Il Parma inizierà la prossima Serie A senza penalizzazione, mentre Emanuele Calaiò ha avuto una squalifica “soft” fino al termine dell’anno. Sono le decisioni della Corte d’appello della Figc sul ricorso in merito al caso degli sms prima della sfida con lo Spezia dello scorso campionato. La Caf ha riformulato la sentenza, comminando al club emiliano una multa di 30.000 euro e al giocatore uno stop fino al 31 dicembre e 20mila euro multa.
Il Tfn aveva comminato una penalizzazione al club gialloblù di -5 punti e due anni di squalifica a Calaiò. Respinto, così, il ricorso del Palermo, che ambiva a salire in Serie A.
IL PARMA: “E’ STATA FATTA GIUSTIZIA”
“Per due mesi abbiamo letto, ascoltato e sopportato in silenzio dirigenti di altre squadre che hanno voluto cavalcare per fini personali il fango che veniva gettato su questa società e sul traguardo storico che è stato raggiunto grazie al lavoro, alla correttezza, al sudore e al sacrificio di questi anni. Ora siamo contenti che sia stata fatta giustizia”. Pietro Pizzarotti, membro del consiglio d’amministrazione del Parma Calcio 1913 ha commentato così, di ritorno da Roma, la sentenza della Corte d’Appello Federale che ha cancellato al club emiliano tutti i punti di penalizzazione per la vicenda sms. Il club, in una nota ufficiale, aggiunge poi che la sentenza “ha sancito l’estraneità totale della società ai fatti contestati, una vicenda che mediaticamente ha danneggiato enormemente l’immagine del club”. Sulla stessa linea Giacomo Malmesi, altro membro del cda crociato, che ha sottolineato: “Non sappiamo se il danno d’immagine che abbiamo subito potrà mai essere riparato, siamo però soddisfatti perché sapevamo di trovarci di fronte ad accuse che non ci riguardavano”. Resta in silenzio invece per oggi Emanuele Calaiò.