Champions: Psg prima finalista. Battuto il Lipsia

  • LIPSIA (3-4-2-1): Gulacsi; Klostermann (82′ Orban), Upamecano, Mukiele; Laimer (62′ Hastelnberg), Sabitzer, Kampl (64′ Adams), Angelino; Nkunku (46′ Forsberg), Dani Olmo (46′ Schick); Poulsen. All. Nagelsmann
  • PSG (4-3-3): Sergio Rico; Kehrer, Thiago Silva, Kimpembe, Bernat; Paredes (83′ Draxler), Marquinhos, Ander Herrera (83′ Verratti); Di Maria (86′ Sarabia), Mbappé (86′ Choupo-Moting), Neymar. All. Tuchel
  • Ammoniti: Laimer, Hastelnberg
  • Nagelsmann conferma per 10/11 la formazione che ha battuto l’Atletico, con l’unica novità in difesa rappresentata da Mukiele per Hastelnberg. In avanti confermati Nkunku e Dani Olmo alle spalle dell’unica punta Poulsen. Tuchel, invece, rinuncia a Icardi e schiera il tridente Di Maria-Mbappé-Neymar.  I parigini trovano il vantaggio prima del quarto d’ora su calcio da fermo: cross tagliato su punizione e stacco vincente di Marquinhos che, di testa, segna ancora dopo il tap-in contro l’Atalanta. I francesi continuano ad avere il controllo del match e trovano un altro inserimento centrale, questa volta con Mbappé, che costringe Gulacsi all’uscita bassa per murare il tentativo e mandare in angolo. Il Lispia fatica tanto a costruire gioco ma, su una splendida verticalizzazione, riesce a costruire l’occasione per il pari. Laimer è bravo a prolungarsi la sfera di testa, poi sul passaggio a rimorchio arriva il destro sul primo palo di Poulsen che termina di poco a lato. È solo un fuoco di paglia, però, perché il Psg riprende subito a gestire l’incontro e trova un altro legno esterno, sempre con Neymar, su una punizione battuta a sorpresa da posizione defilata. Al 36’ la squadra di Tuchel realizza il raddoppio. Gulacsi sbaglia un altro passaggio in uscita – la prima volta l’aveva salvato un tocco di mano di Neymar – e sul pallone recuperato scatta immediato il lancio per O’Ney che, di tacco, apparecchia per il mancino facile di Di Maria. Prima dell’intervallo l’ex Barça prova personalmente ad arrotondare il vantaggio, ma manca di un soffio lo specchio.
  • Di rientro dagli spogliatoi Nagelsmann si gioca subito le carte Schick e Forsberg dalla panchina, e i due sembrano effettivamente dare la scossa, in particolare con il tentativo dalla distanza dello svedese. Il Psg, tuttavia, alla prima occasione utile fa gol e chiude la partita. Bernat riceve in posizione regolare, tenuto in gioco da Mukiele a terra che lamenta un fallo, e di testa trafigge per la terza volta il portiere. Sabitzer e Angelino scaldano i guanti di Sergio Rico con un paio di conclusioni da fuori, ma sono sempre i parigini a rendersi pericolosi ogni volta che attaccano. Mbappé vuole la gioia personale e va vicino in due occasioni alla rete del poker. Prima ci prova con un colpo di testa, a lato di pochissimo, poi con un tiro centrale che Gulacsi respinge con i pugni. Anche Paredes testa, successivamente, i riflessi dell’ungherese, mentre nel finale trova spazio dopo l’infortunio Marco Verratti. Il centrocampista gioca gli ultimi sette minuti, ma soprattutto dà il segnale fisico giusto per candidarsi a un posto da titolare nella finalissima. Finisce 3-0 e il Psg vede il grande sogno a un passo.
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