Il bombardamento di Pisa del ’43. Contro i Combat Box c’ero anch’io. Intervista al Tenente pilota Aldo Allegra

Il bombardamento di Pisa del ’43. Contro i Combat Box c’ero anch’io. Intervista al Tenente pilota Aldo Allegra.
Il 31 agosto 1943 la città di Pisa subì un’incursione di 142 B17 Flying Fortress. L’attacco aereo statunitense faceva parte del piano strategico relativo ai bombardamenti su larga scala nei territori metropolitani. Gli assalti coinvolsero non solo le installazioni militari e industriali ma anche le infrastrutture civili.
Il tentativo era di fiaccare il morale della popolazione per indurre l’Italia alla resa. Infatti, come da programma, lo stesso giorno, oltre alla località toscana, furono bombardate altre città della penisola […] Aeroplani nemici hanno ieri bombardato Pisa, Pescara, Cosenza e Catanzaro causando notevoli danni e numerose vittime tra la popolazione civile. La caccia italo-tedesca ha abbattuto quattro apparecchi, altri tre sono stati distrutti dalle batterie della difesa […] (1). In questi sistematici raid, furono coinvolte le forze aeree americane, Nortwest African Air Forces (NAAF) e Northwest African Strategic Air Force (NASAF). In realtà, quella mattina di ottant’anni fa, i quadrimotori dell’United States Army Air Corps (USAAF) diretti a Pisa, provenivano dal Nord Africa.

La località di Pisa era già nota agli Alleati per una duplice rilevanza:

gli stabilimenti per la produzione di armamenti bellici, e il nodo ferroviario, quest’ultimo, di fondamentale importanza per il traffico lungo la linea tirrenica. La formazione delle fortezze volanti sganciarono con precisione il loro carico di morte. Ci furono oltre un migliaio di vittime e innumerevoli feriti, cui si aggiunsero ingentissimi danni materiali al patrimonio edilizio. […]
Furono colpiti in particolare la zona della stazione e di Porta a mare, quartieri che furono praticamente rasi al suolo, ma anche parte dei quartieri di Porta nuova, Porta a Lucca e Porta fiorentina fino alla Cella; circa un quarto del territorio urbano venne danneggiato o distrutto […] (2). Poco poté fare la Milizia Artiglieria Controaerei (3) poiché i bombardieri si trovavano ad altissima quota, in verticale sull’abitato. Inoltre, impotente fu la caccia della Regia. Infatti, con una decina di aerei decollati dal piccolo aeroporto, ovvero il campo di volo di San Giuliano, i caccia, Macchi C.200 e Dewoitine D.520, nulla poterono contro i più rilevanti bombardieri pesanti a lungo raggio del momento.

A ottant’anni da questo triste e drammatico episodio del secondo conflitto mondiale, abbiamo chiesto allo storico Giovanni Pesce (4) di riproporci la sua intervista (aggiornata, in occasione di questo 80° anniversario), al pilota della Regia, Aldo Allegra, un “giovanotto” di 103 anni il prossimo gennaio. Il Tenente Allegra, quella tragica mattina del 31 agosto 1943 affrontò con coraggio la formazione dei Combat Box nel cielo di Pisa.

Prima di riportare l’intervista il dott. Pesce intende precisare quanto segue:

Il bombardamento di Pisa fu operato da 142 B17F decollati dalla Tunisia il 31 agosto 1943. Aldo Allegra ha voluto raccontarci gli eventi di quella giornata per testimoniare la non presenza di velivoli P38 durante quell’azione militare.

Gli obiettivi principali del bombardamento erano:

I marshalling yards (i punti di snodo ferroviario) della stazione;
Indebolire il morale della popolazione;
Mandare  un chiaro segnale al Governo Italiano affinché accettasse e firmasse la resa incondizionata, in quanto a fine mese scadeva l’ultimatum alleato.
Fu scelta la città di Pisa, militarmente poco significativa, in quanto era, però, l’esempio ideale della determinazione delle forze alleate a non fermarsi davanti a nulla, neanche ai valori storico-artistici di una città così bella. Morirono molti pisani in numero indefinito ma identificabile tra i mille ed i duemila. Non fu bombardata La Spezia, sede militare delle FF.NN.BB. italiane.

Intervista:

D. Aldo, come va?

R. Bene grazie, tra poco compirò 103 anni!
D. Auguri in anticipo. Io in questo periodo sto collaborando con il Giornalista Giuseppe Longo. Dopo aver trattato la scorsa estate l’argomento dell’Armistizio di Cassibile, e di cui ti invio la documentazione, ho voluto riprendere l’intervista che ti feci. Infatti, voglio riproporre la vicenda del bombardamento di Pisa del 31 agosto 1943 e mi serve ancora una volta la tua testimonianza, in quanto si racconta della presenza, in quella azione militare, di un P38 Lightning con insegne italiane.
R. No! Non c’era assolutamente alcun P38 in zona. La difesa era affidata alla 94 Squadriglia dell’8 Gruppo, che era basata sul campo di volo di San Giuliano (Pisa) frazione  Arena – Metato.
Io ero lì ed in quella circostanza sono stato proprio io, mentre ero in volo, a dare il primo allarme dell’arrivo dei bombardieri.
Quel giorno io non ho visto nessun P38, quindi, a mio avviso, quella  è una storia costruita ad hoc dai servizi di propaganda.
Oltre a noi, c’era la 92esima dell’8 Gruppo che era invece basato a Sarzana Luni con il compito primario di proteggere la Flotta Navale di La Spezia.
Stranamente non venivano più bombardati dai primi di giugno 1943 i porti di La Spezia e Taranto, dove era basata la maggior parte della Flotta della Regia Marina.
D. Quanti aerei erano? Di che tipo?
R. Erano 142 bombardieri di tipo B17 (su 152 decollati dall’aeroporto di Oudna Tunisia) non scortati da caccia, in tre formazioni di 48 aerei l’una. La nostra difesa faceva decollare, al primo allarme,  i tre C 200 che avevano il motore caldo e preparava tutti gli altri aerei al decollo e combattimento.
D. Quindi nessun altro tipo di aerei?
R. Avevamo degli aerei Dewoitine D.520 del 3 Gruppo Caccia, ma non erano molto adatti al combattimento a causa di un motore poco efficace.
D. Puoi raccontarci qualche particolare?
R.   Ero in volo in allarme tra Pisa e Livorno a 5mila metri su un C200, con indicazioni-radio DICAT (N.d.r. in realtà l’acronimo esatto era MACA) contrastanti, prima La Spezia a 6000 metri poi Livorno a 1000 metri,  ed appena entrato in contatto visivo con il Combat Box di B17 segnalai: “Aereo Sabato chiama Tre Rosso, passo” – “Qui Tre rosso, Parla” “Vedo tanti puntini neri ad ore 6, diversi dai punti bianchi del fuoco di sbarramento della contraerea, di sicuro sono aerei nemici, passo” – “Va bene, ora siamo avvertiti, non avevamo avuto più notizie dei bombardieri da parte della DICAT avvertiamo gli altri, passo”. “Bene, ora vado all’attacco, passo” – “Tienici informati su quello che farai, passo.”
Sono andato all’attacco della prima formazione di 48 B17, cercando di preparare un attacco  dal basso verso l’alto dopo aver effettuato un’affondata per avere una velocità adeguata.
Così mi sono avvicinato in cabrata al primo aereo ed ho aperto il fuoco.
La reazione fu immediata: vedevo le traccianti delle armi nemiche che mi passavano attorno. Mi allontanavo con rovesciata d’ala e poi risalivo nuovamente mentre sopraggiungeva una nuova formazione. Questa volta avevo deciso di avvicinarmi ancora di più e così iniziai a sparare da sotto in alto verso un vicino bombardiere, ma improvvisamente le mie armi tacquero: si erano inceppate le mitragliatrici mentre quelle nemiche cominciavano a sparare. Con una rovesciata d’ala mi sono dovuto allontanare e rientrare.
Gli altri piloti della 94 effettuarono combattimenti isolati e tutti gli aerei rientrati presentavano danni da combattimento.
D. Incredibile. una decina di C200 contro 142 B17.
R. Si era così in quei giorni. poi arrivò l’8 Settembre e tutto cambiò.
D. Va bene. Questo argomento può essere interessante per una prossima intervista. Grazie per la cortesia; a presto
R. Grazie a te. Vi mando una foto di quel periodo con il Serg. Pil. Giovanni Pistore, Ten. Pil. Aldo Allegra, Serg. Pil. Battistino Mion, Ten. Pil. Giuseppe Pesce. A presto a risentirci.

Note:

(1) Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, Bollettino di guerra del comando supremo (1940-43) (ristampa), Roma 1973, p. 610. In Bombardano Pisa! Cronache dal diario di Gradaletto Fagioli.
(2) Mariarosaria Mezzacapo, Riqualificazione e trasformazione di un’area a confine. Progetto del Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri a Pisa. Relatori, Prof. Arch. Luisa Santini, Prof. Arch. Domenico Taddei, Dott. Ing. Giulia Lenziardi. A.A. 2015/2016.
(3) Giuseppe Longo 2021, Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale (M.V.S.N.) – Milizia Artiglieria Controaerei, Cefalunews, 30 marzo.
(4) Giuseppe Longo 2023, Lo strano caso di una Fortezza Volante abbattuta da un caccia di produzione americana, Cefalunews, 9 novembre.

Bibliografia e sitografia:

Daniela Bernardini, Luigi Puccini, Bombardano Pisa! Cronache dal diario di Gradaletto Fagioli. Edizioni ETS, 2019.
Raffaello Campani, Pisa 1940- 1946. Le ferite di una città. Quaderni del centro per la didattica della storia.
Paolo Gianfaldoni, Pisa dal bombardamento del 1943 sino ai giorni nostri, Felici, 1993.

Foto a corredo dell’articolo:
da Sinistra il Serg. Pil. Giovanni Pistore con il cagnolino in braccio, il Ten. Pil. Aldo Allegra con sigaretta tra le dita, il Serg. Pil. Battistino Mion e il Ten. Pil. Giuseppe Pesce. Alle spalle dei piloti si riconosce la preda bellica, il Dewoitine D.520.

Giuseppe Longo

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