«Abbiamo effettuato un sopralluogo questa mattina nelle campagne di Caronia (Me) dove sono stati ritrovati i corpi di Viviana Parisi e di suo figlio il piccolo Gioele, e, dopo aver fatto anche ieri una nuova ispezione esterna sui cadaveri, siamo sempre più conviti che la donna non si sia uccisa, ma sia stata ammazzata da qualcuno che poi ha messo in atto una messinscena, spostando il suo corpo sotto il traliccio per creare un depistaggio» . Lo ha detto all’Ansa il criminologo Carmelo Lavorino, consulente dei legali di Daniele Mondello, padre di Gioele e marito di Viviana, trovati morti a Caronia lo scorso agosto.
«Queste convinzioni – continua Lavorino – ci vengono dal fatto che non ci sono prove o impronte di Viviana sul traliccio, il corpo è posizionato non in modo conforme con una caduta dall’alto e inoltre ad una distanza inusuale. Inoltre, per come è stato realizzato il traliccio, e visto che era incandescente ad agosto, sarebbe stato impossibile per chiunque arrampicarsi sopra. Infine, il luogo era raggiungibile in auto e non a piedi per la presenza di rovi e per la mancanza di sentieri agibili, dunque è probabile che qualcuno abbia ucciso prima la donna e poi l’abbia portata qui per simulare il suicidio. Certezze che ci sono state confermate dopo l’esame esterno del corpo di Viviana e dei resti del piccolo. Il corpo della donna aveva la frattura di 2 vertebre della colonna vertebrale e della testa del femore – prosegue – La morte si deve attribuire a lesioni da precipitazione, presumibilmente ad una caduta, ma non dal traliccio. Aspetteremo comunque il deposito delle ultime consulenze dei periti della Procura poi faremo le nostre contro deduzioni, siamo certi, per noi Viviana è stata ammazzata, e qualcuno poi ha cercato di mettere gli inquirenti su una strada sbagliata trascinando il corpo sotto il traliccio».