione. Questa dieta porta ad acquisire abitudini nutrizionali che risultano scorrette e per questo se protratta nel tempo può rappresentare un rischio per la salute.

4. La dieta Fast prevede che per cinque giorni alla settimana si può mangiare senza particolari regole. Negli altri due giorni, invece, è consentito consumare solo 500 kcal per le donne e 600 kcal per gli uomini ovvero circa il 25% del fabbisogno calorico giornaliero. Queste quantità si possono raggiungere con un unico pasto, con più pasti o includendo uno spuntino a base di frutta. In questi due giorni di semidigiuno si consiglia di consumare ortaggi, frutta ad eccezione di uva e banane, uova, pollame, pesce, latte scremato, ricotta e fiocchi di latte. Bisogna stare molto attenti a praticare questa dieta perché basata su teorie prive di fondamento. Inoltre non è facilmente praticabile e non esiste alcuna regola per l’equilibrio tra i nutrienti. Senza dimenticare che il mantenimento è difficile.

5. La dieta Paleodieta è basata sull’alimentazione che seguiva l’uomo primitivo delle caverne prima della scoperta dell’agricoltura. E’ una dieta iperproteica perché basata sul consumo regolare di carni magre, pesce, frutti di mare, frutta secca, frutta fresca e verdura. Prevede l’abolizione di cereali, zuccheri raffinati, patate, legumi, latticini, tutti i cibi industriali, caffeina e alcool. Bisogna stare molto attenti a praticare questa dieta perché gli apporti di carboidrati e proteine sono sbilanciati rispetto ai fabbisogni di riferimento. A questi si aggiunge che il fatto che consumare 500 grammi di carne rossa alla settimana aumenta l’incidenza del cancro al colon-retto. Con questa dieta si rischia di adottare abitudini nutrizionali scorrette e a lungo termine può rappresentare un fattore di rischio per la salute.

6. La dieta Lemme sostiene che perdere peso lentamente e gradualmente non sia utile e che con il suo metodo si possano perdere chili rapidamente senza effetti collaterali. Questa dieta prevede di non consumare zucchero, ridurre i carboidrati e abolire l’uso del sale. La prima fase è dedicata al dimagrimento ed è ricca di alimenti proteici, verdure e grassi. Nella seconda fase di consolidamento occorre cambiare definitivamente il proprio modo di mangiare. Bisogna stare molto attenti a praticare questa dieta perché scoraggia stili alimentari per cui è riconosciuto un effetto positivo sulla salute, come la dieta mediterranea. Inoltre ha un pessimo equilibrio tra i nutrienti, sostiene l’inutilità dell’attività fisica e promette perdite di peso rapide senza effetti collaterali e rinunce.

7. La dieta South Beach si porta avanti in tre fasi. Nella prima, di due settimane, occorre perdere peso ed è previsto il consumo di uova, pesce e carni magre, latticini a basso contenuto di grassi, qualche varietà di legume, verdure ma non tutte, qualche noce o mandorla al giorno e infine i sostituti dello zucchero. Durante la successiva fase è possibile reinserire gradualmente i cereali integrali la frutta a “basso contenuto di zuccheri”, il cioccolato fondente, e le verdure che prima erano vietate come carote, zucca e patate. Nella terza fase, infine, è possibile mangiare “come si vuole”, anche se il consiglio rimane quello di evitare i cibi con alto indice glicemico. Bisogna stare molto attenti a praticare questa dieta perché si rischia di adottare abitudini nutrizionali scorrette e a lungo termine può rappresentare un fattore di rischio per la salute.

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