Sabrina Ferilli contro le fabbriche che portano morte. Tutto su «Svegliati amore mio»

Sabrina Ferilli contro le fabbriche che portano morte. in “Svegliati amore mio”, la fiction tv in cui Sabrina Ferilli è l’iconica protagonista. Da stasera, in prima serata su Canale 5, la celebre attrice romana torna in tv per raccontare la storia di una donna forte che lotta contro i dirigenti di una fabbrica che avrebbero potuto causare la malattia della figlia. In tre puntate la denuncia contro le fabbriche che portano morte. La storia è ambientata in un paese del Sud Italia.

In questo paese del sud Italia vive Nanà Santoro, con il volto di Sabrina Ferilli, moglie di Sergio (Ettore Bassi), operaio da oltre vent’anni dell’acciaieria Ghrisal, e madre di Sara (Caterina Sbaraglia), una ragazzina di 12 anni. Quando Nanà (Sabrina Ferilli) scopre che la figlia è affetta da leucemia comincia la sua battaglia per sconfiggere la malattia. Dietro la diagnosi, però, aleggia lo spettro delle polveri sottili liberate nell’aria dalla acciaieria Ghrisal. Inizia così una battaglia personale per Nanà e dare alle generazioni future di non morire a causa delle polveri della Ghrisal.

«Quando si arriva a mettere in discussione se sia più importante il lavoro o la vita – commenta Sabrina Ferilli – si crea un cortocircuito mostruoso. Nessuno mai dovrebbe essere costretto a dover scegliere. Purtroppo, con le acciaierie succede questo». E Sabrina Ferilli aggiunge: «Mi auguro che questo problema si risolva definitivamente. La politica deve superare questa impasse e deve dare risposte. Non ci sono figli di serie A e serie B. Non è giusto che per non bonificare o per non cambiare una modalità di produrre migliaia di lavoratori possono ritrovarsi senza lavoro». Riuscirà Nanà a sconfiggere il male e salvare la vita della giovane Sara?

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