Doppia indennità, Simona Vicari restituisce 258 mila euro al Comune

L’ex sindaco di Cefalù, Simona Vicari, ha restituito alle casse comunali 258 mila euro per la controversa vicenda relativa alla doppia indennità di Sindaco e Deputato Regionale percepita durante la sua sindacatura. Lo ha annunciato la stessa interessata con un post su facebook.

“Molti anni sono passati – scrive – ma se è vero che la legge è uguale per tutti bisogna anche aspettare che questa faccia il proprio corso, che nel nostro paese troppo spesso e tutt’altro che breve. E’ stato troppo facile in questi anni scagliarsi contro la sottoscritta con sterili polemiche sulla vicenda, ma è inutile nascondersi dietro un cerino perché è fin troppo facile da comprendere cosa significhi avere a che fare per più di un decennio, con norme nazionali e regionali che si sovrappongono contraddicendosi tra di loro, tanto è vero che solo nel dicembre 2008 con la Legge n.22 l’Assemblea Regionale Siciliana riusciva a fare chiarezza istituendo espressamente il divieto di cumulo dell’indennità, e nonostante ciò l’ultima decisione sulla questione è arrivata a fine 2019.”

“Resto comunque orgogliosa del fatto che a differenza di altri, per ben 10 anni – scrive la Vicari – sono stata al servizio della mia comunità a titolo gratuito, senza mai intaccare la mia quotidiana dedizione, ne mai risparmiarmi nell’esercizio delle mie funzioni di amministratrice di un territorio che amo profondamente. Tanto si è fatto in quei 10 anni tra importanti opere pubbliche e iniziative per la comunità. Dal servizio autobus, al teatro comunale, all’ospedale, alla riqualificazione dello Spinito, al potabilizzatore, fino a determinare i fondi per risarcire i danni per la piaga degli incendi, per non parlare dei dati sull’afflusso turistico che proprio in quegli anni ponevano Cefalù su gradino più alto del podio regionale. Su questa vicenda, tanto è stato impropriamente detto e io ben altro potrei aggiungere – conclude Simona Vicari- ma ritenendo sterile qualsiasi polemica o rancore, lascio quest’ultime a chi privo di una storia fatta di cose tangibili e realizzate, preferisce, essendo privo di idee e contenuti per affrontare i veri problemi di Cefalù, fondare la propria azione politica sul discreditamento dell’avversario”.

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