La Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (M.V.S.N.), sintesi storica

La Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (M.V.S.N.), nota anche come Camicie Nere (CC.NN.), fu un corpo di gendarmeria a ordinamento militare, che sorse in Italia nel 1923. Infatti, la sua istituzione venne stabilita durante la prima riunione del Gran Consiglio del Fascismo (il massimo organismo direttivo del Partito nazionale fascista), al fine di disciplinare e trasformare le squadre d’azione paramilitari (a loro volta nate dai Fasci di Combattimento), in un vero e proprio corpo.

In realtà, con il Regio Decreto n. 31 del 14 gennaio 1923 (entrato in vigore l’1 febbraio dello stesso anno), il re Vittorio Emanuele III decretava la nascita della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale. Il Regio Decreto fu convertito in legge (Regio decreto-legge) con l’atto del 17/04/1925 n. 473.

Comandante in capo della Milizia fu il Capo del governo e Duce del fascismo, S. E. Benito Mussolini (1883 – 1945), la Milizia giurava davanti al duce e rispondeva soltanto a lui. Difatti, sin dalla sua costituzione la M.V.S.N. fu posta alle dirette dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Alla Milizia furono assegnate quelle mansioni svolte dalla disciolta Regia Guardia per la pubblica sicurezza, quest’ultima, soppressa con Regio Decreto n. 1680 del 31 dicembre 1922.

Sempre nel 1923 veniva approvato il regolamento di disciplina per la M.V.S.N. (Cfr. Regio decreto-legge 8 marzo 1923, n. 831, Pubblicato sulla G.U. del Regno d’Italia n.98 del 26 aprile 1923), in realtà, circa la subordinazione, l’articolo 8 così si esprime:

 

La gradazione della subordinazione è la seguente:

Camicia nera

Capo squadra

Capo manipolo

Centurione

Seniore

Console

Console generale

Ispettore generale di zona

Comandante generale

 

L’ordinamento iniziale della M.V.S.N. fu effettuato su Legioni, Coorti, Centurie e Manipoli, unità militari queste, già in uso nell’esercito di Roma antica che corrispondevano all’incirca ai Reggimenti, Battaglioni, Compagnie e Plotoni del Regio Esercito. La graduazione delle unità della M. V. S. N., in corrispondenza con le unità del R.E. fu:

 

Squadra = Squadra

Manipolo = Plotone

Centuria = Compagnia

Coorte = Battaglione

Legione = Reggimento

Gruppo di Legioni = Brigata

Zona = Divisione

 

I reparti furono costituiti secondo un concetto cosiddetto ternario (raggruppati di tre in tre), che ricalcavano appunto, l’inquadramento dell’antico esercito imperiale romano. Tale concetto fu volutamente studiato dal Generale Asclepia Gandolfo (1864 – 1925), che fu uno dei comandanti generali della Milizia.

La struttura dell’ordinamento ternario era così ordinata: tre Squadre formavano un Manipolo (plotone), tre Manipoli una Centuria (compagnia), tre Centurie una Coorte (battaglione), tre Coorti una Legione (reggimento) da riunire in Zone (divisioni).

In ogni zona in cui era suddiviso il territorio nazionale, includeva un numero variabile di Legioni. Gli ispettori di zona facevano capo a un Comando generale della Milizia.

Ogni Legione prese il nome delle regioni geografiche d’Italia, oppure, si rifecero a nomi di mari, fiumi, monti e città del territorio metropolitano, o assunsero nomi di eroi fascisti, o poeti italici. Di conseguenza, le legioni ebbero una propria denominazione, una sede e una zona di reclutamento.

I compiti della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale, riguardarono in principio: la tutela dell’ordine pubblico, e gli incarichi specifici per far fronte alle emergenze scaturite da calamità naturali. In seguito, ma gradualmente, la Milizia si occupò della difesa territoriale, ovvero, la protezione controaerea e costiera. Poi, venuti meno i ruoli nell’ambito della pubblica sicurezza, essa ebbe incarichi particolari di polizia. Alla Milizia gli fu affidata anche l’istruzione preliminare della Gioventù fascista e ancora, quello di costituire dei battaglioni di CC.NN., che rappresentarono così la forza combattente di prima linea.

Infatti, col Regio Decreto n. 1292 del 4 agosto 1924 la M.V.S.N. divenne una Forza Armata dello Stato. In conseguenza di ciò, il Comando Generale, ossia il vertice gerarchico della Milizia, con sede a Roma, ricevette direttive e ordini dal Ministero della Guerra, dallo Stato Maggiore Generale, e dallo Stato Maggiore del Regio Esercito. In quest’ultimo Ministero fu istituito un Ispettorato (di arma) della M.V.S.N. cui era preposto un Ufficiale Generale della Milizia.

Pertanto, la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale diventò la quarta arma delle regie forze armate, dopo l’Esercito, la Marina e l’Aeronautica. Di conseguenza, le Camicie Nere, prestarono giuramento al re e non al Partito fascista.

Questa nuova forza armata autonoma ebbe per primo comandante il Generale dell’Esercito Emilio De Bono (1866 – 1944). Prima dell’istituzione della leva fascista, il reclutamento avveniva su base volontaria e territoriale. Potevano far domanda di appartenenza tutti gli italiani, fisicamente abili e non appartenenti ad altre forze armate: inizialmente per la fascia di età compresa tra i 17 e i 50 anni, purché iscritti al P.N.F.

Circa i compiti assegnati alla M.V.S.N. Attilio Teruzzi (1882 – 1950), Capo di stato maggiore della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, così scrive nella sua monografia dal titolo: “La milizia delle camicie nere e le sue specialità”:

[…] Alla Milizia sono affidati compiti delicatissimi d’importanza nazionale che possono suddividersi in politici, educativi, militari. Essa concorre con le altre Forze Armate a mantenere l’ordine pubblico e ad assicurare in ogni evenienza il perfetto funzionamento degli essenziali servizi dello Stato; cura la istruzione preliminare e post-militare; vigila con speciali reparti di frontiera i valichi della Patria […].

 

La M.V.S.N. si distingueva in Milizia Ordinaria, e milizie Speciali.

 

Erano specialità della Milizia Ordinaria:

La Milizia Coloniale

La Milizia Universitaria

La Milizia Confinaria

La Milizia Artiglieria Contro Aerei

La Milizia Artiglieria Marittima

 

Invece, erano Milizie speciali:

Milizia Ferroviaria

Milizia Portuaria

Milizia Postelegrafonica

Milizia Forestale

Milizia della Strada

 

La Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, e le milizie speciali furono sciolte con Regio Decreto Legge 6 dicembre 1943, emanato dal Governo Badoglio. Tuttavia, la maggior parte dei militi della disciolta M.V.S.N. aderì alla Repubblica Sociale Italiana (R.S.I.), nota anche come Repubblica di Salò, dove fu assorbita dalla Guardia Nazionale Repubblicana (GNR) e dall’esercito della R.S.I.

 

Bibliografia e sitografia

Vittorio VernèLa milizia volontaria per la sicurezza nazionale, La Poligrafica nazionale, 1925

Vittorio VernèLa difesa contro aerei: nozioni elementari per le Camicie nere, C. Ferrari, 1927

Vittorio VernèLe camicie nere in Libia, Provveditorato generale dello Stato libreria, 1927

Alessandro MelchioriMilizia Fascista, Soc. An. Tipografica Luzzanti, 1929

Vittorio VernèMilizia volontaria sicurezza nazionale: storia, organizzazione, compiti, impiego, Tipografia Zaccaria, 1932

Vittorio VernèM. V. S. N: Organizzazione, compiti, impiego, Zaccaria, 1934

Alessandro TarabiniLa milizia volontaria per la sicurezza Nazionale nella educazione guerriera della nazione, Pavia, Tip. Succ. F.lli Fusi, 1935

Alberto TailettiMilizia, Torino, Paravia, 1938

Attilio TeruzziLa Milizia delle Camicie Nere, Milano, Mondadori, 1939

Ettore Lucas-Giorgio De VecchiStoria delle unità combattenti della M.V.S.N. 1923-1943. Roma, Giovanni Volpe Editore, 1976

Ricciotti LazzeroIl Partito Nazionale Fascista. Milano, Rizzoli, 1985.

Guido Rosignoli – MVSN. Storia, organizzazione, uniformi e distintivi. Parma, Ermanno Albertelli Editore, 1995.

Carlo RastrelliUn esercito in camicia nera, Storia Militare n.129 giugno 2004

Bruno ChionettiRitratti della MVSN: legionari della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale a Savona, Marvia Ed., 2008

Filippo Lombardi, Alberto GalazzettiStudio bibliografico sulla milizia volontaria per la sicurezza nazionale: 735 voci bibliografiche su un esercito dimenticato, Marvia Ed., 2009

Pietro CappellariLa Guardia della Rivoluzione. La Milizia fascista nel 1943: crisi militare – 25 luglio – 8 settembre – Repubblica Sociale, Herald Editore, Roma 2012

Giuseppe Longo 2021 – Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale (M.V.S.N.) – Milizia Artiglieria Controaerei, Cefalunews, 30 marzo

Giuseppe Longo 2021 – Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale (M.V.S.N.) – Milizia artiglieria marittima, Cefalunews, 8 aprile

Giuseppe Longo 2021 – Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (M.V.S.N.) – Le Coorti territoriali, Cefalunews, 13 aprile

Foto a corredo dell’articolo:

Cartolina di propaganda a cura dell’Ufficio Storico della Milizia. “Camicia Nera”, Illustratore, Clemente Tafuri. Cartolina non viaggiata. Edizione d’Arte, V. E. Boeri. Collezione privata.

Si ringrazia Eduardo Giunta Fotografo (per la riproduzione illustrativa inserita nel testo).

Giuseppe Longo
giuseppelongoredazione@gmail.com
@longo redazione

 

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