Cefalù: come si vive in città nelle giornate di coronavirus

Niente più passeggiate pomeridiane e serali, niente incontri in gruppo, niente abbracci e baci, niente strette di mano. A Cefalù i giovani che si davano appuntamento alla villa comunale, da qualche giorno, sono solo un ricordo. Gli anziani seduti sulle panchine a chiacchierare, invece, sembrano scene di altri tempi. Di turisti non c’è più presenza fatta qualche eccezione. Basta un giro fra le strade per capire che a Cefalù in pochi giorni è cambiato tutto. Le saracinesche dei negozi sono abbassate. Ci sono code di persone fuori dai negozi di generi alimentari e in farmacia. Si entra uno alla volta e comunque anche nei grandi supermercati sono finite le tante persone che circolano con carrelli che sbattono a destra e manca. Anche fare la spesa da qualche giorno a Cefalù è diventata un’azione importante. Non si vedono più persone in giro fra i reparti alla ricerca di cosa comprare. Da qualche giorno vedi solo persone che si dirigono senza esitazione in alcuni scaffali per compare soprattutto pane, latte, acqua, farina, pasta, zucchero. Che qualcosa sia cambiato te ne accorgi proprio da come in pochi giorni sia mutato il modo di fare la spesa. Un po’ tutti si esce di casa solo per fare la spesa. Cammini per strada ed è come se non ci si conoscesse. Ognuno va per la sua strada attento a non finire accanto ad un altro. La mascherina ha fatto la sua comparsa anche a Cefalù. In tanti vanno in giro con la bocca tappata. La portano persino tanti automobilisti chiusi negli abitacoli delle loro auto. Vedi mascherine di ogni genere nonostante gli appelli a evitarne l’acquisto perché sarebbero inutili per i normali cittadini. E che dire delle auto piene di persone, degli incroci difficili da attraversare, delle code sulla via Roma, degli ingorghi in via Mazzini? Tutto questo da qualche giorno è diventato un pallido ricordo. I parcheggi dei motorini d’un tratto sono vuoti dal far giorno al calare del sole. In giro vedi automobili con dentro il solo autista. Tra le strade persino parcheggiare in molti casi è diventato più semplice. La conferma che a Cefalù tante cose sono cambiate arriva la sera, quando scende il buio fra le strade e sui tetti delle abitazioni. E’ in queste ore che hai la netta sensazione che tutto è cambiato. Te ne accorgi dal silenzio che avvolge la città. E’ un silenzio particolare. Un silenzio che resterà per sempre nella mente di quanti in questi giorni sono costretti a restare in casa. Un silenzio difficile da descrivere. E’ il silenzio delle giornate di coronavirus.

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