Una Chiesa gremita, un’assemblea composta e commossa, una liturgia all’insegna della semplicità nella quale il Card. Bassetti ha ricordato la vita e la missione di Elisa.
In tanti da Isnello e da Palermo per ricordare il dono della santità che questa donna ha vissuto nell’Istituzione Teresiana.
Presenti il Vescovo Emerito S.E. Rev.ma Mons. Vincenzo Manzella, il Vicario Generale, Mons. Giuseppe Licciardi e Sacerdoti e Diaconi della Diocesi di Cefalù.
Dal parroco, don Domenico Sideli un “Grazie a quanti hanno voluto esserci per lodare il Signore, che compie meraviglie nella vita di chi sa donarsi a Lui.
Interceda la Venerabile Elisa Giambelluca, perché possiamo essere testimoni dell’amore di Cristo Risorto”.
La Venerabile Serva di Dio Elisa Giambelluca nacque a Isnello (Palermo, Italia) il 30 aprile 1941. Dopo gli studi liceali a Cefalù, si trasferì nel 1960 a Palermo per studiare Matematica e Fisica.
Vivendo nella residenza universitaria, gestita dall’Istituzione Teresiana, fu attratta dal carisma di San Pedro Poveda e maturò la sua vocazione laicale al servizio del Vangelo nella stessa Istituzione, dove venne accolta nel 1964.
Conseguita la Laurea in Matematica e Fisica nel 1965, iniziò a insegnare a Rossano all’Istituto “San Pio X”, gestito dall’Istituzione Teresiana, al quale era annesso un convitto che ospitava studentesse dei paesi limitrofi. Qui, per tre anni, contribuì con la sua disponibilità e professionalità al riscatto sociale, culturale e formativo delle giovani. Si trasferì e Torino e, nel 1971, venne chiamata a Roma per dedicarsi alla formazione religiosa e culturale dei giovani, presenti nella residenza universitaria dell’Istituzione Teresiana e per insegnare in un Liceo. L’8 giugno 1973 ricevette la cadenilla (braccialetto), segno dell’impegno definitivo con Dio nell’Istituzione Teresiana.
Morì a Roma il 5 luglio 1986, all’età di 45 anni.
La fede fu vissuta intensamente dalla Venerabile Serva di Dio sin da giovanissima, attraverso la preghiera e l’assidua frequenza ai Sacramenti, tanto da suscitare l’attenzione delle compagne e dei sacerdoti che la incontravano.
Per la formazione ricevuta e ben coltivata nella meditazione personale, la virtù della speranza fu vissuta con connotazioni forti e si impegnò a testimoniarla anche nei momenti dolorosi della malattia. Fu sempre attratta dall’amore verso Dio. Il suo amore verso i familiari fu sempre tenero e costante, anche da lontano non smise di occuparsene e pregare per loro. Si spendeva con grande delicatezza nei confronti di tutto il suo prossimo, che fossero vicini di casa, compagne di collegio o consorelle Teresiane, suoi studenti o colleghi. Come donna di cultura ed insegnante, esercitò ogni tipo di carità, nella fedeltà al carisma di San Pedro Poveda.
Considerata la fama di santità della Serva di Dio, che negli anni andava accrescendosi, si decise di avviarne la Causa di Beatificazione e Canonizzazione. Presso la Curia ecclesiastica di Cefalù si è celebrata dal 29 marzo 2009 al 2 luglio 2011 l’Inchiesta diocesana, sulla cui validità giuridica questa Congregazione delle Cause dei Santi si è espressa positivamente con decreto del 20 settembre 2012. Preparata la Positio, si è discusso, secondo la procedura solita, se la Serva di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù cristiane. Il 12 maggio 2020 i Consultori Teologi hanno espresso il loro voto favorevole. I Padri Cardinali e Vescovi, riuniti in Sessione Ordinaria il 9 febbraio 2021, hanno riconosciuto che la Serva di Dio ha esercitato in modo eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.