Polizzi: il giudice riabilita Liarda. Ha davvero ricevuto le minacce

Il sindacalista della Cgil, Vincenzo Liarda, non ha simulato alcun reato. Secondo i giudici non è stato lui a scriversi la lettera con le minacce di morte a lui e alla sua famiglia per avvalorare la tesi di essere sempre più nel mirino delle cosche per il suo impegno contro la mafia. Dopo cinque anni il tribunale di Termini Imerese ha dato ragione a Liarda e lo ha assolto in primo grado con formula piena “perché il fatto non sussiste”. Con questa assoluzione Liarda viene riabilitato nel suo operato di sindacalista impegnato da anni sulle Madonie nella lotta alle famiglie mafiose. Per la procura quella lettera era stata scritta da Liarda perché sul foglio la scientifica vi ha trovato una sua impronta. Ma per i difensori del sindacalista Francesca Di Filippo ed Elisa Braccioforte il reperto poteva essere stato contaminato. In realtà questa prima lettera non era stata la prima intimidazione arrivata a Liarda.

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