Vuoi vedere un comune con tante opere d’arte? Ecco 5 motivi per visitare la località di Gratteri

Una chiesa costruita nella prima metà del XIV secolo. Le vestigia di un’abbazia di epoca normanna. Una chiesa del XII secolo anticamente officiata dai benedettini. Un’altra la cui facciata principale è caratterizzata dal portale in pietra viva su cui è scolpito un pesce. I ruderi di un Castello costruito in epoca normanna. Una grotta su cui si raccontano tante leggende. Sono solo alcune delle attrazioni che si possono visitare per chi arriva a Gratteri.

Gratteri: il paese delle Sante Spine

Gratteri ha un tesoro inestimabile. Sono quattro Spine della corona di Cristo. Sono custodite in un prezioso reliquario d’argento, finemente cesellato e sigillato. Dal secolo XIII sono state oggetto di culto a Gratteri. Di questo tesoro parlano tanti storici d’indubbia fama e serietà. Sono state portate da Gerusalemme dal conte Ruggero I d’Altavilla che prende parte alla prima crociata. L’altare e la custodia si trovano presso la cappella delle SS. Spine che si trova nella Chiesa Madre. La prima domenica di maggio se ne celebra una festa molto sentita dai residenti. C’è chi sostiene che la data è stata scelta perchè coincide con il ritrovamento della reliquia che che era stata rubata.

Gratteri: il paese della “vecchia”

Abita la grotta grattara e la leggenda racconta che la “vecchia” dal viso nero e fuligginoso è avvolta in un bianco lenzuolo. Su un asino la notte del 31 dicembre raggiunge il paese. Poi si cala dai comignoli delle case senz afarsi vedere. Scende a riempire le calze di doni ai bambini che in quel momento sono immersi nel sonno profondo. La sera di San Silvestro a Gratteri gruppi di giovani si muniscono di corni, campanacci e fisarmoniche. Per il paese bussano ad ogni porta per chiedere “scacciu e turtigliuna” ovvero frutta secca e buccellato. Per una notte in paese è gioia ed allegria. I i bambini ad ogni porta gridavano “A vecchia! A vecchia!”. Oggi è una tradizione che ha perso molta carica del passato. I giovani gratteresi continuano a far rivivere quest’antichissima tradizione.

La Vastedda Fritta di Gratteri

Il paese di Gratteri ha nella vastedda fritta uno dei suoi piatti tipici. E’ un gustoso panetto caldo cosparso di zucchero. L’impasto della vastedda fritta viene preparato con farina di rimacino, acqua tiepida, lievito, olio Evo e sale. Dopo la lavorazione iniziale e la lievitazione si fanno delle porizioni dallo spessore di circa due centimetri. Questi pezzi di impasto vengono riempiticon un acciuga sotto sale oppure con del Ragusano DOP e foglie di basilico. A questo punto si chiudono piegandoli a metà, e si friggono. La vastedda fritta può anche essere “cotta al forno”.

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