Il prossimo 22 marzo si celebra la «giornata mondiale dell’acqua». E’ stata istituita dall’Onu ed ha come obiettivo quello di sensibilizzare e spronare ad azioni concrete per combattere la crisi idrica mondiale. Per parlare di questa giornata e di come anche Cefalù possa viverla abbiamo intervistato Gianni D’Amico, esperto in tematiche ambientali.
C’è un problema acqua anche a Cefalù?
Il problema nella nostra città va ricercato in un inadeguato sistema idrico. La carenza di nuovi ed innovativi criteri di gestione per il monitoraggio mirato delle perdite nel sistema acquedottistico cittadino, non consente un efficiente controllo del livello della pressione delle reti di distribuzione che, per il cedimento delle vetuste condutture, da origine al consequenziale aumento delle anzidette perdite idriche. D’altronde da un’analisi sulle note condizioni delle infrastrutture idrauliche locali e, in particolare, quello del servizio idrico emerge che, pur essendo la nostra cittadina complessivamente ricca d’acqua, la domanda idropotabile non è ad oggi soddisfatta completamente.
A cosa è dovuta questa incongruenza?
Tale incongruenza è dovuta in parte al continuo incremento della richiesta idrica, connesso allo sviluppo economico ed all’innalzamento della qualità della vita. In parte anche ad una serie di carenze strutturali, gestionali e di manutenzione, ordinaria e straordinaria, dei sistemi idrici, che inevitabilmente danno luogo a perdite significative. Queste ultime potrebbero costituire una risorsa preziosa, in quanto si tratta di acqua perduta dalle reti di adduzione e di distribuzione e, di conseguenza, già dotata dei requisiti igienici ed organolettici atti al consumo umano.
Che benefici ne avrebbe la città con una rete idrica efficiente?
Il recupero di un’aliquota dei rilevanti volumi idrici dispersi permetterebbe il risparmio dei costi derivanti dall’adduzione e dal trattamento.
Basta solo una rete idrica nuova?
Anche noi utenti possiamo contribuire nel nostro piccolo a limitare gli sprechi. Come? Semplice, modificando le nostre abitudini nell’assumere comportamenti virtuosi e coinvolgiamo gli altri a salvaguardare l’«oro blu» del Pianeta.
Quali azioni si potrebbero mettere in pratica…
Applicare i riduttori di flusso sui rubinetti di doccia e lavabi; fare la doccia piuttosto che il bagno e chiudere il rubinetto quando ci si insapona; lasciare scorrere l’acqua solo per il tempo necessario quando pulite i denti, i piatti, le verdure; a scuola dedicare una parte delle lezioni ai temi della razionalizzazione dei consumi idrici.
Cosa potrebbero fare le famiglie e gli amministratori locali?
Occorre coinvolgere le famiglie, gli amministratori locali, gli enti, i media perché adottino e promuovano comportamenti individuali consapevoli e politiche virtuose, secondo i principi di efficienza, efficacia ed economicità, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie. L’acqua è un bene comune fondamentale per la vita. L’acqua è vita, sprecarla è un crimine.
C’è qualche iniziativa che si potrebbe portare avanti in vista del 22 marzo?
Con cefalunews si è pensato di dare vita ad un concorso di idee. Chiediamo ai cefaludesi di farci avere idee su come a Cefalù si possa e si debba risparmiare l’acqua. Tutte le idee che arriveranno le faremo conoscere su questa pagine e ci impegneremo per organizzare al meglio ormai la giornata mondiale dell’acqua 2018.