Arte sulle Madonie: il grande polittico della Redenzione che incanta a Castelbuono

In piazza Margherita, all’interno della Matrice vecchia, sull’altare troneggia un bellissimo Polittico. E’ un’opera del 1520, donato da Simone I Ventimiglia. E’ stato attribuito un po’ ad Antonello De Saliba, un po’ a Pietro Ruzzolone. Vincenzo Abbate  è più propenso ad attribuire l’opera allo spagnolo Joan Matta, residente a Polizzi.

Il Polittico simboleggia il Poema della Redenzione anche se nel progetto iniziale l’opera era dedicata all’Assunzione della Vergine  nella cui opera odierna non vi è traccia nei molti scomparti. Si compone di 24 tavole incastonate dentro una fantasiosa cornice architettonica, ricca di colonnine tortili, trafori, foglie di acanto e filigrane. Misura sette metri per cinque.

Nel catino sporge il mezzo busto dell’Eterno Padre scolpito in legno. Da qui si susseguono dall’alto in basso, San Gioacchino e san Giuseppe, dai quali si dipartono a mezz’ala l’Arcangelo e l’Annunziata; accanto stanno Santa Elisabetta, madre del Precursore Giovanni, da un lato, dall’altro Sant’Anna che accarezza amorevolmente Maria; fiancheggiano il polittico due profeti scolpiti in legno; al centro sfolgora in superba bellezza la Madonna col Bambino, che sta per essere incoronata da un cherubino; vigilano ai lati gli apostoli Pietro e Paolo, insieme alle vergini siciliane Agata e Lucia; nella predella scorrono i dodici Apostoli con Cristo raffigurato nel simbolo dell’Hecce Homo. Le varie zone dipinte sono inframezzate da una cornice dorata con intagli che rimandano al gotico catalano con figure scolpite in legno policromato alla sommità.

Nei cinque compartimenti della zona centrale sono disposti al centro il gruppo della Madonna con il Bambino, ai lati S. Paolo e S. Agata, S. Pietro e S. Lucia. San Paolo è rivolto verso il trono della Vergine ed ha la destra appoggiata sulla spada e la sinistra piegata, che tiene la Scrittura. San Pietro è disposto analogamente nella direzione opposta e tiene il Libro aperto nella sinistra e le chiavi nella destra. Tutti e due poggiano abbastanza saldamente i piedi sul terreno, rappresentato naturalisticamente con sfondo di arbusti verdi che scandiscono i piani. Hanno il manto dipinto quasi nell’identico modo: fermo sulla spalla, drappeggiato con ampia voluta intorno alla persona, variato da pieghe a rigonfi paralleli interrotte da angoli netti. A sinistra di san Paolo troviamo Santa Lucia con un manto costruito con ampie falcature insieme elaborato e sintetico.  Vi ricorrono i nimbi disposti in profondità e persino la stessa minuta trama delle cinghie nei sandali. Dall’altro lato alla destra di san Pietro si trova sant’Agata.

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