La droga della risata: cosa è il protossido d’azoto e quali sono i rischi

Conosciuto comunemente come “droga della risata”, il protossido d’azoto è diventato l’ultima frontiera dello sballo, un fenomeno preoccupante che negli ultimi anni ha registrato un forte incremento a livello globale. Utilizzato legalmente in settori come la medicina e l’industria alimentare, questo gas, usato ad esempio per anestetici o per montare panna, ha trovato un impiego illecito a scopo ricreativo grazie ai suoi effetti psicoattivi, come euforia e rilassamento. Tuttavia, l’uso improprio di questa sostanza può avere conseguenze gravi, talvolta fatali.

Effetti e modalità di consumo

Gli effetti del protossido d’azoto si manifestano rapidamente, raggiungendo il picco pochi secondi dopo l’inalazione e svanendo nel giro di pochi minuti. L’euforia, accompagnata da risate incontrollabili e distorsioni della percezione, è spesso descritta come un’esperienza “simil-psichedelica”. Tuttavia, anche piccole quantità possono causare vertigini, disorientamento e perdita di coordinazione, mentre dosi maggiori aumentano il rischio di svenimenti, convulsioni e avvelenamento acuto.

L’inalazione avviene solitamente attraverso palloncini riempiti con piccole fiale di gas, facilmente reperibili online. Il basso costo e la percezione di sicurezza contribuiscono alla diffusione di questa pratica, spinta anche dai social media che ne promuovono l’utilizzo come un “divertimento innocuo”.

I rischi per la salute: da danni neurologici a episodi psicotici

Nonostante gli effetti immediati sembrino temporanei, il consumo regolare di protossido d’azoto può portare a gravi danni cronici. La neurotossicità è tra le complicazioni più significative, causata dall’inattivazione irreversibile della vitamina B12, essenziale per il funzionamento del sistema nervoso e la produzione del DNA. I consumatori abituali possono sviluppare sintomi psichiatrici, come stati mentali alterati, allucinazioni ed episodi psicotici, oltre a disturbi del sangue e rischi cardiovascolari, inclusi infarti e trombosi.

L’ipossia, dovuta alla temporanea mancanza di ossigeno durante l’inalazione, è un’altra causa di gravi danni cerebrali, che possono compromettere capacità cognitive come memoria, apprendimento e decisione.

Perché può essere mortale

Le morti associate al protossido d’azoto, seppur rare, sono solitamente dovute ad asfissia accidentale. L’uso di sacchetti di plastica o maschere per inalare il gas aumenta significativamente questo rischio. Inoltre, l’utilizzo in spazi ristretti, come automobili, può ridurre ulteriormente l’ossigeno disponibile, portando a conseguenze fatali.

Un allarme per la salute pubblica

L’abuso del protossido d’azoto rappresenta una sfida crescente per la salute pubblica. Nonostante la percezione di sicurezza, gli effetti a lungo termine e i rischi immediati ne fanno una sostanza estremamente pericolosa. La diffusione tra i giovani, alimentata dalla facilità di accesso e dalla promozione sui social, rende fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica sui pericoli legati al suo utilizzo.

Una chiamata alla responsabilità

Il protossido d’azoto, da innocuo additivo alimentare a pericoloso strumento di sballo, è un esempio di come una sostanza legale possa trasformarsi in una minaccia per la salute. È essenziale aumentare la consapevolezza sui rischi legati al suo abuso e promuovere interventi educativi per dissuadere i giovani da pratiche che possono avere conseguenze irreversibili. La lotta contro questa “droga della risata” richiede un impegno congiunto tra istituzioni, famiglie e comunità.

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