Abbiamo ricevuto e pubblichiamo una lettera dal presidente della Sosvima Alessandro Ficile in risposta alle affermazioni di Antonio Mangia di Aeroviaggi.
Preliminarmente, mi scuso con i cittadini madoniti per non avere risposto prima agli interrogativi mossi dal Sig. Mangia, un ritardo dovuto non a sciatteria o supponenza ma alla necessità di dover dedicare tutto il mio tempo all’elaborazione di un progetto che coinvolge 18 dei 28 comuni della “Città a rete Madonie-Termini” finalizzato alla riqualificazione ed alla rigenerazione di immobili comunali. Progetto che abbiamo chiuso in queste ore e che stiamo portando avanti in collaborazione con la Città metropolitana di Palermo.
Ciò detto vengo al merito delle questioni poste. Sosvima Spa ha gestito direttamente le risorse pubbliche a valere sul Patto territoriale, su quello agricolo e sulla Misura 1.4b del POP Sicilia 1994/1999. L’arco temporale interessato è stato dal 1998 (periodo di emissione dei primi decreti di finanziamento) al 2006. Ovvero in quella che è stata definita la stagione dei patti territoriali e dell’approccio dal basso allo sviluppo del territorio. Una stagione nella quale, per la prima volta, i territori sono stati messi nella condizione di poter determinare politiche di sviluppo autocentrate sui bisogni reali delle imprese. Ricordo ai distratti o ai poco informati, come quello è stato ( nella storia repubblicana) l’unico periodo in cui il PIL ed il tasso di occupazione della Sicilia e del Mezzogiorno, è cresciuto più che nel resto del paese. Figli di quella felice stagione sono stati – riguardo al nostro territorio – imprese che oggi rappresentano vere e proprie eccellenze nel panorama nazionale ed internazionale: dai F.lli Fiasconaro ai F.lli Di Marco, dall’Abbazia Santa Anastasia alla Coop.va Rinascita, dalla GE.CAL a Invidiata Sandra, dal Conte Tasca d’Almerita a Mocciaro Santo. Aziende nate e cresciute grazie al ruolo ed al supporto assicurato dall’Agenzia. Per maggiori approfondimenti rinviamo i lettori al nostro sito dove sarà possibile trovare l’elenco completo delle aziende finanziate e le ricadute occupazionali generate dai singoli investimenti.
Purtroppo per precise volontà dei governi regionali e nazionali che si sono succeduti, si è ritenuto (a mio avviso sbagliando) di chiudere con quel modello e di riportare al centro (Palermo, Roma, Bruxelles) il pallino sulle politiche di sviluppo da intraprendere.
Volendo, per ragioni espositive, esemplificare al massimo, l’attività dell’Agenzia può essere così riassunta:
Una prima fase ( dal 1997 al 2006), della quale abbiamo detto, nella quale ha gestito direttamente – attraverso bandi territoriali – risorse finanziarie in favore delle imprese e delle istituzioni;
Una seconda fase (dal 2007 ad oggi) contraddistinta dalla necessità/capacità di strutturarsi per attrarre risorse finanziarie gestite dai livelli centrali, realizzare nuovi attrattori e migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione locale.
Per poter svolgere appieno la nuova funzione, occorreva pianificare nuovi assetti organizzativi che potessero consentire sia al tessuto produttivo che alle autonomie locali, di poter competere al meglio. Da qui la volontà di dare vita ad un unico Sportello Unico per le Attività Produttive al quale hanno aderito tutti i comuni madoniti, che ha consentito e consente, alle aziende ed ai comuni di poter acquisire in pochi giorni (mediamente 20) autorizzazioni e pareri per i quali prima necessitavano mesi o anni. Del resto capite bene che, quando esce un bando regionale o nazionale che assegna 60 o 90 giorni per la presentazione di progetti immediatamente cantierabili, la differenza con gli altri territori, la si gioca tutta sui tempi oltre che sulla qualità progettuale. La riprova di quanto fin qui affermato? Basta andare a spulciare le graduatorie di bandi pubblici e privati degli ultimi anni o chiedere alle imprese, ai professionisti o agli amministratori del territorio.
In pillole. Sul fronte dell’efficienza della P.A. e della riduzione dei costi nel luglio del 2011, dopo un lungo e complesso lavoro che ci ha impegnati per diversi mesi, siamo riusciti – unico territorio in Sicilia – ad indire una gara europea per l’acquisto congiunto di energia elettrica da parte dei comuni. Ciò ha consentito di abbattere i costi della bolletta energetica del 35% e quindi di recuperare circa 1,1 milioni di euro l’anno per tutti gli anni a seguire. Tutt’ora, il prezzo al quale i nostri comuni pagano l’energia, risulta essere più vantaggioso di quello spuntato dall’ultima gara fatta da CONSIP. Solo per rimanere agli ultimi quattro anni, gli impianti di risalita di Piano Battaglia così come il lunghissimo elenco di opere pubbliche finanziate con il PIST “Madonie-Termini” (dal Palazzo Sgaderi di Gangi all’ex Convento San Francesco di Castelbuono, dalla Casa Borgese di Polizzi Generosa al , dal Convento degli agostiniani di Geraci Siculo alla centrale idroelettrica di Petralia Sottana, dal Museo Ambientale di Gratteri al Grande Hotel di Termini Imerese, dall’ex Ostello di Isnello alla Rocca di Sciara di Caltavuturo, dai parchi urbani di Alimena, Pollina, Scillato alla sede dell’albergo diffuso di San Mauro Castelverde, solo per citarne alcuni) non si sarebbero realizzate senza l’elaborazione, da parte dell’Agenzia, dell’idea di sviluppo che ruota attorno alla città a rete policentrica e diffusa.
Il Sig. Mangia lamentava una nostra assenza nel supporto ai “suoi investimenti”: acquisizione dell’ex villaggio Valtur di Pollina e le Terme di Geraci Siculo, non sapendo che su entrambe le operazioni abbiamo dato il nostro contributo ai comuni di Pollina e di Geraci Siculo. Sul primo per predisporre il dossier propedeutico all’attivazione dell’Accordo di Programma e sul secondo per tutto l’iter tecnico-amministrativo che ha condotto all’acquisizione del terreno sul quale realizzare le terme.
Rivendichiamo a buon diritto, non di “aver fortemente voluto la realizzazione del Madonie Golf Resort di Collesano” così come affermato dal sig. Mangia, poiché il ruolo dell’Agenzia – così come avuto modo di rappresentare – non è quello di sostituirsi all’impresa, ma di averne facilitato e sostenuto la realizzazione come peraltro proviamo a fare ogni giorno con quanti investono sul territorio.
Arriviamo allo stipendio sul quale si favoleggia da tempo: poiché i nostri bilanci sono pubblici, tutti possono verificare che percepisco un compenso di circa 3.000 euro netti al mese. E’ troppo o è poco. Io penso che sia equo, soprattutto se rapportato con quanto percepisce non un dirigente d’azienda o un dirigente regionale ma un responsabile d’area nei nostri comuni.
La Sosvima Spa ha creato o meno le condizioni di sistema per facilitare processi di sviluppo sul territorio? Questo credo sia un giudizio che spetta alla comunità madonita, che, grazie ai propri diretti rappresentanti (amministratori locali ed imprese azionisti dell’Agenzia) hanno avuto ed hanno la possibilità di esprimere anche attraverso gli organi liberamente eletti.
Sicuramente di errori nel passato sul territorio se ne sono fatti e me ne assumo per intero la paternità e l’onere ma da qui a tratteggiare un quadro non nero ma nerissimo ne passa di acqua sotto i ponti. A coloro che si attardano in analisi retrospettive, li invito ad effettuare confronti con le altre aree ( interne e non ) della Sicilia per vedere cosa è avvenuto nell’ultimo ventennio ed in maniera particolare dal 2008 ad oggi.
D’altronde se altri nove comuni (i 6 comuni dell’Imerese più quelli di Nicosia, Valledolmo e Vallelunga Pratameno) da mesi ci chiedono di poter far parte della Società, ed in queste ultime settimane hanno formulato la richiesta di acquisire le azioni dell’Agenzia messe in vendita dall’ex Provincia di Palermo, è perche vedono nell’Agenzia una struttura che ha al suo attivo decine di successi.
Se siamo stati selezionati quale area pilota per la sperimentazione della Strategia Nazionale Aree Interne non lo dobbiamo certamente alla ruota della fortuna ma ad un lungo lavoro preparatorio partito nel febbraio del 2013 con l’organizzazione a Geraci Siculo – in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Urbanistica – dei Laboratori territoriali su “Spazi pubblici e buone pratiche” ed al conseguente processo di progettazione partecipata tutt’ora aperto. Ed ancora, se la Direzione Generale X della Commissione Europea, ci ha selezionato, quale unica area territoriale d’Europa per sperimentare i Patti di Integrità, uno strumento per rendere le procedure amministrative degli appalti più trasparenti e a valorizzare la legalità e la concorrenza leale tra imprese. O infine, se siamo stati inseriti dall’ICOM (International Council of Museums) tra le 10 migliori esperienze a livello nazionale con MUSEA, rete dei Musei pubblici della città a rete Madonie-Termini, vincendo la concorrenza di agguerriti competitors nazionali significa che questo territorio – negli anni- ha assunto una funzione guida nei processi e nelle metodologie di sviluppo dal basso.
La sfida che questo territorio ha davanti è stata – grazie al lavoro dei tanti amministratori, imprenditori, professionisti, professori, medici, donne ed uomini che continuano a credere nelle Madonie come luogo nel quale poter disegnare un proprio futuro – disegnata nel Preliminare di Strategia approvato dal Comitato Nazionale Aree Interne il 7 luglio u.s.. Una sfida ardua e difficile per superare la quale servono testa e cuore, generosità e coraggio, passione e pragmatismo, doti che non difettano sul territorio e dalle quali ripartire per tracciare nuovi sentieri di sviluppo in grado di determinare un’inversione di tendenza demografica.
Così come serve anche un nuovo assetto amministrativo funzionale a gestire funzioni ( istruzione, sanità, trasporto pubblico locale, reti digitali, agroalimentare, energia, cultura, ..) sulle quali, per la prima volta e grazie al processo di sperimentazione sulle Aree Interne, avremo modo di intervenire con un ruolo di pari dignità nei confronti delle autorità regionali e nazionali. In questa direzione, le istituzioni locali stanno lavorando per dare vita ad una federazione di comuni che consenta di poter incidere con maggiore efficacia sia sul fronte della gestione dei servizi che su quello delle politiche di sviluppo. Questa sarà la nuova sfida che le Madonie dovranno vincere!
Alessandro Ficile