Le piante commestibili hanno costituito fin dalla notte dei tempi un’importante fonte di alimentazione ma anche una “primitiva” fonte di impianti medicinali: l’alloro è un esempio piuttosto calzante di una tipologia di vegetale che da millenni viene utilizzato in diversi ambiti, sia quello puramente alimentare, ma anche simbolico. L’alloro infatti, nella sua manifestazione più conosciuta sotto forma di arbusti e foglie, costituiscono una forma di condimento molto apprezzata per insaporire le carni, ma anche per la creazione di infusi e tisane.
Le foglie di alloro (Laurus nobilis), che crescono su un albero che può raggiungere anche oltre i 10 metri di altezza, hanno da sempre un importante potere simbolico: secondo le tradizioni questi arbusti erano “sacri” per il dio greco Apollo, ornavano le teste degli atleti olimpionici di maggior successo ed anche presso i romani hanno costituito una forma di simbologia di potenza, successo e vittoria. Se l’alloro è così diffuso e facile da trovare anche allo stato “selvatico”, bisogna stare attenti ad una variante “velenosa”.
Questo alloro è velenoso, non ingeritelo mai! Ecco quale
Infatti un altro nome dell’alloro è il lauro, ma con la medesima nomenclatura viene anche definita un’altra variante vegetale, conosciuta come Lauroceraso, che presenta alcune differenze sostanziali ma che di primo impatto può essere confusa con la variante commestibile. Il Lauroceraso viene utilizzato principalmente come pianta ornamentale, mentre è assolutamente inadatto all’utilizo alimentare in quanto contiene elevate quantità di acido cianidrico che è non solo tossica ma anche potenzialmente velenosa, sopratutto per i bambini e per gli animali.
Riconoscere l’alloro “buono” da quello velenoso è comunque abbastaza facile: il primo ha foglie verde scuro, sottili e affusolate, e gradevolmente profumate; le foglie di lauroceraso, invece, sono più grandi e più carnose, arrotondate, color verde brillante e non hanno il caratteristico odore di quello utilizzato come condimento. Al contrario, se mangiate hanno un sapore decisamente sgradevole.