La «Sulità» di Gratteri
La «Sulità» di Gratteri affonda le sue radici nella religiosità spagnola ed in particolare in quella che ancora oggi rende la città di Siviglia una «capitale mariana». Per la prima volta questa processione si è svolta a Gratteri nel 1612. Questa processione è originale perché i confrati sfilano in corteo uno dietro l’altro a volere significare l’isolamento, la lontananza e l’abbandono nel quale è finito l’uomo con la morte di Gesù. Con la lanterna in mano accesa camminano uno dietro l’altro in abito tradizionale: Il camice, il cappuccio e la mantella di colore diverso a secondo della confraternita a cui si appartiene. La processione va avanti in silenzio per tutta la sera. Ad interrompere il clima di raccoglimento è solo il rumore dei “truocchili” ovvero uno strumento di legno che produce un suono crepitante e viene utilizzato, secondo un’antica tradizione, durante la settimana santa, in sostituzione delle campane. Anche i tamburi che vengono utilizzati il venerdì santo sera suonano mestamente.