A Cefalù si è riunita la Commissione regionale per i Problemi Sociali ed il Lavoro della Cesi

A Cefalù  si è riunita, sabato scorso,  la Commissione regionale per i Problemi Sociali ed il Lavoro, la Giustizia, la Pace e la Salvaguardia Creato alla presenza del Vescovo delegato mons. Giuseppe Marciante, per discutere del tema: Legalità, contrasto alla mafia e sviluppo della Sicilia.
L’incontro, come evidenziato dalla direttrice Luisa Capitummino, si inserisce all’interno di un percorso, programmato dalla Commissione PSL, di approfondimento e di impegno pastorale.
La riunione si è svolta all’indomani della firma del Protocollo sulla legalità fra la CESi e la Commissione antimafia dell’Assemblea regionale siciliana ed è stata l’occasione per un confronto tra il presidente della Commissione, on. Antonello Cracolici, ed i direttori degli Uffici PSL delle diocesi siciliane, presente anche una rappresentanza degli animatori di comunità del Progetto Policoro.
In apertura dei lavori S.E. Rev.ma Mons. Giuseppe Marciante, Vescovo di Cefalù,  ha sottolineato la necessità di condurre il contrasto alla mafia anche sul piano culturale proponendo nuovi modelli alternativi a quelli assuefatti o rassegnati a convivere con un fenomeno criminoso che è fra le cause che determinano l’abbandono della Sicilia da parte dei giovani e la sfiducia nell’investire per generare lo sviluppo della nostra terra.
L’on. Cracolici da parte sua ha definito il Protocollo un primo passo per rendere strutturale l’impegno civile, istituzionale ed educativo che, superando la prassi in cui i vari corpi si muovono in maniera separata, crei un sistema che non faccia sentire solo chi si oppone alla mafia. Va costruita una rete di solidarietà che, partendo da una comune consapevolezza del fenomeno, generi una partecipazione diffusa ed il superamento dell’indifferenza e della paura, terreno fertile nel quale la mafia mette radici.
Dai vari interventi che si sono succeduti è emersa la varietà degli effetti deleteri che il fenomeno mafioso produce nel tessuto economico e sociale, fra cui non vanno dimenticati il gioco d’azzardo e l’usura oltre alla droga, al racket e all’infiltrazione nelle attività economiche.
Da tutti è stato espresso il plauso per il Protocollo e per tutto ciò che esso prevede. È una sfida ambiziosa e difficile; accoglierla contribuirà a ridare alle persone, in particolare ai giovani, speranza nel futuro.

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