“Entro 5 giorni Autostrade per l’Italia presenterà uno o più piani per mettere in sicurezza l’area e procedere con il progressivo abbattimento dei monconi di Ponte Morandi”. Così il governatore Toti, commissario per l’emergenza, dopo la riunione in Regione Liguria con Autostrade per l’italia. “Abbiamo dato tempo ad Autostrade sino a venerdì prossimo. Sarà un piano unico con interventi progressivi. In primis il piano sarà presentato alla Procura”, ha detto ancora Toti. La definizione dell’area rossa e il destino delle abitazioni saranno definiti dal piano prescelto tra quelli che fornirà Autostrade, ha spiegato il governatore ligure. “Resto convinto che le operazioni tra abbattimento e ricostruzione durino un anno”, ha detto Toti. Ferrazza e Brencich lasciano la commissione Il professor Antonio Brencich ha rassegnato ufficialmente le sue dimissioni da componente della commissione ispettiva del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sul crollo del ponte Morandi di Genova. Lo si legge in una nota del Ministero in cui si annuncia anche che il ministro Danilo Toninelli “allo stesso tempo ha dato mandato per la revoca dall’incarico di presidente della stessa commissione per l’architetto Roberto Ferrazza, secondo ragioni di opportunità in relazione a tutte le istituzioni coinvolte in questa vicenda”. Contestualmente, annuncia il Ministero, sarà a breve aggiunto all’organico della commissione ispettiva del Mit Alfredo Principio Mortellaro. Dirigente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Mortellaro – spiega la nota – rappresenta una figura professionale di altissimo livello e con una esperienza trentennale alle spalle. Peraltro, nell’ambito dei molteplici compiti istituzionali, ha anche lavorato al collaudo di opere come il Terzo Valico. Il Ministero, si legge nella nota, ringrazia Brencich “per il lavoro fin qui svolto e per il gesto che mostra grande professionalità e sensibilità istituzionale”. Ancora nessun indagato Nessun avviso di garanzia, ancora, per il crollo del ponte di Genova. Lo ha detto il procuratore Francesco Cozzi in una conferenza stampa. “Ho letto sulla stampa che 10-12 persone sarebbero state iscritte nel registro degli indagati: questo non corrisponde al vero”, ha affermato.