“Cefalù ha perso la sua anima”: applausi per quanto ha detto il Vescovo Marciante alla festa del SS. Salvatore

«La nostra Cefalù sta gradualmente perdendo la sua identità, la sua cultura e il suo patrimonio umano. Cefalù è diventata la città dei vacanzieri.» Lo ha detto, con un tono fermo e parole pesanti come pietre, il vescovo Giuseppe Marciante alla conclusione della processione del Salvatore. La reazione del popolo non si è fatta attendere. Per ben nove volte il Vescovo è stato interrotto da applausi fragorosi, segno che quelle parole erano attese, sentite, condivise. La città ha ascoltato. E ha applaudito.

“Quanti sono davvero gli abitanti di Cefalù?”

Marciante non si è tirato indietro: «A Cefalù risultano 13.000 residenti, ma quanti sono davvero gli abitanti? I giovani che vogliono metter su famiglia devono emigrare nei comuni limitrofi perché non si trovano più abitazioni disponibili e soprattutto a prezzi equi. Nei mesi di turismo sono costretti a lasciare gli alloggi.» E mentre diceva queste parole, dalla piazza gremita si levava il primo lungo applauso. «È nato un nuovo culto: il culto a dio del benessere.»

“Le strade pubbliche sono diventate private”

Un’altra verità scomoda è stata urlata con forza dal Vescovo: «Le strade e le piazze pubbliche del centro storico sono divenute di fatto private, invase da tavolini e ombrelloni. Le processioni fanno sempre più difficoltà a passare lungo le nostre strade. A volte risulta difficoltoso accompagnare persino i nostri fratelli defunti per l’ultimo commiato». E il popolo ha applaudito ancora. E poi ancora, quando il Vescovo ha denunciato il degrado visibile:
«Corso Ruggero mostra purtroppo uno spettacolo indecente di turisti che bivaccano sui marciapiedi, fin davanti al palazzo di città e alla nostra Basilica Cattedrale.»

“A torso nudo in Cattedrale, col gelato in mano”

Forse il passaggio più amaro del suo discorso è stato quando ha raccontato ciò che ha visto personalmente: «Non parliamo poi di quanti imperterriti passeggiano per le strade del centro storico a torso nudo o in costume da bagno. C’è persino – e l’ho visto coi miei occhi – chi tenta di entrare così in Basilica Cattedrale, consumando magari un gelato o sorseggiando una bibita.» Silenzio di sgomento. Poi un nuovo applauso.

Il Vescovo ha invocato un intervento concreto: «Auspico un rinnovato intervento di vigilanza da parte della Polizia Municipale che, oltre a far rispettare il codice della strada, deve sempre più essere impegnata nel salvaguardare il decoro della nostra città.»

“Non abbandoniamo i giovani: apriamo gli oratori”

Ha concluso guardando al futuro: ai ragazzi e agli adolescenti. «Richiamo le istituzioni e tutti i parroci, in particolare, a rivolgere la loro attenzione ai problemi dei giovani. È necessario uno sforzo generoso per offrire alternative ad esperienze fuorvianti. Ai parroci dico: incrementate gli oratori.» Infine, l’appello alle forze dell’ordine: «Penso in modo particolare al consumo di stupefacenti e alcol. Chiedo alle forze dell’ordine di rafforzare la loro già preziosa presenza sul lungomare e nei luoghi di spaccio.»

Un discorso storico

Nove volte il popolo lo ha interrotto con un applauso. Un’intera comunità che, tra le luci della festa e la devozione per il suo Patrono, ha sentito risuonare finalmente le parole che da tempo voleva ascoltare. Il discorso del Vescovo Giuseppe Marciante alla festa del SS. Salvatore del 6 agosto 2025 resterà inciso nella memoria dei cefaludesi come una voce profetica, coraggiosa e necessaria.

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