I fichi fanno bene o male al diabete? Questi frutti in genere vengono sconsigliati a chi ha il diabete. Sono, infatti, frutti zuccherini. Bisogna, quindi, evitarli del tutto? «Alcuni frutti contengono una maggiore percentuale di zuccheri, ma ciò non giustifica un loro completo allontanamento dalla tavola di chi soffre di diabete. Non bisogna mai dimenticare, infatti, che la quantità totale di carboidrati ricavati da un determinato cibo, carico glicemico, è spesso più importante della loro qualità, indice glicemico. In altre parole, quindi, anche la frutta zuccherina può essere consumata con le dovute accortezze, prima fra tutte la moderazione delle quantità». Lo affermano gli esperti della fondazione Veronesi. Non esiste, dunque, un frutto proibito per il diabetico. È solo opportuno calcolare con un po’ di attenzione quantità e frequenza di consumo in relazione alle caratteristiche del singolo alimento. È importante sapere che il metabolismo potrebbe variare da diabetico a diabetico. Le informazioni date possono quindi valere come indicazioni di massima e la porzione consigliata potrebbe non essere adatta per tutti. Si consiglia quindi di fare delle prove controllare la propria risposta glicemica. Non deve mai mancare, in tal senso, la richiesta di consiglio al proprio medico di famiglia.
Quale dose di fichi consumare? Un diabetico deve tenere conto anche della quantità di zuccheri presenti in una porzione di frutta. Un criterio affidabile e semplice è quello di individuare il peso e il volume della porzione di frutta da consumare. Per questo calcolo occorre tenere presente l’indice glicemico e la quantità di zuccheri. Partendo dal presupposto che una porzione di frutta fresca non debba contenere per i diabetici più di 15 grammi di zuccheri, ecco che per chi soffre di questa patologia sarà lecito consumare una porzione di 80 grammi di fichi. In dettaglio ecco a quanto ammonta la porzione di altri frutti corrispondente a 15 grammi di zuccheri. 60 grammi: banane. 80 grammi: fichi e uva. 90 grammi: cachi. 100 grammi: kiwi e pere. 110 grammi: mele. 130 grammi: prugne. 160 grammi: pesche. 180 grammi: melone e pompelmo. 200 grammi: cocomero e fragole.
Le foglie di fico abbassano la glicemia? Una ricerca effettuata su pazienti affetti da diabete 1, ha dimostrato che il decotto di foglie di fico sarebbe efficace per ridurre i livelli glicemici post-prandiali, con un conseguente minor dosaggio di insulina. Lo studio è stato condotto su delle cavie da laboratorio con diabete di tipo 2. Gli scienziati hanno disastrato che le foglie di fico esercitano un significativo effetto ipoglicemizzante perché riducono la glicemia. Le stesse foglie hanno anche un effetto ipolipidemizzante perché riducono i grassi nel sangue, come colesterolo e trigliceridi. Un altro studio, questa volta condotto su ratti da laboratorio, dimostrerebbe che il decotto di foglie di fico ha un’azione addirittura simile a quella dell’insulina. L’infuso di foglie di fico, quindi, potrebbe essere un rimedio naturale estremamente efficace per abbassare il livello degli zuccheri nel sangue, ovvero quella che in gergo medico viene chiamata glicemia. Le foglie di fico, assunte come infuso o decotto, hanno anche un’azione diuretica e leggermente lassativa. Contribuiscono inoltre a sedare la tosse ed esercitano un’azione emmenagoga favorendo la comparsa delle mestruazioni. In erboristica le foglie di fico vengono usate per curare diverse malattie, più o meno gravi. Queste foglie sono commestibili. L’infuso si può preparare o mettendo in acqua bollente una foglia fatta a pezzi o essicando le foglie e usandone poi la polvere. Di solito con questo infuso si curavano il mal di denti e le gengive infiammate per le sue virtù anti-infiammatorie. L’infuso è un ottimo coaudiuvante nelle diete ipocaloriche perchè scioglie i lipidi.