Non tutti sanno che la pasta, mangiata con alcune attenzioni, aiuta a tenere sotto controllo la glicemia. Come sostiene il sito www.diabete.com sarebbe utile usare farine integrali di buona qualità. Bisogna fare attenzione alla quantità. Siamo di fronte, infatti, a prodotti con un alto contenuto di carboidrati. È importante tenere sotto controllo il carico totale dei carboidrati. In linea generale se si abbandonano le farine raffinate e si inizia a mangiare solo prodotti integrali si ottiene un bell’aiuto sul controllo della glicemia.
Pasta al dente. Quella al dente ha un indice glicemico più basso rispetto a quella ben cotta. La cottura rende l’amido più digeribile da parte degli enzimi presenti nell’ apparato digerente. La pasta più cuoce e più l’amido al suo interno si trasforma in molecole di glucosio. In questo modo arrivate nel sangue fanno aumentare la glicemia. Nella pasta al dente l’amido è invece meno aggredibile da parte degli enzimi.
Pasta fredda. L’amido è resistente quando gli enzimi fanno fatica a digerirlo. Questo anche quando è stato cotto. Nella pasta fredda, però, o in quella riscaldata, l’amido è più resistente alla digestione rispetto a quello della pasta appena cotta. Il suo indice glicemico anche in questo caso è più basso rispetto a quello della pasta fredda. Ecco allora il trucchetto: per abbassare l’indice glicemico della pasta, infatti, va mangiata fredda.
Pasta integrale. L’indice glicemico della pasta si può abbassare anche con i cereali nella loro versione integrale. In questo caso il merito è della fibra alimentare. Si può digerire, infatti, solo con l’aiuto della tua flora intestinale. Per la pasta integrale si ha indice glicemico di 50 contro i circa 70 per quella di farina bianca. Ecco allora che mangiare pasta integrale al dente e raffreddata diventa davvero molto interessante.
Pasta lunga. Per tenere sotto controllo la glicemia con la pasta è anche importante ilo suo formato. Il formato di pasta corta, infatti, ha un indice glicemico più alto rispetto a quella lunga. La particolare lavorazione della pasta lunga, infatti, favorisce la cristallizzazione dell’amido. Per questo anche i tempi di assimilazione si dilatano. Mangiare la pasta spaghetti, quindi, per chi deve tenere sotto la glicemia è meglio che mangiare ditalino.