I suoi abitanti sono appena 612 e si estende su una superficie di 31,17 chilometri quadrati. Si trova sulle Madonie e la sua festa patronale si tiene il 20 agosto. All’interno di questo comune abitano 283 famiglie. Il reddito medi si aggira intorno ai novemila euro e l’età media degli abitanti è di circa 48 anni. Stiamo parlando di Scillato che fra i suoi luoghi di interesse ha i Mulini. Tra i suoi prodotti caratteristici invece, è da gustare l’Arancia biondo che si produce nelle sue campagne.
Un po’ di storia
Le origini di Scillato sono legate all’abbondanza d’acqua nel suo territorio. E’ stata sfruttata, infatti, per realizzare numerosi mulini. La popolazione con il passare del tempo vi si è sviluppata attorno. Di un primo mulino si ha notizia nel 1156 in località Xillatum. Per alcuni storici perà le origini di Scillato sarebbero più antiche. Sarebbe stata una colonia di greci ateniesi arrivati in Sicilia dopo la distruzione di Troia. Scillato è stato una frazione di Collesano. Dal 1961 ha acquisito la propria autonomia.
I Mulini
I mulini sono in genere diruti o inglobati in altre costruzioni. Oggi se ne sta tentando il recupero. Si vuole realizzare un suggestivo itinerario delle acque e dei mulini. Fra quelli ancora visibili consigliamo il mulino l’Asiniddaru. E’ uno dei meglio conservati. Sono in buono stato i locali ma anche alcuni elementi che servivano per farlo funzionare l’intero. Da visitare anche il mulino “Paraturi”. Prende il nome dall’attività di presare i tessuti dopo un bagno speciale. E’ l’unico mulino utilizzato per la realizzazione di tessuti. Era attivo ancora nell’Ottocento. Questo mulino si trova sull’antica Regia Trazzera Fichera. Oggi chiamata piazza Cesare Terranova. Una parte di questo mulino oggi è adibito a garage. Un’altra parte non è utilizzata.
C’è poi il mulino “Rasu”. Il suo nome lo si deve all’ultimo suo proprietario. Si trova vicino la Chiesa Madre. Questo mulino è stato negli anni ’60 l’ultimo a cessare l’attività di macinatura del grano. Ci sono anche dei mulini moltoi antichi da recuperare. Il Famunia Suttanu è il più grande tra quelli posti lungo il torrente Gulfone. Di questo mulino si ha notizia in un documento del 1196. È conosciuto anche come “mulinu a cruci”. Questo perchè su un muro interno si trova un bassorilievo raffigurante una croce con la scritta “Alberum (INRI) Salutiferum”. Oggi questo mulino è sommerso da una folta vegetazione.
Da non perdervi l’arancia biondo
L’arancia Biondo di Scillato è una varietà antica. Matura fra marzo e maggio. E’ un’arancia molto usata nella cucina siciliana. In particolare nella tradizione pasticcera. Vi si condiscono le sarde a beccafico, le carni in genere e la cacciagione. Molto buona per l’insalata di arance. I pasticceri la usano per la cassata siciliana. Viene anche ridotta in scorze e usata er decorare i cannoli. Con la scorza grattugiata si preparano gelati e liquori.