L’Arma Azzurra dopo il 1923: Evoluzione e impiego dei velivoli da combattimento di prima generazione

L’Arma Azzurra dopo il 1923: Evoluzione e impiego dei velivoli da combattimento di prima generazione.
Il 28 marzo del 1923 fu promulgata la legge che istituì la Regia Aeronautica. Infatti, lo scorso anno è stato celebrato il primo centenario della costituzione dell’Arma Azzurra. Il centesimo anniversario è stato ricordato attraverso eventi, mostre, pubblicazioni e l’immancabile esibizione della Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN), con gli attuali dieci monomotore biposto Aermacchi MB.339 A/PAN MLU.
Tuttavia, le origini della nostra attuale Aeronautica Militare, risalgono a centoquattro anni fa, quando fu emanato l’atto normativo circa la creazione di una terza forza armata.
In realtà, con il Regio Decreto n. 451 del 20 aprile 1920 si dispose che il Servizio Aeronautico Militare (dal 1915 Corpo Aeronautico Militare), in seno al Regio Esercito (Arma Aeronautica del Regio Esercito), mutasse la sua denominazione in Arma Aeronautica, la quale divenne un corpo autonomo e assorbì la “Forza Aerea” della Regia Marina, già (Servizio Aereo della Marina).

Pertanto, nel 1923 le rimanenze delle forze aeree italiane dell’Esercito e della Marina, smobilitate dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, furono riunite in un unico organismo, denominato Commissariato per l’Aeronautica (1).

E sempre nel 1923 fu istituito il Commissariato per l’Aeronautica […] dal quale saranno esercitate tutte le attribuzioni del Governo per quanto concerne l’aeronautica così civile come militare (esercito, marina e armata aerea indipendente) […]. Quindi, con la promulgazione del Regio Decreto n. 645 del 28 marzo 1923, nacque ufficialmente la Regia Aeronautica e che ebbe qualche mese dopo anche la propria Accademia Militare.
Circa la storia dell’Arma azzurra, abbiamo chiesto allo storico dell’Aeronautica dott. Giovanni Pesce di parlarci degli sviluppi della Regia dopo il primo conflitto mondiale e degli aerei da combattimento di prima generazione di cui l’ingegnere aeronautico Celestino Rosatelli fu l’autore di una serie di riusciti aerei FIAT, quali: i biplani CR 20, CR 32 Freccia, CR 42 Falco e il bombardiere BR 20 Cicogna.

I velivoli Rosatelli

«L’Ing. Celestino Rosatelli (8/4/1885 – 23/9/1945) prestò la sua opera di progettista aeronautico quasi interamente presso la Fiat, progettando velivoli fondamentali per la storia della Regia Aeronautica. I migliori biplani da caccia del periodo 1925 – 40 sono, infatti, frutto del suo ingegno. Celestino Rosatelli aveva iniziato la sua carriera con una piccola partecipazione nella progettazione dello SVA l’aereo famoso per l’impresa del volo su Vienna nel 1918.
Lo SVA era un buon aereo, ma non era agile; i caccia di Rosatelli CR 20 CR 32 e CR 42 erano invece di ottima maneggevolezza tant’è che il CR 20 fu determinante per la costituzione della prima pattuglia acrobatica “La Squadriglia Folle” di Fougier. Questi velivoli avevano una struttura mista metallo e tela.</

Il CR 20 aveva un motore lineare da 400cv nell’ultima versione denominata CR 20 Asso, fu dotato del motore Isotta Fraschini Asso Caccia con 480 cv.
Il CR 32 Freccia un motore lineare da 600cv.
Il CR 42 Falco un motore radiale da 840cv.
Il CR 20 fu nella seconda metà degli anni ‘20 il caccia standard della neonata Regia Aeronautica.
Il CR 32 è degli anni ‘30 ed è passato alla storia come il caccia della guerra di Spagna, dove fornì grandi risultati operativi; purtroppo questi risultati influenzarono le decisioni ministeriali spingendole verso la formula del biplano ancora negli anni successivi. Ma ormai tedeschi ed inglesi puntavano ad aerei monoplano con motori in linea da oltre 1000cv.

Al momento dell’entrata in guerra il CR 32 costituiva il 64% dell’intera flotta aerea dei caccia.

Il CR 42 (1938) fu un eccellente aereo ma ormai era anacronistico; prese parte alla Battaglia d’Inghilterra dell’Ottobre 1940 con risultati poco efficaci determinati dalla mancanza di radio, l’abitacolo aperto, la scarsa potenza, l’assoluta mancanza di adattamento ad un clima nordico. Però grazie alle proprie deficienze un CR 42 fu costretto ad atterrare in territorio inglese, diventando così preda bellica inglese; ora questo è l’unico CR 42 “originale non ricostruito” conservato in museo; un pilota di Spitfire dopo averlo provato in volo rimase affascinato dalla sua piacevole maneggevolezza.

Nonostante la poca validità operativa, Fiat continuò, su commessa Luftwaffe, la produzione del CR 42 fino all’aprile 1944. Insomma, eccezionali e robusti aerei acrobatici adatti ai climi mediterranei, ma inadatti alla nuova guerra “all weather/ogni tempo”.

Anche il BR 20, bombardiere, più o meno, ebbe gli stessi inconvenienti del CR 42 nella battaglia di Inghilterra e tutto il corpo di spedizione italiano, sotto comando del Col. Fougier fu richiamato in Italia per evidenti inadeguatezze. Basti pensare che gli USA nel 1944 mettevano in servizio i B29 Superfortezze (Maggio ‘44) ed i Tedeschi usavano i Me 262 a getto (Luglio ‘44). Anche sulla quantità di aerei prodotti occorrerebbe un supplemento di discussione; basti pensare che in Italia furono prodotti più aerei in IGM che non in 2GM».

Note:
(1) Giuseppe Longo 2022, La Regia Aeronautica al 10 giugno 1940 (l’Italia entra in guerra), Cefalunews, 25 maggio.

Bibliografia e sitografia:

1. Ferdinando Pedriali, Guerra di Spagna e Aviazione italiana, Aeronautica Militare Italiana, Ufficio Storico, 1992.
2. Giuseppe Longo 2023, Cento anni di aviazione italiana. Dalla Regia all’Aeronautica Militare (1923-2023), Cefalunews, 28 marzo.
3. Giuseppe Longo 2023, Cento anni dell’Aeronautica Militare 1923-2023 “Con valore verso le stelle”. Conferenza in streaming da Cefalù. Cefalunews, 18 luglio.
4. Giuseppe Longo 2023, 1943 – Trattative per un armistizio. I plenipotenziari italiani: il rientro in volo da Cassibile a Termini Imerese, Cefalunews, 8 settembre.
www.aeronautica.difesa.it
Foto a corredo dell’articolo: Guerra di Spagna 1936 – 39. FIAT CR 32 del Cap. Di Bernardo. Fonte: www.aeronautica.difesa.it

Giuseppe Longo

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